Vogliamo La Commissione Di Inchiesta!

Presidente Meloni, la Commissione di inchiesta sulla pandemia COVID vada al cuore del problema: Green pass, Tachipirina e vigile attesa, Cure domiciliari precoci

La Meloni ha chiuso l’emergenza sanitaria, ha restituito lavoro a chi eroicamente ha resistito fino all’ultimo e non si è piegato all’apartheid del Pass, ed ha annunciato una Commissione d’inchiesta.

Non possiamo che esultare e plaudire, su questo campo, le decisioni del governo, ma… 
In questi ultimi due anni abbiamo assistito ad una serie impressionante di menzogne diffuse dal potere, degne di un regime.

Abbiamo visto innumerevoli personaggi votati alla causa della religiosa scienza, servita con diligente scrupolo.

Come in tutti i regimi, l’intellighenzia, fatta di intellettuali, “esperti” di virologia, giornalisti, influencer, figure dello spettacolo e dello spettacolino, tutti ideologicamente impegnati, ha guidato il popolo incosciente verso una indegna violenza fraticida.

Un giorno, sono sicuro, molti di quel popolo, i più sensibili, si chiederanno come sia stato possibile arrivare sul ciglio del precipizio della fine della democrazia, allegramente, mentre si facevano i preparativi per il Natale, evitando per quel giorno di invitare “certi” parenti stretti, “certi” amici di una vita, ovvero quelli non vaccinati, perché ritenuti potenziali untori.
E arrossiranno per la vergogna, perché si renderanno conto di essere stati truffati, vittime di un apparato ideologico asservito al Potere, al dio denaro.

La divisione, l’odio e la violenza seminati dal Potere tra cittadini che una volta si riconoscevano “fratelli” e che poi si sono ritrovati “nemici” non può passare come se nulla fosse, come l’acqua di un fiume che scorre impetuosa.

Occorre fermarsi e denunciare quello che è avvenuto, perché qualcuno deve delle risposte.

Dicevo all’inizio che abbiamo assistito ad una serie impressionante di bugie.

E quali sono queste bugie?

Eccole:
 
Prima bugia: “fidatevi della scienza”. 
Un ossimoro, una contraddizione in termini.
Uno ha fede in Gesù Cristo come figlio di Dio incarnato. «Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo», recitiamo nel credo.
Una tale verità la si accetta per fede, non la si può dimostrare con la scienza.

Questa, invece, è un’altra cosa. “La scienza non è Ghibellina o Guelfa, è socratica, dubbiosa. Ipotizza, cerca, trova risposte, ma non si accontenta e allora le verifica. E se sbaglia fa un passo indietro. Ma ogni passo indietro della scienza è spesso un enorme passo avanti per l’umanità”.

Invece, il “fidatevi della scienza” è servito al Potere per manipolare la gente, per indurla ad accettare come dogma religioso quelle “verità scientifiche” che facevano comodo alle lobbies del potere, che servivano scopi molto molto profani.
Il “fidatevi della scienza” è servito al Potere per far denigrare come cafoni scientifici, complottisti e terrapiattisti chi, sulla scia della vera scienza, poneva dei dubbi, presentava risultati di ricerche che contraddicevano la “verità scientifica” propagandata dal Potere.

Abbiamo assistito persino a membri del clero, dai semplici pastori fino su su, in alto in alto, che si sono fatti adoratori della scienza, lodando e ringraziando ogni momento il santissimo e divinissimo sacramento, ovvero il siero benedetto contenuto nel vaccino COVID.  
 
Seconda bugia: “il vaccino interrompe la diffusione del virus”.

Questa è stata una fandonia eclatante. L’hanno potuta verificare e capire anche i bambini che vanno all’asilo. Mentre nell’autunno del 2021 veniva paventato dai soliti noti il rischio di una “pandemia dei non vaccinati”, il rischio di un intasamento degli ospedali da parte di coloro che avevano rifiutato di inocularsi il sacro siero, a Natale, Capodanno, e gennaio 2022 sono esplosi in forma di fuochi di artificio i contagi proprio tra coloro che erano corsi a vaccinarsi per la terza dose.

Non facevano in tempo a vaccinarsi che dopo giorni o settimane si ammalavano.

Risultato, è arrivata la mostruosa “pandemia dei vaccinati”, di coloro che, punturati, sono rimasti scioccati e a bocca aperta, con la cena di Natale e Capodanno deserta perché tutti ammalati. 

Lo stesso Bourla, il capo della Pfizer, nonostante sapesse benissimo, come ha ammesso la sua dirigente Small alcuni giorni fa in commissione di indagine sulla COVID al Parlamento europeo, che la sua azienda non aveva testato il suo vaccino COVID contro l’interruzione della diffusione del virus, in questo video, che vedete qui sotto, nel promuovere il vaccino per i bambini (“l’efficacia del nostro vaccino nei bambini è dell’80%”), al giornalista israeliano che gli chiedeva di precisare se “Sta parlando dell’efficacia nel prevenire malattie gravi o nel prevenire le infezioni?”, egli rispondeva con netta sicurezza: “Nel prevenire le infezioni”.

Una bourla, pardon, una burla gigantesca.
 
Terza bugia: “Il vaccino è efficace”.
Già ad aprile 2020, qualche mese dopo lo scoppio della pandemia, il ministro Speranza aveva parlato della fine dell’incubo che sarebbe arrivata con il vaccino che sarebbe stato disponibile di lì a qualche mese, nell’autunno-inverno 2020.

Fatto il vaccino, finita la pandemia, era il messagio da far passare.
E invece le ondate del contagio, nonostante la vaccinazione di massa, sono arrivate sempre più maestose, come tsunami, insieme alle morti che si contano ancora oggi a due anni dall’inizio della vaccinazione.

Era stato creato anche il vaccino “monodose”, te ne fai una e vale per tutta la vita.
Ma le cose, come noto, sono andate diversamente. Se il vaccino fosse stato veramente efficace non ci sarebbe stato bisogno di farsi la seconda dose, la terza, la quarta, la quinta, ecc. ecc.

E’ venuto poi fuori dalle ricerche che l’efficacia del vaccino dura lo spazio di qualche mese, poi punto e a capo, come un eterno gioco vaccinale dell’oca.

Su questo blog abbiamo portato decine e decine di studi scientifici in proposito, basta fare la ricerca per verificare. 
 
Quarta bugia: Pandemia con alta letalità.

Il Potere ha terrorizzato la popolazione dicendo che la pandemia comportava alta letalità.
Chi prendeva il virus aveva alta probabilità di morire.
Via allora con i lockdowns, chiusure a tappeto di attività produttive, reclusione di massa in casa, desertificazione.
Un inferno!

La gente doveva capire che quella non era vita. La gente doveva bramare la soluzione magica: il vaccino.

Un prodotto fatto in fretta e furia rispetto alla normale durata occorrente per fare un vaccino classico, durata che va dai 3 ai 15 anni. 

Lo ha certificato la dirigente della Pfizer, la signora Small, quando ha detto: “Per quanto riguarda la domanda… sapevamo dell’interruzione dell’immunizzazione prima che [il vaccino] entrasse in commercio…?

No, haha, questi, emm, sa, abbiamo dovuto muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa sta succedendo nel mercato”.

Ma quella della pandemia ad alta letalità è una bugia, soprattutto perché non si faceva distinzione della letalità in base alla fascia di età.

Maggiore rischio per gli anziani, rischio quasi nullo per i bambini, come dimostra una nuova ricerca condotta, tra gli altri, dal luminare Giovanni PA Ioannidis, della prestigiosa Stanford University, un sostenitore, per altro, del vaccino.

Ioannidis ed i suoi, nella ricerca, dicono che “L’analisi attuale suggerisce un IFR pre-vaccinazione (cioè un tasso di letalità tra gli infettatti dal SARS-COV-2 prima che arrivasse il vaccino, ndr) molto più basso nelle popolazioni non anziane rispetto a quanto suggerito in precedenza. (sottolieatura mia, ndr)“.

Infatti, essi hanno riscontrato che “L’IFR mediano era 0,0003% a 0-19 anni, 0,003% a 20-29 anni, 0,011% a 30-39 anni, 0,035% a 40-49 anni, 0,129% a 50-59 anni e 0,501% a 60- 69 anni”. Questo porta alla conclusione, da noi affermata su questo blog da due anni, che occorreva preoccuparsi soprattutto degli anziani e dei fragili di qualunque età, anzichè iniettare a tappeto in tutta la popolazione un prodotto farmaceutico sperimentale, chiamato artatamente vaccino, dagli effetti collaterali non del tutto esplorati.

Occorreva altresì spingere sulle terapie domiciliari precoci che, al contrario, sono state ostracizzate.

Invece, come dimostra il caso di studio riportato ieri, anche un anziano di 98 anni, con importanti comorbilità, non vaccinato, e curato con le terapie domiciliari precoci, ha potuto superare la COVID-19. 
 
Quinta affermazione discutibile o problematica: “Il vaccino è sicuro”.

Abbiamo sentito dire, anche da medici (gli stessi che dicevano che i vaccinati non si contagiano e non possono contagiare gli altri) che il “vaccino è sicuro” perché è stato iniettato in gran parte della popolazione mondiale.

Una baggianata scientifica megagalattica.

Non esiste identità tra sicurezza e distribuzione a tappeto.
La storia farmaceutica lo dimostra, molti farmaci sono stati ritirati dal mercato molto tempo dopo la loro immissione perché il tempo successivo ha messo in luce, anche dopo anni, effetti collaterali importanti, pure letali, non evidenti e non registrati in quella dimensione nelle fasi cliniche iniziali. 

Per quanto riguarda i vaccini COVID, già oggi sono stati registrati milioni e milioni di effetti avversi gravi, decine e decine di migliaia di decessi seguiti alla iniezione.

E sono dati largamente sottostimati.

Basta consultare le banche dati ufficiali statunitensi VAERS e CDC, o quella europea EUDRAVIGILANCE (in quest’ultimo caso, scegliete la lettera “C”, scorrete in basso i principi,  andate alla voce COVID, cliccate sui singoli vaccini e troverete i singoli eventi avversi).

La storia della sicurezza di un farmaco non è nota a priori. Infatti, volta a volta, le autorità impongono alle società farmaceutiche di aggiungere nel bugiardino, quando il fenomeno diventa rilevante, un nuovo evento avverso.

L’ultimo caso per i vaccini COVID di nuovo evento avverso è stato quello delle mestruazioni abbondanti (ma noi su questo blog lo avevamo segnalato mesi fa).

Illuminante una recente ricerca pubblicata su ScienceDirect che vede tra i firmatari il prof. Peter Doshi, senior editor dell’autorevole British Medical Journal e professore associato di ricerca sui servizi farmaceutici presso la Scuola di Farmacia dell’Università del Maryland, in cui si legge:

“I vaccini COVID-19 a mRNA di Pfizer e Moderna sono stati associati a un eccesso di rischio di eventi avversi gravi di particolare interesse pari a 10,1 e 15,1 per 10.000 vaccinati rispetto ai valori di base del placebo, rispettivamente pari a 17,6 e 42,2. (cioè, quelli di Pfizer erano 27,7 e quelli di Moderna erano 57,3 rispetto ai valori base di, rispettivamente, 17,6 e 42,2, il sottolineato è mio, ndr)

In combinazione, i vaccini a mRNA sono stati associati a un eccesso di rischio di eventi avversi gravi di particolare interesse pari a 12,5 per 10.000 vaccinati; rapporto di rischio 1,43.
Lo studio Pfizer ha mostrato un rischio maggiore del 36% di eventi avversi gravi nel gruppo del vaccino … Lo studio Moderna ha mostrato un rischio maggiore del 6% di eventi avversi gravi nel gruppo del vaccino … Insieme, c’era un rischio maggiore del 16% di eventi avversi gravi nei destinatari del vaccino mRNA …”.

In poche parole, il prof. Doshi e i suoi coautori hanno anche concluso che l’aumento degli eventi avversi dovuti alle iniezioni superava la riduzione del rischio di essere ricoverati con il COVID-19 che si sarebbe avuta ricevendo il vaccino.

Quindi, in breve, le iniezioni conferiscono più danni che benefici.

La cosa curiosa è che per altri prodotti basta il sospetto di un evento avverso grave per bloccarne la vendita, ritirando il prodotto dal mercato.

E’ il caso di qualche mese fa del latte in polvere per bambini, formula baby, che è stato ritirato dal mercato alla sola segnalazione di 4, dicasi 4, morti sospette.

Qui invece, nonostante si registrino decine di migliaia di morti sospette potenzialmente legate al vaccino COVID, si continua a proporlo a tutta la popolazione, persino ai bambini e neonati. 

“Il vaccino è sicuro” è una affermazione forte che, per essere detta, deve essere corroborata da dati scientifici forti e consolidati nel tempo. Invece, è stata propagandata e amplificata dai media mainstream sin dal primo giorno di immissione dei vaccini sul mercato, ed è proprio questo il lato problematico della faccenda.

Solo il tempo, il numero e la serietà delle segnalazioni di eventi avversi diranno se questo prodotto chiamato vaccino è veramente sicuro o meno.

Invece, l’ex Ministro Speranza, per due anni e fino all’ultimo giorno di campagna elettorale, si è sgolato dicendo che questo vaccino è “sicuro ed efficace”.
Può darsi.
Vedremo.

Se non sarà così, e speriamo di essere smentiti, dovrà dare spiegazioni, dovrà dimostrare sulla base di quali dati scientifici ha fatto quella ripetuta affermazione che ha spinto milioni di italiani a iniettarsi quel prodotto.  

Questo il quadro drammatico della situazione.

Per questo motivo, abbiamo più volte invocato indagini ad ampio raggio, ora sembra che i tempi siano maturi.

Giorgia Meloni, in campagna elettorare e nei discorsi di insediamento alla Camera ed al Senato, ha promesso una Commissione di inchiesta sulla gestione della pandemia.

Cosa giusta e sacrosanta.

Però sorge qualche dubbio.
Pare che la Commissione abbia come compito essenzialmente quello di indagare sul mancato aggiornamento del piano pandemico, sul perché non venne attivato dopo la dichiarazione di emergenza internazionale da parte dell’Oms il 30 gennaio 2020; sulla sottovalutazione del rischio, sull’errata comunicazione delle istituzioni e sull’impreparazione del sistema sanitario.

La Commissione sembra debba indagare sul misterioso “piano segreto” e sulle “ragioni della sua mancata pubblicazione”.

Infine, sullo “scandalo nello scandalo”, ovvero il dossier dell’Oms, redatto da Francesco Zambon, e fatto ritirare dal sito dell’Organizzazione (noi ne abbiamo parlato qui).
E ancora: la Commissione dovrebbe esaminare la natura e l’attività della task force di Speranza, verificare il rispetto delle normative nazionali e internazionali, controllare i rapporti intercorsi tra l’Italia e le autorità dell’Oms, spiegare “i ritardi accumulati”, “l’inefficienza nella gestione delle prime settimane. E infine portare alla luce tutte quelle ombre che, scrive FdI, hanno “segnato in maniera tragica il destino dell’intera nazione”.

Tutti obiettivi giusti, tutte cose da chiarire.

Ma rimane un “ma”.
Limitare la Commissione di inchiesta ai compiti enumerati e lasciare da parte tre questioni importanti come le cure domiciliari precoci, il protocollo tachipirina-vigile attesa, e il green pass, significa tradire gli italiani e lo spirito della Commissione stessa.

Significa che i responsabili delle bugie sopra menzionate rimangano nell’ombra.

Veniamo infine ai tre obiettivi cuore della Commissione di inchiesta.

Le cure domiciliari precoci, come hanno dimostrato varie ricerche che abbiamo rilanciato su questo blog, avrebbero fatto evitare l’intasamento di ospedali e la morte di migliaia di persone.

Eppure sono state inspiegabilmente osteggiate.

Perché?
Questo fatto deve essere chiarito.
Il protocollo tachipirina e vigile attesa ha fatto sì che tanta gente rimanesse a casa con la malattia che si aggravava di giorno in giorno, aprendo la via ad un esito irrimediabilmente infausto.
In seguito, solo in seguito, nei protocolli sono comparsi gli antiinfiammatori, ma la gran parte dei medici sul campo spingeva sempre e ancora per la tachipirina. Io ne ho esperienza personale a fine dicembre 2021.
Solo daiprimi mesi del 2022 abbiamo cominciato a sentire che i medici cominciavano a consigliare e prescrivere gli antiinfiammatori anziché la tachipirina che, per altro, è essenzialmente un antipiretico.

Questo fatto deve essere chiarito.

Infine, il green pass, lo scandalo degli scandali.

Si deve chiarire sulla base di quali dati scientifici è stato istituito il green pass che ha soppresso diritti fondamentali e costituzionalmente garanti ad una cospicua parte della popolazione che non si è voluta vaccinare, e che ha spinto un’altra grande fetta di cittadini a vaccinarsi, quando non avrebbe voluto farlo, perché costretta dalle limitazioni ai movimenti imposta da quella legge.

Draghi deve rendere pubblici, se li ha, i dati scientifici che lo hanno spinto a dire che il “Green pass è la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose”, visto il contagio massiccio dei vaccinati e l’ammissione dei giorni scorsi da parte della Pfizer che i vaccini non sono stati testati per bloccare il contagio.

Draghi deve inoltre dimostrare con dati scientifici alla mano la ragione della sua frase: “L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente. Non ti vaccini, ti ammali, muori, oppure fai morire”.

Deve dare ampia e convincente spiegazione visto che milioni di persone sono state indotte a vaccinarsi sulla base di quella frase iconica che sicuramente passerà agli annali della storia. 

Se la Meloni vuole veramente far chiarezza, per rispetto delle vittime, per rispetto degli italiani oltraggiati nella loro dignità, se non vuole deludere le aspettative di quanti l’hanno votata, allora deve costituire una Commissione di inchiesta degna di questo nome, una che vada al cuore dei problemi che hanno scosso il carattere democratico della nostra Repubblica.

Occorre una Commissioni che smascheri le bugie sopra menzionate.

Fare una commissione di inchiesta per scoprire chi si è arricchito (cosa che potrà fare benissimo la magistratura) mentre le persone morivano è di secondaria importanza rispetto a scoprire perché le persone morivano.

Fare una commissione che si fermi al governo Conte 2, senza andare al governo Draghi, sarebbe una grande presa in giro, una mezza verità o, se vogliamo, un’altra plateale bugia.

Come quelle sopra menzionate.

di Sabino Paciolla
 
Nota della Redazione:

Aggiungiamo noi di ITALIA LIBERA: e de L’ITALIA MENSILE oltre che una Commissione vera, senza condizionamenti, che inchiodi Conte, Draghi e Speranza, Arcuri e Figliuolo, tutti imputabili quanto meno del reato di estorsione, sosteniamo una vera e massiccia campagna a favore di risarcimenti per tutti i lavoratori che sono stati licenziati e sospesi, per tutte le partite Iva e i commercianti che sono falliti o hanno perduto migliaia di euro a causa delle chiusure.

Una Amnistia totale per tutti i dissidenti che hanno subito denunce, multe e stanno ancora affrontando processi per aver detto la verità.

Quella verità che finalmente anche l’attuale Presidente del Consiglio ed il suo governo stanno riconoscendo e abbracciando.

Meglio tardi che mai…

Con la speranza di non sentire tra due anni, perché qualcuno si svegli prima “sulla guerra imperialista della Nato contro la Russia abbiamo sbagliato tutto!”

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