L'Italia Mensile

UNPLANNED

QUELLO CHE NON TI HANNO MAI MOSTRATO.

Da Roma una breccia per il diritto primario vs l’accettazione l’ineluttabile dell’aborto, una strage che dura da oltre 40nni.

Pochi i sacerdoti.
Un controsenso per una Chiesa che fa dell’accoglienza il punto centrale della sua pastorale.

di Antonello Cavallotto

Il Miracolo è avvenuto.
E lo si deve in primis e certamente agli organizzatori da Alessandro Meluzzi a Carlo Taormina, da Donatella Bellei a Ramona Castellino, Federica Picchi Roncali e Simona Boccuti ma, non me ne vogliano gli amici e collaboratori della (mia) redazione litaliamensile, grazie soprattutto ai convenuti mamme ragazzi e ragazze che hanno occupato tutte le sedie del Teatro Flavio, gremito oltre ogni più rosea.

Pochi i sacerdoti a (triste) riprova che la “Magna Quaestio” – Dio non voglia e noi non lo crediamo – non sia più o non tanto politicamente conveniente ma rimosso nelle coscienze e nell’insegnamento morale.

Un evidente contraddizione per chi ha fatto e fa dell’accoglienza agli ultimi il leitmotiv della nuova pastorale bergogliana.

Lasciando l’amarezza, ieri, per “Un cuore che batte”, la proposta di legge di iniziativa popolare, operativa già dallo scorso 16 maggio e che vuole introdurre il comma 1-bis all’articolo 14 della (liberticida) Legge 194, la risposta è stata non dico entusiasmante ma celebrante il coraggio di chi presente, ci ha messo la faccia testimoniando che al di là di delle proposte e delle scarse risorse governative il che rivela che non una vera priorità per la rinascita nazionale – l’alternativa all’inverno demografico non è la libertà di scelta ma il battito del cuore di chi quel bambino di chi portandolo in grembo, lo considera un impedimento al proprio benessere psico-fisico.

Ora il nucleo centrale della proposta potrebbe ribaltare quella che di fatto si rivela di fatto una grossa ingiustizia e disparità.

Quello del benessere del neonato qualora passasse l’architrave che il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza- come ultima spes – porti la mamma ad ascoltare il battito cardiaco del suo piccolo”

Un battito che potrebbe portare al miracolo del ripensamento. La proposta vuole infatti che: “Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria è obbligato a far ascoltare il battito cardiaco dello stesso”.

Negli Stati Uniti d’America, Ohio, la legge sul battito cardiaco sta salvando migliaia di bambini.
Quel battito pulsante – il che lascia aperto il mistero di Chi lo “accende” – non è fa parte di un grumo una vita concreta oggettiva, titolare come l’accogliente del diritto di scelta. Quella di vivere.

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