L'Italia Mensile

Intervista a Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana e Popolare

A Notizie. com, intervistato da Daniele Magliocchetti, parla il DSP: “Siamo contro la guerra come il popolo italiano, ma partiti e informazione la vogliono, poi dice che la gente non va a votare…”

Fa politica da tanti anni, da prima che scoppiasse tangentopoli e nella sua vita, Marco Rizzo, ne ha visti davvero tanti di leader di un certo spessore, cadere e rialzarsi, rialzarsi di nuovo e cadere. E ora, quelli di adesso, gli fanno quasi tenerezza perché non hanno certo la pasta di quelli che facevano politica di “alto livello”, politica di “qualità“.

E’ deciso e tagliente come al solito e a Notizie.com spiega: “Diciamo che il peso e la qualità della politica si è ridotto proporzionalmente quanto l’economia influenza la politica che oggi la sovrasta totalmente, tanto che il livello si sta azzerando, quando invece c’è la politica vera il peso, la qualità e lo spessore degli uomini che la facevano era preponderante e avevano una qualità della politica più forte, oggi più forte è la finanza più la politica fa schifo ed è basso di livello perché chi fa politica alla fine fa il burattino…“.

Un’idea precisa e di sicuro non di grande stima.
Ma in mezzo a questo mare c’è anche lui, il buon Rizzo, che cerca di barcamenarsi, ma di giocare sempre alle sue regole, quelle del buon senso e soprattutto quelle della buona politica e dell’onestà reale e intellettuale.

Punta tanto su questo, l’ha fatto per tutta la vita e lo farà ancora adesso, nonostante sia quasi ignorato ed oscurato, proprio ora che si è vicini al traguardo elettorale con le elezioni europee dell’8 e del 9 giugno.

Lui, insieme a Francesco Toscano, è il co-leader di “Democrazia sovrana e popolare, una formazione politica che vuole un’Italia indipendente dalla UE, dalla NATO e anche dall’OMS“.

E per Rizzo esiste la campagna elettorale fatta come l’ha sempre fatta, ovvero con “incontri con la gente, dibattiti, comizi e arriveremo a venerdì prossimo che ne avremmo fatti 87 tra comizi conferenze stampa e incontri e più di così non si può fare, anche perché vediamo una grande attenzione alle nostre cose, nonostante, me lo lascia dire, la comunicazione sia una vergogna, posso farle un esempio così capisce di cosa stiamo parlando?“.

Prego, si figuri.

E Marco Rizzo riprende con Notizie.com e con orgoglio, ironia e tanta polemica sottolinea: “Mi hanno chiamato tg1 e tg2 e per cosa? Per avere una mia dichiarazione sul voto di 12 secondi ciascuno, poi il tg3 il giorno dopo, ma stavolta i secondi erano 10, secondo Francesco (Toscano, l’altro leader del partito ndr), dovevo dire cornuti, cornuti e ancora cornuti, solo che poi non te lo passavano. Questi preziosi contributi sono stati mandati al famosissimo telegiornale di mezzogiorno, lasciamo stare per favore che è meglio, sono schifato e inorridito, ma va avanti così da settimane…”.

“Io mai nei salotti buoni della tv, e non mi metto a piangere”

Eppure ci sono tanti che non sono tra i leader storici di partito che si vedono in tv tante volte da Annunziata a Santoro etc, ma su questo Rizzo si accende ancora di più.

E’ un argomento tabù e tutti i torti proprio non li ha: “Io nei salotti tv non metto piede e non mi hanno mai invitato. Prenda Santoro, proprio lui, non uscirebbe dalla Nato ma se non vuole uscire dalla Nato, come vogliamo noi, che lista fa, visto che si dice essere l’uomo contro la guerra, però il signor Santoro nell’ultimo mese è andato in tv prima serata e proprio e solo nel’ultimo mese Santoro è andato in tv più di quanto Marco Rizzo abbia fatto nella sua vita. Una inqualificabile vergogna. Di sicuro, non mando lettere di solidarietà a nessuno quando verranno licenziati il 90% dei giornalisti, tanto prima o poi tocca anche a loro…”.

E’ arrabbiatissimo su questo discorso anche perché non che voglia apparire in televisione tutti i giorni, ma avere un giusto ricambio con gli altri, non venire oscurato totalmente.

Lui, poi, non ci pensa nemmeno a scrivere e a protestare con l’Ag Com, “mica sono Santoro che si mette a piangere per qualsiasi cosa, io vado avanti per la mia strada e ne sono contento“.

La guerra fa schifo a noi e al popolo italiano, ma i partiti e l’informazione non fanno che fomentarla…

Sulla guerra e sulle posizioni che assumono partiti e informazione diventa un’altra persona e va avanti per la sua strada, anche se è sempre stata la stessa: “Ucraina e Russia, l’Ucraina che si deve fermare arrivare alla pace ma veder perdere qualche territorio, nella pace si rinuncia a qualcosa? E’ sempre successo così’, ma quello che mi fa sorridere e il doppio standard, prendiamo la Corte Penale Internazionale vale o non vale? Ma se vale quando arrestano Milosevico emettono il mandato di cattura per Putin perché non vale quando succede per Netanyahu? E’ il doppio standard. Un altro, non vale o vale la guerra in Ucraina che inizia nel 2022 o nel 2014? Una linea di correttezza rispetto all’interpretazione dei fatti o valgono tutte le propagande“.

Marco Rizzo va avanti e, per la precisione, mette sul tavolo tutti esempi calzanti: “Ancora con l’Ucraina, l’Italia fa parte della Nato, che è un’alleanza militare, poi c’è la Ue che è un’alleanza politica, ma la guerra tra Ucraina e Russia nessuna delle due fa parte sia della Nato e anche della Ue perché dovremmo intervenire?

Perché siamo intervenuti?
Si dice: ah ma sai c’è l’invasore e allora rispondo diamo le armi agli invasi sempre?
Perché allora non diamo le armi alla Palestina?
Non è uno stato riconosciuto?
Ma per favore la tecnicalità dello stato con tante risoluzioni Onu che hanno riconosciuto lo stato della Palestina, vale solo questo per poter dare le armi anche alla Palestina secondo questo ragionamento che fanno i politici e il partito dell’Informazione…”

Il partito? In che senso? “E’ un partito vero e proprio – replica Rizzo a Notizie.com – loro la vogliono e spingono per la guerra, allora si mettessero l’elmetto, creassero un battaglione con giornalisti, opinionisti e qualche politico e vadano al fronte, ma ci vadano per davvero.

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