L'Italia Mensile

Carlo Taormina (Presidente di ‘Italia Libera’): “Sabato 6 maggio, riunione del Comitato Centrale”

Sabato prossimo, 6 maggio, si riunisce il Comitato Centrale del movimento di resistenza popolare Italia Libera, ne dà l’annuncio il Presidente, professor Carlo Taormina:
“Dopo essere stati tra i promotori del referendum contro l’invio di armi in Ucraina e tra i primissimi a prendere posizione contro guerra e 41 bis – a fianco, in quest’ultimo caso, di quella battaglia a difesa della civiltà del Diritto rappresentata dalla lotta di Alfredo Cospito – altre sfide attendono il neonato movimento che ho l’onore di presiedere e tutti gli italiani liberi: la manovra antipopolare e, in barba al sovranismo, la servile ‘politica estera’ dell’esecutivo Meloni vanno contrastate, e ribaltate sia nella filosofia che nella prassi. Il diritto alla casa, ad esempio, va difeso e conquistato come fosse una trincea, perduta la quale diventa arduo avere la forza per il contrattacco.

C’è, poi, il nodo complessivo che riguarda la Giustizia. Anche qui ne farei una questione di giusta teoria e conseguente azione politica: non è un caso che Italia Libera proprio su questi fronti è stata particolarmente impegnata, indicando anche su quali basi si possa costruire un futuro per il nostro popolo: Indipendenza, Pace, Lavoro, Giustizia”.

“Sabato prossimo – annuncia il Presidente di Italia Libera – lanceremo, così come è nel nostro stile, una proposta d’avanguardia: l’Italia che vogliamo – oltre che uscire da Nato e Ue – deve inoltrare richiesta formale di ingresso nei Brics, passo avanti indispensabile per inserirsi nelle dinamiche di quel mondo multipolare che il blocco Nato-Ue vede come il diavolo vede l’acquasanta. Di questo e altro – conclude Taormina – discuteremo sabato 6 maggio”.

Carla Peroni: (Segretario Nazionale di ‘Italia Libera’): “Oltre le destre e le sinistre”

Sabato, 6 maggio, primo Comitato Centrale di ‘Italia Libera’, Carla Peroni, segretario nazionale:
“Il nostro è un socialismo patriottico, su queste basi lanciamo le nostre sfide al sistema, che è anti popolare e anti nazionale e schierato su presunte, opposte posizioni ideologiche.
La riunione del nostro Comitato Centrale sarà un’occasione per lanciare nuove sfide oltre la destra e la sinistra, contro i governi delle destre o delle sinistre”.

“La prima vittoria di Italia Libera? Essere riusciti a coniugare – conclude la Peroni – indipendenza nazionale, sovranità popolare e giustizia sociale”.

Maurizio Neri (Responsabile Organizzazione di ‘Italia Libera’): “Rilanciare il socialismo comunitario, coinvolgere i territori e organizzare l’opposizione”

Maurizio Neri, Responsabile Organizzazione: “L’attacco delle destre a ciò che resta dei diritti sociali, primi fra questi quelli alla casa e al lavoro, richiede una risposta da articolare in termini di militanza, organizzazione e creazione di solide comunità territoriali.

Italia Libera, dopo gli “spettacoli” messi in scena da ambo le parti in quello che un tempo era un giorno di lotta per i diritti, riparte dal territorio, dalla lotta politica e dalla partecipazione popolare attiva.

Sabato prossimo, dalla riunione del Comitato Centrale del Movimento – conclude – lanceremo la sfida socialista comunitaria alla macelleria sociale dettata dalla Troika e messa in pratica dal governo Meloni”.

Giuseppe Provenzale (Segreteria nazionale ‘Italia Libera’): “Russia cristiana e Putin alternativa al globalismo”

Giuseppe Provenzale: “Al di là di ogni considerazione partigiana, la Russia dell’era Putin è l’unico argine spirituale, culturale, politico, economico e militare al nichilismo di fondo di cui si nutre il pensiero unico, debole eppure dominante, occidentale.
Le posizioni a cui, oggi, ci legano la Meloni e il suo governo sono perdenti su tutti i fronti, non solo su quelli di guerra; le linee guida del Britannia hanno già ‘ispirato’ i politici, frammentato e impoverito il popolo, il dopoguerra va consegnato alla Storia e la Russia patriottica e cristiana – la Russia millenaria evocata da Solženicyn – incarnata dal popolo russo e dal suo sacrificio quotidiano sono concreta alternativa al modello globalista, che non è fallimentare se non per quelle oligarchie che creano, gestiscono e narrano emergenze e conflitti per conseguire i propri obiettivi”.

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