L'Italia Mensile

Non Amo Paragone, Ma Oggi Dico Grazie A Paragone!

Non Amo Paragone, Ma Oggi Dico Grazie A Paragone!

di Giuliano Castellino

Non ho mai avuto grandi simpatie per Paragone, né per Italexit.

Me lo ricordo con mascherine e guanti in Parlamento.

Lo rammento non alzare la voce contro il primo e feroce lockdown che mise agli arresti domiciliari 60 milioni di italiani.

Per mesi non capì sicuramente il golpe globale, così come ancora oggi ignora i piani del Graet Reset.

Basta vedere le sue posizioni su Nato, atlantismo e transizione ecologica.

Non basta dire “fuori dall’Ue e dall’euro” per essere dissidenti, oppure strizzare l’occhiolino – con qualche mese di ritardo – alle piazze anti green pass per essere opposizione al regime…

Ma oggi voglio dire GRAZIE a Paragone.

Perché?

Perché non è caduto, a differenza della Cunial e di Toscano, nello schifoso e viscido gioco del “dividi ed impera” tanto caro al sistema, cadendo nel nostalgico gioco dell’antifascismo.

Dal canto Nostro abbiamo chiara contezza della necessità del superamento di ogni dato ideologico ed a non indulgere a fratture e contrapposizioni faziose di novecentesca memoria. Ma abbiamo altrettanto chiara l’idea, e ne siamo convinti, che ogni “anti” vada superato in nome dell’unità popolare.

Non è immaginabile – a rigor di logica – che le forze del dissenso indulgano ad attingere falsità dai dossier di Fanpage e di Repubblica facendo beotamente proprie pregiudiziali di quel nemico che dicono – almeno nelle intenzioni – di voler combattere.

Toscano e Cunial vogliono fare i dissidenti con la pacca sulle spalle di Cecchi Pavone e Parenzo? O con gli applausi del mainstream?

Con l’ok dei giornaloni o supportando la repressione e le criminalizzazioni del regime?

O peggio ancora sposando le menzogne e le liste di prescrizioni del potere?

Se siamo nauseati di un certo “neo”… non possiamo tollerare ancora un certo “anti”…

Non vogliamo più legami nostalgici e reducistici, ma di certo resteremo critici delle purghe leniniste.

Quindi grazie a Paragone che ha mandato a quel paese Alternativa, che non ha “cassato” dalle liste chi aveva foto con “dissidenti scomodi”, chi era presente il 9 ottobre a Roma, o chi accusato di essere “impresentabile”.

Grazie a Paragone per non essersi piegato né al mainstream, né all’antifascismo di regime che per decenni ha solo diviso popolo e proteste.

Continueremo a contestare Paragone quando non saremo d’accordo con lui, ma per oggi, va dato atto all’Uomo e al leader di Italexit di aver dimostrato coraggio ed attributi.

Poi, nel dire grazie, diamo anche un consiglio a Paragone: non tutti quelli che difende sono attivisti no green pass, anzi.

Mai visti in questi 30 mesi di resistenza, mai pervenuti in piazza, mai schierati contro la tirannia tecno-sanitaria.

Mentre la resistenza combatteva per le strade contro l’apartheid della Carta Verde magari facevano campagna elettorale con la Lega o con Fratelli d’Italia.

Molti portavano bavagli, seppur tricolori, e sono anche vaccinati, non sanno nulla di transumanesimo, transizione ecologica e Great Reset.

Fino a ieri stavano a braccetto con Meloni e Salvini, partiti di regime, filo Nato, filo atlantici, che hanno votato Green Pass, restrizioni vari, guerra in Ucraina e persino governo Draghi.

Quindi non è tutto oro ciò che luccica…

Ma al di là di questo utilissimo e finale consiglio lo ringraziamo per non aver ceduto alla narrazione del mainstream e ai soliti ricatti ideologici e alle logiche del 900.

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