L'Italia Mensile

Giù le mani dalla prima linea del dissenso.

Rispetto per chi ha pagato e continua a pagare

Giuliano Castellino

Dal 7 marzo 2020 sono e siamo in piazza!

Inizialmente soli contro tutti.

Siamo stati i primissimo a comprendere che era in atto un golpe globale, quello che poi definimmo Great Reset.

Già quella sera, durante il Memorial Massimo Morsello (fondatore di Forza Nuova morto nel 2001), lanciammo la lotta contro “quarantena, coronavirus, divieti!”.

Ci presero per pazzi!

Così come fummo in pochissimi nella Pasqua del 2020 fuori Santa Maria Maggiore a ribellarci a chi aveva chiuso Chiese, strade e città.

Per la prima volta nella storia al popolo veniva proibito di celebrare la Santa Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.

E via fino al 9 ottobre del 2021!

Nel mezzo tante manifestazioni e mobilitazioni, riunioni, incontri, sacrifici e anche la volontà di costruire un nuovo piano dottrina capace di sfidare il globalismo e costruire un grande e plurale fronte di liberazione nazional-popolare.

Sempre in prima linea!
Sempre col cuore oltre l’ostacolo.

Decidemmo noi di innalzare il TRICOLORE, unico vessillo di lotta e libertà, di unità popolare e orgoglio patriottico.

Da subito abbiamo detto che era tempo della svolta, che dovevamo cambiare il paradigma, di far cadere ogni muro, veto ed anti.

Fino al sacrificio del 9 ottobre 2021, dove venimmo rinchiusi nelle Patrie galere.

Da quel giorno è partito uno stillicidio… da parte del regime, ma anche da parte di pezzi del dissenso.

Questo gioco al massacro deve finire, almeno tra i dissidenti.

Oggi più che mai va rilanciata la linea della grande alleanza anti-globalista.

Nessun veto nei confronti di nessuno, basta con chi distribuisce patenti di dissenso, magari cercando coccole dal regime e carezze dal mainstream.

Le piazze sono del popolo, degli italiani in lotta.

Solo una bandiera deve innalzarsi tra i dissidenti: il TRICOLORE!

Bandiera – in questi anni di resistenza dura – sventolata anche dai militanti forzanovisti, i quali meritano applausi ed onori, non veti e pregiudizi.

Per dirla alla Meluzzi, faro e punto di riferimento per tutta il mondo del dissenso (a cui rivolgiamo ancora tutte le nostre preghiere e nostri pensieri in questo momento di difficoltà e lotta per la vita), “urge un grande e plurale movimento antiglobalista che vada da Rizzo a Forza Nuova”.

Come dare torto all’amico Alessandro?

L’unità di popolo passa attraverso il coinvolgimento di tutti.
Nessuno escluso.

Altrimenti sarebbe ricadere nei schemi del passato e prestare il fianco a strategie della tensione e ad opposti estremismi tanto cari al sistema…

Dissidenti di tutto il mondo… UNIAMOCI!

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