L'Italia Mensile

BRICS: uno Stato palestinese è l’unica soluzione alla crisi.

di Fabio C. Maguire

È stato convocato urgentemente un vertice dei BRICS per discutere sull’attuale crisi in Medio Oriente.
All’udienza ha partecipato anche il Presidente Vladimir Putin attraverso un video collegamento da dove ha intrattenuto i presenti sull’imminente emergenza umanitaria che si sta verificando a Gaza.

Secondo il leader del Cremlino, la storia ha dimostrato l’impraticabilità delle iniziative statunitensi di risolvere unilateralmente lo scontro israelo-palestinese.
Per Putin è indispensabile un tregua che possa permettere di assistere i civili ed evacuare gli ostaggi.
Il Presidente della Federazione Russa ha espresso tutto il suo dolore nel vedere la sofferenza dei bambini palestinesi a Gaza e di sapere che questi siano operati senza anestesia.

Le immagini raccapriccianti provenienti dalla Striscia suscitano emozioni dure, anche rabbiose, ha dichiarato Vladimir Putin.
Questo non deve però ostacolare gli sforzi per una soluzione diplomatica della crisi che, ad avviso di Putin, può essere raggiunta solo attraverso l’attuazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite che prevedono espressamente la creazione di uno Stato palestinesi libero e sovrano.

Il Presidente della Russia si è poi rivolto al suo omologo egiziano per ringraziarlo dell’impegno dimostrato riguardo il rilascio degli ostaggi di cittadinanza russa.
Putin ha ritenuto poi essenziale proseguire il dialogo anche nel 2024 sul Medio Oriente al fine di prevenire una brusca escalation militare nella regione.

A seguirlo è poi stato il Presidente del Sud Africa Ramaphosa che ha individuato all’udienza dei BRICS l’occupazione illegale israeliana dei territori palestinesi la causa principale dell’instabilità del Medio Oriente.
Il Sud Africa ha successivamente presentato un esposto alla Corte Penale Internazionale dell’Aia affinché questa avvìi un’indagine sui responsabili degli atroci crimini commessi durante lo scontro in Palestina.
Il governo sudafricano ha chiesto alla CPI di emettere un ordine di arresto contro il Presidente israeliano Netanyahu, possibilmente entro dicembre.

L’amministrazione sudafricana ha dichiarato che se la Corte dell’Aia non dovesse accogliere l’istanza presentata, ciò rappresenterebbe un grande fallimento per la governance globale.
“Il mondo non può restare a guardare”, ha dichiarato il Presidente Ramaphosa.

L’Iran, presente al vertice, ha chiesto di riconoscere come terroristi i soldati e i rappresentanti dell’esercito israeliano per i delitti perpetrati ai danni dei civili palestinesi.
Teheran ha poi affermato di dover assolutamente sospendere le relazioni politiche ed economiche con Israele, un invito rivolto ovviamente a tutti gli Stati membri degli BRICS.

Parallelamente sono proseguiti i dialoghi tra Hamas e Tel Aviv, mediati dal Qatar, per il rilascio degli ostaggi.
Il leader dell’Organizzazione palestinese, Ismail Haniyeh, ha affermato di aver quasi raggiunto un accordo con la controparte israeliana sulla questione degli ostaggi.

Secondo il Ministro degli Esteri del Qatar, si è al punto più alto dei negoziati, dichiarando che questi sono adesso in una fase finale e critica.
Anche il portavoce del Dipartimento di Sicurezza Nazionale americano, John Kirby, ha detto in una conferenza stampa di credere di essere molto vicini ad un accordo, ora più che mai, affermando che gli Stati Uniti stanno sostenendo delle pause umanitarie.

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