L'Italia Mensile

Landini, il sindacato arcobaleno e lo sciopero strumentale

Diego Fusaro

Si discute senza tregua dello sciopero indetto per venerdì 17 novembre (OGGI, NDR).

Per quel che concerne il diritto di sciopero, non deve esserci alcun dubbio: è un diritto fondamentale, che nessuno deve permettersi di toccare.
Lo sciopero storicamente svolge una parte fondamentale nelle rivendicazioni delle classi lavoratrici e nelle loro battaglie.

Altra cosa naturalmente è discutere circa la opportunità di questo sciopero, così come viene concepito e praticato.

Intanto diciamo pure che lo sciopero storicamente serve a interrompere l’ordine della produzione capitalistica. Oggi è da tempo divenuto parte integrante dell’ordine capitalistico, anche in ragione del fatto che di scioperi ve ne sono ormai pressoché settimanalmente.

Nel caso specifico, farebbe ridere se non facesse piangere il fatto che i sindacati usino lo sciopero non per protestare contro il capitale e la sua amministrazione del lavoro bensì per prendere posizione contro il governo delle destre.

Quando la stessa opera di aggressione al mondo del lavoro viene condotta dalle sinistre, come in passato è stato a colpi di Jobs act e di rimozione dell’articolo 18, ecco che per magia i sindacati italiani tacciono e appaiono decisamente meno battaglieri.

Insomma, oggi il sindacato non serve più a difendere i lavoratori contro il capitale ma serve alle sinistre arcobaleno e neoliberali per protestare contro le destre neoliberali senza mai comunque mettere in discussione le politiche neoliberali in quanto tali anche in tema di lavoro.

D’altro canto, non è ozioso domandare dove fosse Landini quando c’era l’infame tessera verde o green pass che dir si voglia, una delle più pesanti aggressioni al mondo dei lavoratori negli ultimi anni. Faccio queste affermazioni non certo per teorizzare l’esigenza di un abbandono del sindacato, ma al contrario per sottolineare la necessità di una rifondazione di un sindacato serio che, al di là di destra e sinistra, metta di nuovo al centro il lavoro e la protezione fondamentale dei lavoratori.

Tutto l’opposto di quel che va facendo l’odierno sindacato concertativo e organico alle sinistre liberiste.

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