L'Italia Mensile

COSA PENSANO LA RUSSIA ED I RUSSI DI BERLUSCONI

Vitali Milonov, parlamentare della Duma di Stato russa, ha suggerito di introdurre un premio internazionale a nome di Silvio Berlusconi.

“Istituire un premio internazionale per i giovani politici, per i politici di tutto il mondo per una posizione intransigente ed onesta. Dobbiamo assegnarlo a quei giovani politici che non hanno paura di esprimere le loro convinzioni e non si piegano sotto la tendenza generale” ha suggerito Milonov.

Berlusconi era molto rispettato in Russia ed è innegabile che con la politica di “pratica di mare” si era reso fautore dell’avvicinamento della Russia all’occidente.

Un avvicinamento inammissibile per i globalisti che lo hanno sempre combattuto. 

Sicuramente Berlusconi ha fatto tanto per la pace in Europa, ma nel 2011 ha ceduto in quanto ha preferito il futuro delle proprie aziende rispetto a prendere  posizione contro la follia atlantica che con le primavere arabe, ma soprattutto con la guerra alla Libia si apprestava a destabilizzare l’intero Mediterraneo e piano piano come i fatti attuali stanno ampiamente dimostrando, l’intera Europa.

Resta innegabile che Silvio fosse molto amato in Russia e non solo da Putin, ma da tutto il popolo russo.

Ovviamente rimangono tutti i giudizi negativi su la sua iscrizione alla Loggia P2, le sue TV che hanno devastato l’Italia e gli italiani e tutte le sue politiche e derive liberiste.

Ma l’anti-berlusconismo italiano non si fonda – magari fosse – su tutte queste negative, abbracciate da destra e da sinistra, da destre radicali e sinistre antagoniste, ma proprio sul suo rapporto con Mosca ed il suo essere comunque – se pur in minima parte – anomalia rispetto al resto del sistema.

Non sappiamo più come sottolineare che siamo contro il sistema e quindi anche contro Berlusconi, Forza Italia, i suoi governi e le loro linee, ma proprio perché, a differenza dei più – che, o hanno mangiato nel piatto di Arcore o ne hanno sostenuto le varie posizioni – possiamo con libertà ed onestà intellettuale esprimere giudizi sereni ed equilibrati.

Alzassero la mano, in Italia, chi non ha mai votato e sostenuto Berlusconi o chi ha combattuto le sue TV e la cultura berlusconiana…

Ci viene da sorridere sentire donne di 50 anni che si vestono da ragazzine attaccare le trasmissioni del Cavaliere, quando ne sono il prodotto naturale…

Oppure sentire posizioni di “purismo e durismo” da chi nel 2006 era, con tanto di simbolo ne La Casa della Libertà.

Oppure vedere esultare per la fine di Berlusconi chi va al Gay Pride, vive sui social, cambia uomo o donna come un vestito… dimenticando che senza Mediaset il 68 non avrebbe mai trionfato in Italia…

Finiamo qua questo pezzo… perché ci sarebbe tanto da dire.

E se per un secolo siamo stati divisi tra fascisti ed antifascisti, comunisti ed anticomunisti… non vogliamo certo dividerci nei prossimi anni su Berluscones e anti-Silvio!

L’Italia ha bisogno di unità popolare, non di ulteriori lacerazioni!

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