L'Italia Mensile

Oltre Gli Schemi…Fino Alla Vittoria!

Militare nel Movimento vuol dire combattere questa società capitalista degenerata e con essa i suoi rappresentanti ad ogni livello… non solo istituzionale ma di espressione, in nome degli ultimi di questo popolo, in nome del proletariato, dei più deboli, degli oppressi in nome degli emarginati… dei diseredati… dei poveri… dei carcerati…

Noi consideriamo come il gesto più bello e più religioso della vita di esserci schierati con gli ultimi, con i percossi e con i reietti, con i carcerati ed i prigionieri, con i diseredati e gli emarginati… con tutti gli “ultimi”…

Noi intendiamo combattere per l’uomo che verrà…
Per l’autonomia popolare.

La poesia del combattimento è francescana e cristiana, socialista e comunitaria, nazionale ed identitaria.

È poesia del volo e dell’ascesi, della conquista e dell’ardimento, della dedizione e del sacrificio, della luce scaturita dalla sofferenza, dell’alloro meritato attraverso la prova dura del calvario…

Militare nel Movimento significa agire perché quest’area del dissenso si allarghi e si qualifichi sempre più rendendo omogenee realtà diverse e disomogenee, finalizzandole ad un metodo applicativo che “disermargini” le citate realtà dalla loro maturale e connaturale ghettizzazione della società civile e della politica.

Militare nel Movimento significa agire all’interno ed al fianco di tutti quei gruppi che stanno cercando e trovando la propria via realizzando nella teoria e nella pratica la giustizia sociale.

Significa resistere e costruire resistenze.

Significa liberare gli schieramenti potenziali ed emergenti da tutte quelle figure chiaramente interessate a gestire le tematiche degli “ultimi” fuorviandole dai reali obiettivi… “oltepassandole” attraverso una unificazione di tutte le potenzialità spontanee della realtà sociale.

Significa permeare sempre più profondamente questa nuova area “movimentistica” di un ideale… di una concezione del mondo comune e sviluppare insieme le affinità contingenti… teoriche… dottrinarie… che fungeranno da metodo applicativo di una identitaria e globale “lotta al sistema ed al potere”.

Significa guardare all’azione di tutti quei gruppi, di qualsiasi provenienza e di qualsiasi matrice che hanno, nell’immediato, intenti comuni ai Nostri…
convincendoli che non serve coltivare un piccolo orticello… ma insieme “identitariamente” e “comunitariamente” arare l’immenso campo dove deve svolgersi una lotta sociale e socialista, della classe degli oppressi contro quella degli oppressori, in nome dell’indipendenza nazionale e della sovranità popolare.
Un popolo unito contro il sistema dello stato di polizia.
E lottare coalizzando le forze di sparuti gruppi vuol dire essere consci della propria funzione di avanguardia rivoluzionaria, perché altro non pretendiamo che voler essere una guida per l’applicazione di un metodo autenticamente “nuovo” che possiamo imporre attesa la nostra potenziale moltitudine.

Avanguardia che, come tale, deve ancora trovare un rapporto compiuto con il popolo che cerca l’identità, l’autodeterminazione e la coscienza di classe e di nazione e la dignità che gli vengono negate.

E quindi vuol dire impegnarsi a stabilire questo rapporto complesso e articolato.

Senza scoraggiarsi a dover ripetere più volte e in più maniere il tentativo.
E senza giustificare la propria incapacità con l’alibi di essere migliori e, come tali, incomprensibili.
Significa, quindi, non concepire idee astruse che portano ad agire nell’ombra, a ideare azioni dietro le quinte.

Significa immergersi nei tessuti sociali, nei luoghi di lavoro, nei quartieri.
Significa partecipare a tutti gli incontri possibili con la gente arrabbiata e in protesta che, in-formata, ri-educata, organizzata, acquisterà personalità e diventerà popolo.

Significa battersi nelle scuole, nelle università, nelle fabbriche, nelle campagne, in ogni angolo di periferia delle città, per propagandare le nostre idee e le nostre tesi, per sconfiggere gli scherani del potere e con essi il potere che ci comprime ed opprime costringendoci in ginocchio a subire o al più a pietire provvedimenti di assistenzialismo o di grazia o di clemenza…

Possiamo Noi tutti… insieme… uniti… oltre le idee… oltre gli schematismi… realizzare direttamente la giustizia sociale, il sistema politico che sono congeniali all’uomo e al Nostro Popolo.

di Nicola Trisciuoglio

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