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Adesso, divertimento in gran stile: L’ULTIMA FOLLIA TRA I CRISTIANI UCRAINI

Nel 1054, i cristiani russi con tutti gli ucraini, i bulgari, i serbi, si lasciarono cadere dai bizantini nel grande scisma contro la Roma papale. E i due partiti si definirono cattolici e ortodossi, aggettivi estranei al Vangelo ed irreali.

Il nome “cristiano” scomparve dai titoli, infatti non c’è nemmeno nel Credo; da allora con morti e feriti gli ucraini si rubarono le chiese a vicenda tutte le volte che poterono.

Certo, anche i rumeni, gli slovacchi e i serbi fanno lo stesso… ma per gli ucraini, oggi, è più tragico.

Nel 1596-1600 i cattolici rubarono molte chiese agli ortodossi per diventare greco cattolici, uniti.
Quando furono occupati dalla Mosca ortodossa, i cattolici furono nuovamente cacciati dalle chiese rubate.

Quando caddero sotto i polacchi cattolici, si ripresero di nuovo le loro chiese, e così dal 1596 al 1792, dopo di ché i cattolici rimasero liberi solo nella Galizia austriaca, dopo la divisione della Polonia ed il ricupero della Ucraina completa da parte di Mosca.

Nel 1945-46 i cattolici ucraini furono completamente cacciati dalle chiese, nei gulag e le chiese furono date agli ortodossi.

Nel 1990-92 i cattolici si sono ripresi le chiese rubate dagli ortodossi.

E ora, in pieno 2023, i cattolici ucraini, in rapace comunione con gli ortodossi ucraini indipendenti da Mosca, rubano le chiese degli ortodossi russi e ucraini che appartengono canonicamente a Mosca, i quali prendono la strada del gulag o dell’esilio.

…ma per un po’, perché dopo la completa vittoria degli eserciti di Mosca e la completa occupazione dell’Ucraina, la ruota girerà di nuovo e gli ucraini moscoviti espulsi riprenderanno le loro chiese, e anche i cattolici uniti perderanno non solo le loro chiese, ma anche la loro faccia, e tutto quello che hanno, semmai hanno ancora qualcosa di serio in loro.

Ed oggi, i grandi gerarchi, prelati, cardinali, molto liberali e democratici sostengono i briganti o vi tacciono, come hanno fatto ieri con i briganti della parte opposta.

“Miserabili”, gridava Victor Hugo!

di Carlo Taormina

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