L'Italia Mensile

Le solite lacrime di coccodrillo…In Italia nessuna forza politica è più con i lavoratori

Giuliano Castellino

La strage di Firenze dimostra e certifica ancora una volta che l’Italia è una repubblica non fondata, ma “affondata” sul lavoro.

Disoccupazione e precarietà, nuovi modelli sociali, immigrazione e politiche liberiste hanno picconato ed infine cancellato il nostro Stato Sociale.

Dietro ogni strage sul lavoro ci sono regole non rispettate, responsabilità precise, tradimenti di partiti e sindacati.

Inutile non essere chiari: una delle conseguenze peggiori della caduta del Muro di Berlino e dell’URSS è stata quella di ritrovarsi un mondo senza più alternative, seppur spesso finte e solo di facciata, ma che muovendo masse critiche ed edificando opposizioni sociali, costringeva anche il potere occidentale a fare i conti con istanze popolari.

Le macerie del Muro hanno soffocato anche quelle opposizioni che per decenni hanno difeso i diritti sociali.

Non a caso anche a sinistra siamo passati dalle lotte per la casa ed il salario ai gay pride, Greta e Carola… insomma scomparse le bandiere rosse vediamo solo quelle fucsia, arcobaleno e green che si sposano perfettamente con quelle bluet. Creando così una sola grande bandiera… quella globalista.

Destre e sinistre sono le due facce della stessa medaglia…
Quante volte lo abbiamo detto?
Ma in Italia, a causa del veleno ideologico sembra ancora dura superare schemi utili solo al regime…

In Italia dopo l’approdo del Britannia sulle coste di Civitavecchia (2 giugno 1992) ogni briciola di indipendenza nazionale – scomparsa dall’8 settembre del 1943 e dall’inizio dell’occupazione americana -, sovranità popolare (ceduta totalmente a Nato, UE e Oms) e giustizia sociale sono scomparse…

Anche il nostro Stato Sociale, edificato nel ventennio (speriamo che un giorno anche in questa amata nazione si possa parlare di storia – la nostra storia nazionale – senza la minaccia delle accette ideologiche e del veleno di chi si sente vincitore, quando in realtà è solo un collaborazionista dell’occupante…), difeso dai vari Mattei, Moro e Craxi e migliorato dalle lotte operaie, proletarie e popolari (quando si è liberi e si ama la Patria non si divide la storia in destra e sinistra, ma la si abbraccia senza strappi di parte… soprattutto nelle parti migliori e più eroiche!) è finito sotto le macerie di Berlino e nel tritacarne della finanza internazionale.

Così con le due più feroci rivoluzioni industriali – la terza (post mani pulite, 11 settembre e crisi di Wall Street) e la quarta (quella di Davos) – abbiamo assistito – non solo alla cancellazione del mondo del lavoro e alla scardinazione di ogni diritto sociale – ma la scomparsa di ogni forza politica e sociale che parlasse di salari, occupazione, lotta alla precarietà e alla mobilità.

Oggi nessun partito o sindacato parla del tema del lavoro.
Solo lacrime di coccodrillo dopo ogni strage…

Sinistre e sindacati hanno tradito e venduto la classe operaia, i lavoratori ed il proletariato nazionale.

Abbiamo visto cancellare l’articolo 18, approvare le leggi Biagi D’Antona ed il Job Act… tutti governi di sinistra.

Ricordiamo D’Alema, Diliberto e Rizzo addirittura fare la guerra contro la Serbia…

Sotto la tirannia tecno sanitaria i post, ex o vetero comunisti hanno obbedito alla scienza di regime e all’Oms, attaccando libertà e lavoro.
Il capo della Cgil, ex Fiom, Landini lo ricordiamo abbracciare il banchiere Draghi.
Da Speranza a Renzi, dai centri sociali alle sinistre liberal tutti a sostegno dell’apartheid del Green Pass.

Stesso film sulla guerra contro la Russia ed oggi con le nuove finte emergenze.

Tutti al soldo del capitalismo 4.0 e della dittatura globalista, nessuno con il lavoro ed i lavoratori.

Oggi un vero movimento anti-globalista, oltre che rifiutare il finto scontro destra sinistra, superare ogni divisione del 900, deve tornare a rimettere il lavoro al centro della lotta nazional-popolare.

Senza lavoro non esiste futuro.
È il sudore della fronte dei lavoratori che “campa” le famiglie, unisce i cittadini, rende forti le comunità.

Sono i diritti sociali che costruiscono la Patria.
Chi non fa della causa dei lavoratori la causa nazionale è solo un altro servo del globalismo.

Una Patria per essere davvero Patria, deve essere unita dalla Fede e deve essere socialista, fondata sulla Civiltà del Lavoro e pienamente socializzata!

Tutto il resto, per dirla alla Califano, è noia!

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