L'Italia Mensile

Io non cado nella trappola della gogna mediatica.

di Roberto Bianchini

Ogni volta che accade un “fattaccio” di cronaca, gli schieramenti sono pronti, secondo i toni dettati dal media, social e televisione che sia.
Sputare merda e sdegno sulle facce di questi rifiuti umani oggi è la cosa più naturale e facile da fare, sedersi e analizzare tutti gli aspetti del sociale che ci travolge quotidianamente richiede uno sforzo in più.
Per alcuni, tipo me, il racconto nudo e crudo del maschio impazzito che aggredisce la poveretta di turno, non regge, non del tutto.
Questi ragazzi non vanno generalizzati, gli uomini o i maschi, sono una cosa, questi criminali da due lire sono altro, e gettarli nel calderone della generalizzazione non fa che acuire l astio tra i due sessi, guerra fomentata e tanto cara al sistema.
E poi c è da parlare della vittima di turno, un altra ragazza stuprata dal branco.
Come accade spesso nelle zone di periferia, in cui capita che una ragazza venga uccisa dall’ extracomunitario di turno, la vittima non è estranea all atto criminale, in una generazione di adolescenti che sbandiera sul web l atto sessuale, l uso degli stupefacenti e la violenza. Ognuno diventa parte integrante del fallimento di una società e in particolare di una classe genitoriale che si è ritrovata schiacciata dal sistema, mediatico, scolastico e istituzionale. Pertanto, nel frattempo che altri adolescenti si rendano protagonisti di altre eroiche, aberranti imprese, date un occhiata ai telefonini dei vostri figli o ai loro profili social, vi aiuterà a contenere lo stupore nel caso un giorno scopriste di avere una bestia tra le vostre mura che non è il vostro cane.
Roberto Bianchini

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