L'Italia Mensile

Ancora morti in cantiere. Si potevano evitare?

Bianchini Roberto

É la domanda ricorrente ad ogni incidente mortale, é un continuo allarme lanciato da anni
ogni volta che il politicante di turno vuole riempirsi la bocca di retorica ma poi nei fatti, il
lavoratore si è ritrovato con molti più oneri e responsabilità sul posto di lavoro e senza più
uno straccio di diritto garantito, su tutti quello alla sicurezza.

Partendo dal presupposto che ogni causa ha un effetto, ogni incidente, e parliamo
ovviamente del caso Firenze, ha responsabilità ben definite, volti, nomi e cognomi che da
anni occupano le poltrone della politica, da una classe sindacale politicizzata ed identificata
dai progressisti della sinistra fucsia, a tutti i governi che si sono succeduti, che a braccetto
con le politiche europee hanno invaso ogni settore di manodopera d’mportazione senza
esperienza, tradizione e specializzazione alcuna.

Ovviamente il settore edile è quello che
ne risente di più in termini di statistica ove la disattenzione o l’inesperienza, il più delle volte,
possono essere fatali.

Colpa dunque solo dell’immigrazione selvaggia?
Certo.
Con la complicità di mafie e sinistre varie che sull’accoglienza, la finta solidarietà e il cosiddetto terzo settore (coop rosse e appalti) ha costruito potere politico e fatturato milioni di euro.

L’immigrazione è oggi per i capitalisti mano d’opera a basso costo che ha tagliato fuori il proletariato nazionale e cancellato diritti conquistati in decenni di lotte sociali e popolari.

Inoltre la pressione fiscale e la concorrenza sleale hanno decretato la chiusura della maggior parte
delle nostre Ditte, fiore all’occhiello e vanto di una nazionale che ormai è alle macerie.

I vari bonus
elargiti a destra e a manca dalle politiche Green dell’Europa, inoltre, hanno messo in mano a speculatori e affaristi vari un settore con il quale non avevano nulla a che fare.

É ovviamente la corsa al profitto ad ogni costo che getta il mondo del lavoro nell’infamia del
subappalto, della gara al ribasso, del deprezzamento del costo della manodopera.

Di questo problema, da trent’anni a questa parte, nessun politicante e nessun sindacalista si è
mai occupato.

Anzi, proprio da sinistra sono arrivati gli attacchi più feroci… dalla Legge Biagi D’Antona sul precariato e la mobilità all’abrogazione dell’articolo 18, fino al Job Act.

(Come diceva Agnelli “per fare provvedimenti di destra occorre la sinistra al potere!)

Per questo si continuerà a morire in maniera assurda, sul posto di lavoro.

Perché se non mettiamo in discussione tutta la tirannia globalista sarà impossibile tornare ad una Civiltà del Lavoro degna di questo nome.

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