L'Italia Mensile

FREE JULIAN ASSANGE. Free 9 ottobre! Free tutti i dissidenti!

Giuliano Castellino

Julian Assange, ieri tardo pomeriggio si è conclusa l’udienza finale contro l’estradizione negli Stati Uniti: il verdetto è previsto in altra data. Forse nei prossimi giorni.

La moglie ai manifestanti davanti al tribunale: “Esito carico di incognite, bisogna protestare finché non sarà libero”

Ieri nel tardo pomeriggio è terminata all’Alta Corte di Londra la seconda e conclusiva udienza sull’appello finale della difesa di Julian Assange, giornalista australiano e co-fondatore di WikiLeaks, contro la sua contestata procedura di estradizione dalla Gran Bretagna negli Usa.

Il verdetto ci sarà in un’altra occasione: secondo le attese è questione di giorni, ma i giudici non hanno dato indicazioni precise.

Se il ricorso non fosse accolto risulterebbero esaurite le possibilità di azione legale presso la giustizia britannica.

Assange non è stato in aula

Anche ieri nessun segno della presenza di Assange in tribunale, dopo che martedì la moglie, Stella Assange, e gli avvocati difensori, avevano informato i due giudici d’appello che il giornalista e attivista australiano, cofondatore di WikiLeaks, “non sta bene” a causa delle conseguenze di 5 anni di detenzione dura nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh.

La moglie di Assange: “Protestare finché non sarà libero”

Diversi manifestanti si sono riuniti dinanzi alla sede del tribunale durante l’udienza.
La moglie, Stella Assange, ha detto loro che l’esito è carico d’incognite. E che occorre protestare, “dimostrando che il mondo guarda, finché Julian non sarà libero”.

Mobilitazione in tutto il mondo

Non solo davanti al Tribunale inglese, ma in tutto il mondo e in tutta Italia mobilitazioni e manifestazioni a favore di Julian Assange.

A Milano, Roma e altre città davanti all’ambasciata inglese centinaia di italiani hanno gridato Free Assange.

Un coro di libertà che oggi, di fronte alle nuove guerre della Nato e alla ferocia sionista, diventa più forte.

Un grido che unisce Julian, i patrioti del 9 ottobre e tutti i dissidenti perseguitati dalla tirannia globalista.

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