L'Italia Mensile

Sull’attacco iraniano

di Fabio C. Maguire

L’attacco iraniano ha innescato un processo geopolitico irreversibile, che ha consequenzialmente determinato un avvicendamento epocale degli equilibri in Medio Oriente.

L’Occidente parla, giustamente, di un tentativo infruttuoso di Teheran di attaccare e distruggere Israele, il quale, con l’ausilio di Washington, Londra e Parigi, ha sventato la sortita iraniana, evitando danneggiamenti profondi alle proprie strutture e infrastrutture.
L’analisi occidentale, che propaganda la debolezza dell’Iran, è totalmente avulsa dalla realtà.

Teheran ha, infatti, eseguito un “attacco deterrente”, ossia volto a limitare la spregiudicatezza e la violenza israeliana attraverso una seria e veemente dimostrazione di potenza.
Lo stato di impunità e libertà assoluta di cui Tel Aviv ha goduto per decenni è definitivamente svanito.

Con questa reazione, Teheran ha ribadito la propria determinazione a preservare la sua sovranità ed integrità territoriale, abbandonando quello stato di passività e subalternità che ha per anni logorato ed infangato l’immagine dei paesi arabi.
E l’attuale immobilismo israeliano, su ordine della Casa Bianca, è paradigmatico in questo senso e certifica la palingenesi di un assetto politico regionale totalmente rivoluzionario.

L’Iran ha avvertito che proseguirà su questa strada se Stati Uniti e Israele dovessero insistere con questo approccio violento e invasivo, promettendo una reazione immediata a qualunque iniziativa militare israeliana.
Molto probabilmente la sicurezza dell’Iran deriva anche dal sostegno che Russia e Cina hanno offerto alla Repubblica Islamica, con Mosca dichiaratasi pronta ad intervenire qualora gli Stati Uniti dovessero essere implicati nello scontro.

L’attacco ha avuto anche un importante significato per quel che concerne lo studio delle difese israeliane, che se è vero che hanno svolto un lavoro ottimale, è altrettanto vero che in caso di un attacco massiccio potrebbero andare in sovraccarico e non reggere l’urto dell’attacco.
Da un punto di vista giuridico, la risposta di Teheran è legale e legittima, pienamente coerente con l’articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite che sancisce l’ammissibilità di un attacco a scopi difensivi qualora le proprie sedi consolari dovessero essere state bersagliate da paesi stranieri.

Israele adesso dovrà rispondere delle proprie azioni, conscio che ora, in Medio Oriente, c’è un’altra potenza determinata a lottare per la propria sopravvivenza e libertà.

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