L'Italia Mensile

L’esilio in Bielorussia della Wagner.

di Fabio C. Maguire

Il Presidente Lukashenko ha riferito dell’arrivo di Prigozhin in Bielorussia.
La decisione di esiliare il Capo della Wagner e i suoi collaboratori nella confinate Bielorussia ha suscitato speculazioni all’interno della comunità dei media alternativi, sostenenti che il cambio di regime fosse una false flag.
Secondo la presente teoria, l’ammutinamento di sabato scorso sarebbe stato una messinscena per legittimare lo spostamento di enormi quantità di mezzi e personale militare nella vicina Bielorussia.

L’idea sarebbe di aprire un fronte settentrionale per compiere un secondo tentativo su Kiev, riproponendo un’offensiva analoga a quella della primavera del 2022.
I sostenitori di questa visione non si spiegano però perché il Presidente Putin avrebbe dovuto provocare deliberatamente una delle peggiori crisi politiche dal 1993, attirando su di se l’attenzione del mondo e causando la morte di due piloti, come riconosciuto dal Presidente nel suo discorso di lunedì.

L’accordo con la Wagner è servito invece per perseguire una pluralità di interessi russi.
Il Cremlino sapeva quanto fosse necessario evitare uno spargimento di sangue sul larga scala nel paese, provocando uno scontro militare utile esclusivamente all’Occidente.
L’esilio in Bielorussia della Wagner ha già avuto l’effetto di intimidire i vicini della NATO, specie dopo che Lituania e Polonia avessero dichiarato che avrebbero rafforzato le loro frontiere.
Questi hanno imparato a rispettare la qualità e le abilità militari del gruppo di Prigozhin durante le sanguinose battaglie nel Donbass.
Anche se il gruppo, al momento, non è attivo, la sola presenza lì ha un potente effetto destabilizzante sui paesi confinanti e comunque il Presidente
Lukashenko ha dichiarato che legalizzerà le operazioni della Wagner e questo servirà anche gli interessi di Mosca.
Infatti, l’intelligence polacca aveva annunciato poche settimane prima di un sicuro prossimo tentativo di colpo di stato in Bielorussia.

Se Lukashenko dovesse crollare l’accerchiamento della Russia si farebbero ancora più violento e vigoroso e rischierebbe di compromettere l’esito positivo dell’operazione militare speciale in Ucraina, se non l’integrità stessa della Federazione Russa.
Alla Wagner sarà infatti permesso di operare legalmente in Bielorussia al fine di prevenire azioni militari straniere e di limitare le incursioni di gruppi sovversivi nelle aree confinanti con l’Ucraina.

Sarebbe questa anche un’occasione per redimersi e riscattarsi, mostrando il proprio patriottismo e salvando la loro reputazione.
Il Presidente bielorusso ha riferito che sarà allestita una base militare per il gruppo che fornirà consigli e insegnamenti preziosi all’esercito locale.
L’esperienza della Wagner continuerà sicuramente ad essere utile per gli interessi della Federazione Russa.

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