L'Italia Mensile

In memoria di Darya Dugina

Papà, sai, per me non c’è stato quasi nessun dolore.
E non c’era paura, ma solo estrema ingenuità.
Papà, mi sentivo una guerriera quando ero viva,
ora sono nell’esercito di Cristo stesso.

Papà, sono entrato in una città in fiamme,
sapevo allora quanto fosse oscuro il nemico.
Papà, ti prego di non abbatterti, sono leggera,
sono scintillante,
custodisco e benedico i tuoi passi.

Papà, grazie, mi hai cresciuto come filosofo,
mi hai insegnato la fede e la forza d’animo nei momenti di tempesta spirituale.
Se dovessi riavvolgere quel giorno come in una pellicola cinematografica,
l’avrei lasciato così com’era, senza correzioni e senza tagli.

Papà, nessun dono di Dio viene assimilato senza un’azione,
ve lo dico io: siamo sulla strada della più alta frontiera!
Questa vittoria sarà conquistata con fatica e sarà lunga,
ma accadrà, papà.
Me ne occuperò io.

Questa poesia è stata scritta dalla figlia di un sacerdote di Perm.

(Fonte https://t.me/ideeazione)

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