L'Italia Mensile

CASTELLINO (ANCORA ITALIA): PERCHÉ QUESTO DIVIETO? OGGI ANDRÒ COMUNQUE AD ABBRACCIARE LA FAMIGLIA DI PATRICK

Questa mattina, ore 11, a Roma, Piazza Santi Apostoli c’è una manifestazione per il diritto alla vita e per chiedere verità e giustizia per Patrick.

Patrick Guarnieri è un giovanissimo ragazzo, rom e autistico, “suicidato” nel carcere di Teramo.

Un ragazzo che ha perso la vita nei lager di Stato che allunga una lista troppo e vergognosamente lunga.

La manifestazione di oggi è organizzata da associazioni vicine al popolo di Patrick e dalla famiglia Guarnieri.

La mobilitazione di questa mattina non è politica, non ha né colori né bandiere, è solo una mobilitazione per Patrick.

Io avevo avuto l’onore di essere stato invitato dalla famiglia di Patrick ed anche di rappresentarla, insieme ad altri, in piazza.

Avrei dovuto fare un intervento… per me non il solito discorso, ma un abbraccio simbolico e gonfio di affetto verso una famiglia che sta in lutto, sta soffrendo per la perdita di un figlio, un fratello, un nipote… ma che ha deciso di combattere per la verità.

Perché dico avrei dovuto?
Perché la Questura di Roma mi ha vietato di partecipare alla manifestazione… arrivando a mettere in dubbio che la famiglia mi avesse invitato alla manifestazione.

Eppure la Questura di Roma, sempre pronta a monitorare social e a intercettare migliaia di cittadini, poteva controllare i vari social e vedere come la Famoglia Guarnieri ha pubblicato ovunque la mia presenza…

Forse alla Questura dà noia che io possa dare voce a chi invece dovrebbe rimanere in silenzio.

Forse io non dovrei stare con la famiglia Guarnieri perché dovrei recitare il ruolo del “razzista e dell’intollerante”…

Ai signori del regime farebbe comodo questo ruolo, ma non è questo ciò che sono e siamo!

Noi siamo sempre stati dalla parte degli oppressi, degli sfruttati, dei dominati contro oppressori, sfruttatori e dominanti.

Noi siamo per la verità e la giustizia, per il diritto e la vita.

Dico alla Questura e ai media di regime (che a differenza di altre volte non pubblicizzano la mia presenza a questa manifestazione) che non siamo disposti a recitare il ruolo che il regime vuole assegnarci.
I recinti del sistema non ci appartengono.

Siamo liberi e liberatori!
E non ci faremo mettere all’angolo da repressione e criminalizzazione.

Per questo oggi passerò comunque in Piazza ad abbracciare fisicamente la famiglia di Patrick.

Per Patrick.
Per la giustizia e la verità…
Per lo Stato di Diritto…


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