L'Italia Mensile

La verità: il ritiro da Kherson è un segnale per trattare e un messaggio di pace. Altro che fallimento russo.

Putin comunque prepara il piano B contro la guerra americana.

I russi potevano andarsene combattendo, lasciando magari squadre di incursori e cecchini nelle e tra le case di Kherson per rendere dura e l’avanzata all’esercito ucraino e opporsi ai mercenari neonazisti.

Invece Mosca ha deciso, ancora una volta, di dare un segnale politico e diplomatico ben preciso: volere la pace.

Così come dal primo giorno, così come dal 2014.

Al di là della propaganda occidentale e delle menzogne del mainstream gli obiettivi russi sono sempre stati molto chiari: liberare le popolazioni del Donbass dall’occupazione anti-russa, no alle basi Nato sul suo confine, magari un governo amico o meno occidentale a Kiev.

Oggi liberate le popolazioni russofane, scongiurata l’opzione Nato, Putin non avrebbe nessun problema a trattare ed avviare un’azione diplomatica.

Ma la domanda è un’altra: i globalisti, gli occidentali vogliono la pace?

Biden vuole continuare questa guerra fatta fare per procura agli ucraini o vuole smettere?

L’Inghilterra, dopo aver mandato a casa la Liz, è pronta a cambiare la sua politica imperialista?

La vittoria Repubblicana nelle elezioni di medio termine sono tanto significative da piegare le mire espansionistiche americane ed i piani del golpe globale del Great Reset?

L’atteggiamento autenticamente sovranista di Ungheria e Serbia ha di fatto creato un fronte filo russo in Europa?

Le proteste e le mobilitazioni anti-guerra in tutta Europa hanno convinto la classe dominante europea, sempre più distante dai popoli e in rottura con la classe dominata, a non essere suicida in guerra e sanzioni?

La Germania è davvero così allineata a Bruxelles?

Ovviamente le incognite sono molte.

Le certezze poche: Putin vuole la Pace, il Donbass e la Crimea sono russe, la Nato non rappresenta più la volontà dei popoli europei.

(Solo la Meloni in Italia non ha capito queste cose…)

Comunque dato che la mano tesa da Putin è stata respinta più volte, il Cremlino ha trasferito 150 mila uomini alla frontiera in Bielorussia e nelle zone di Kursk e Bryansk.
Se non ci sarà una tregua, attaccheranno.

Altro che disfatta…
Putin vero uomo di pace!

Giuliano Castellino

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