L'Italia Mensile

Intervista Ad Un’Operaia Licenziata

INTERVISTA AD UN’OPERIA LICENZIATA

Intervista di Christian B.

Anita Mariani è un’operaia che fino a poco tempo fa lavorava per l’azienda del “Re del cachemire” Brunello Cucinelli. Anita è balzata agli onori della cronaca perché, aveva rifiutato di mettere la mascherina sul posto di lavoro e dopo il terzo richiamo è stata licenziata dalla Cucinelli S.p.a. ed oggi ci raccontata la sua versione dei fatti a Italia Mensile.

Innanzitutto vorrei chiederti che cosa è successo all’interno dell’azienda in cui lavori e se fossi a tempo indeterminato.

Ciao Christian, innanzitutto grazie per l’opportunità di espressione.

Ho iniziato a lavorare alla Brunello Cucinelli s.p.a l’11 Novembre del 2019 con un contratto di 5 mesi, scaduto proprio l’ultimo giorno in cui abbiamo potuto lavorare, poiché l’azienda sarebbe rimasta chiusa per il lockdown, a cui è seguito un contratto da apprendistato.

Ero li dentro da 1 annetto e mezzo ormai, anche se 5 mesi me li sono dovuta passare a casa perché non ho mai accettato l’utilizzo del “green pass” che io chiamo “nazipass” poiché richiama fedelmente lo stesso principio discriminatorio avvenuto il secolo scorso in Germania sotto il regime di Hitler.

Il 5 maggio alle 10:35 del mattino è passata una circolare in azienda in cui hanno obbligato all’uso della mascherina, fra l’altro senza fornirne una, come si faceva durante lo stato d’emergenza, né spiegarci quale, sapevamo solo di doverci imbavagliare a comando, così ho IO ho detto di no e poche ore dopo, mi ha hanno dato una lettera di avviso, l’indomani mi hanno dato la prima lettera di “sospensione immediata cautelare” e non ho più potuto esercitare la mia professione che come da contratto, è sia un mio diritto che dovere.

Dobbiamo prendere atto che all’interno dell’azienda Cucinelli, vige un perenne stato emergenziale, in cui lo stato di diritto del lavoratore resta sospeso a comando di Confindustria e delle parti sociali, che paradossalmente, la stessa azienda Cucinelli non ha al suo interno poiché si auto reputa “dalla parte del lavoratore”.

Tu sostieni che sia illegittimo portare la mascherina sul posto di lavoro?

L’uso della “museruola”, come ho già detto al SIT-IN tenuto il 13.06.22 davanti l’azienda, è sia illegale, poiché rinviando ad un Protocollo Condiviso del 06 aprile 2021 dettato da confindustria con l’appoggio delle c.d. parti sociali, sottoscritto in data 04.05.2022, non ha la stessa valenza della costituzione, a maggior ragione ora che lo stato d’emergenza è cessato, ed il legislatore abbia eliminato le misure protettive, i loro obblighi non hanno alcun potere giuridico sul lavoratore.

Indegno! Poiché essendo il lavoro parte di motivo di dignità (per alcuni totale), com’è addirittura scritto nella Costituzione, infatti non a caso il 1° articolo narra che la nostra Repubblica si fondi proprio sul lavoro, e che è dovere dello stato eliminare qualsiasi impedimento ci sia nell’esercitare tale diritto, nonché dovere e togliendomi il diritto al lavoro per una causa così irrilevante, si viene a verificare fra l’altro anche un grave precedente di grande rilievo, azione ingiusta, che se nessuno disobbedisse ad essa, potrebbe portare via molta più dignità di ora in futuro, permettendo a queste organizzazioni private, di prendere il sopravvento e pericolose decisioni per i lavoratori, che invece avrebbero dovuto difendere, essendo sindacati, ed in futuro di commettere altre scelte illegittime anche peggiori.

Lo considero anche non salutare poiché in molte riviste scientifiche ed ultime pubblicazioni, hanno sia dichiarato l’inutilità della mascherina chirurgica, che le gravi ripercussioni che può avere a lungo termine.

Ecco alcuni degli effetti negativi, fisiopatologici, provocati da un suo uso prolungato sinteticamente riassunti: aumento volume dello spazio morto respiratorio, aumento della resistenza respiratoria, aumento dell’anidride carbonica nel sangue, diminuzione

della saturazione di ossigeno nel sangue, aumento della frequenza cardiaca, aumento della pressione sanguigna, diminuzione della capacità cardiopolmonare, aumento della frequenza respiratoria, cefalea, vertigini, acne, lesioni e irritazioni cutanee.

Se non bastasse, l’aria espirata da una persona infetta è considerata “carica” di bioaerosol di particelle e goccioline contenenti il virus che ad ogni espirazione e inalazione, può essere reinoculata, e questo rischio aumenta qualora venga indossato un dispositivo di protezione individuale come la mascherina.

Per ridurre la reinoculazione è quindi necessario mantenere una buona ventilazione ed 8 ore di lavoro non sono irrilevanti, soprattutto per i bambini che ancora devono creare connessioni a livello cognitivo, dato che tra gli innumerevoli rischi c’è anche la “ridotta concentrazione” e “ridotta capacità di pensare”, data dalla mancanza di respiro e difficoltà respiratorie.

Difronte a tutto ciò, come può un governo permettere tale scempio, costringendo gli studenti a limitare a tal punto la crescita psico fisica e le capacità che ancora dovranno scoprire in loro?

È vergognoso!

Secondo te perché un’azienda come quella di Brunello Cucinelli porta avanti una disposizione del genere? Può essere un motivo medico oppure è una scelta politica?

In 2 mesi le uniche parole dell’azienda sono state “facciamo ciò che ci dice Confindustria”, e si è -come abbiamo già dimostrato – non soltanto inefficace, ma addirittura non salutare per l’essere umano, poiché il rischio è maggiore del beneficio, l’unico motivo che posso pensare è che la mascherina è simbolo di silenzio e sudditanza al padrone, infatti lui all’interno dell’azienda non la indossa, come Draghi quando andò nelle scuole tra tutti quei bambini obbligati a farne uso.

Ci saranno da parte tua e di chi ti sostiene anche iniziative legali in futuro?

Beh sicuramente se il sig. Brunello Cucinelli non accoglierà la mediazione del prefetto che abbiamo fatto senza risultato ormai da 3 settimane con il sindacato della FISI, si passerà alla fare successiva: in tribunale!

I diritti vanno rispettati, non basta dire alla stampa che “bisogna ritrovare umanità” citando i filosofi greci e Gandhi, è necessario in primis ATTUARE questa umanità ed i tuoi dipendenti faranno tutto il lavoro di propaganda parlando bene dell’azienda.

Hai ricevuto qualche forma solidarietà da parte dei tuoi colleghi oppure si sono comportanti in maniera indifferente mei tuoi confronti?

Nessuna solidarietà da parte dei miei ormai ex colleghi, nessuno che mi abbia scritto, fortunatamente ho avuto solidarietà da molte altre anime gentili pensanti, che ogni giorno mi scrivono congratulandosi e ringraziandomi.

Qualche tempo fa davanti ai cancelli della fabbrica di Cucinelli c’è stato un presidio in tuo sostegno. Ti va di parlarcene?

Il 13 giugno abbiamo fatto un SIT-IN davanti l’azienda.

L’intento era di far esprimere a Brunello Cucinelli le risposte ai nostri “perché” (senza alcun successo) che fra l’altro ha omesso addirittura di rispondere al Corriere della Sera, che in un’altra occasione lo voleva intervistare.

Mi hanno sostenuto gli amici della FISI e del Fronte del Dissenso Marche, che sono venuti apposta per me, oltre a Davide Tutino che da quel giorno ha iniziato uno sciopero della fame durato più di una settimana, ha iniziato a farsi chiamare con il mio nome e qualche giorno dopo, ha dormito una notte a Solomeo, davanti casa di Brunello, scendendo ai piedi del paesino per presidiare davanti l’azienda e sensibilizzare i dipendenti all’ingresso.

A lui, anima nobile, va tutto il mio rispetto ed infinita gratitudine.

Quando sono entrata, mi hanno chiesto di indossare la maschera, ovviamente sentendosi dire un ennesimo “NO”, mi hanno inaspettatamente fatto lavorare 1 oretta, senza maschera, il che non ha alcuna logicità se poi mi fanno una sospensione IMMEDIATA CAUTELARE poiché solo analizzando e 2 parole si percepisce pericolo ed allerta e contraddicendosi, mi hanno permesso di lavorare tranquillamente a contatto con i miei colleghi senza timori.

Mi hanno poi chiamata in ufficio e dato la 3° lettera di sospensione con allegati dei provvedimenti per aver semplicemente espresso un’opinione politica, ed essendo sindacalista posso, teoricamente senza ripercussioni disciplinari, ma ahimè non è stato così, hanno usato il pretesto della mia opinione nei social, per aggravare la situazione e togliermi dell’azienda.

A mio parere, un essere pensante e critico, interfacciandosi con un’azienda che non permette nemmeno di avere un sindacato al suo interno, né di lasciare che la propria dipendente in questi casi, possa difendersi tramite un avvocato, è vergognoso e lascia velato un silente, ma chiaro, sinonimo di debolezza, rivelando la natura nascosta dietro le belle parole pronunciate nei vari monologhi di Brunello Cucinelli.

Agli inizi di Luglio c’è stata una manifestazione in tuo sostegno ma anche contro il Governo Draghi e il carovita. Puoi dirci qualcosa in merito?

Sabato abbiamo organizzato una conferenza stampa pubblica in pieno centro storico, in Piazza IV Novembre, per parlare della mia vicenda alla stampa, ma sempre con l’intento di arrivare a sensibilizzare anche i passanti ad avere coraggio e battersi per i propri diritti e per i diritti di tutti.

Questa è stata la prima tappa a cui seguiranno altre, probabilmente in altre città d’Italia, siamo ancora in fare organizzativa.

A questa ha avuto seguito il corteo fino a Piazza Italia e l’assemblea pubblica dove ci sono stati degli interventi molto interessanti come quello di Stefano Falcinelli che ha portato un importante punto di vista illuminato.

Alla protesta davanti ai cancelli della fabbrica ha partecipato anche Davide Tutino, che molti hanno imparato a conoscere per le sue lotte contro il Green Pass, cosa puoi dirci su di lui e in che modo ti ha fatto sentire la sua vicinanza?

Ho avuto il piacere di conoscere Davide Tutino ad un incontro tenutosi a Perugia nel piazzale davanti l’università per gli stranieri in cui c’era stato un incontro con il CLN dove Ugo Mattei presentò il suo ultimo libro “Il diritto di essere contro”, Davide stava facendo una diretta ed io mi sedetti vicina a lui, ricordo che guardandolo pensai che somigliava ad un angelo con suoi bianchi capelli raccolti da grandi trecce e quei occhi azzurri come il cielo, ed ancora non lo avevo sentito parlare…si congratulò con me per il discorso che feci presentandomi come 3° scelta dopo che Stefano Falcinelli rinunciò per “lasciare il posto ai giovani” così disse, così lasciando

Che rapporto hai con la FISI e cosa ne pensi del sindacato?

Sono entrata a far parte del sindacato a metà maggio, diventano referente è delegato sindacale, non tanto per mia volontà, quanto per una richiesta da parte di Ciro Silvestri, che vedendo le azioni compiute dall’inizio di maggio, scorgendo il coraggio e la determinazione adottata, ha voluto entrassi a far parte della FISI ed Io sono lusingata per questo riconoscimento, anche se continuo a sollevare la reale questione che a mio parere non ho fatto nulla si speciale, anzi credo che ognuno di noi possa e debba alzare la testa ed imporsi, a maggior ragione difronte un’azienda che si spaccia per “umanistica”, quando poi ho potuto personalmente constatare che, nel momento in cui si fa una scelta che va in contrasto con la politica aziendale, non è così, l’umanità svanisce, oppure, come in questi giorni mi hanno scritto e raccontato più ex dipendenti, dipende dal ruolo che ti mettono a svolgere ed a fianco di chi, poiché ho potuto sentire le storie di varie persone, le quali mi hanno lasciata basita e allibita, soprattutto quelle di cui vengono a contatto diretto con il filantropo in “persona”…

Cosa ti aspetti in futuro? Smetterai mai di lottare?

Purtroppo il futuro non si può sapere, tuttavia si può scrivere, se ognuno di noi facesse anche solo un piccolo passo verso la libertà oggi (sia individuale, che per il collettivo), uno domani, uno dopodomani, il futuro inizierà a cambiare, ma bisogna avere fiducia in esso, non essergli indifferente, poiché ognuno di noi è artefice, e quindi responsabile, di ciò che da, della frequenza che fa risuonare attraverso i pensieri, le emozioni, la determinazione.

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