L'Italia Mensile

Sapete cosa è l’IPCC? L’equivalente dell’Oms per la tirannia ecologista

Giuliano Castellino

L’IPCC – Intergovernmental Panel on Climate Change;
Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico
– è un’organizzazione scientifica formata nel 1988 da due organismi: delle Nazioni Unite, l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) e il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP).

Lo scopo?
Studiare il riscaldamento globale.

Insomma il Ministero dell’Ambiente e della Transizione ecologica del Nuovo Ordine Mondiale.

Dopo la Nato (Ministero della Difesa), l’ONU (Ministero degli Esteri), l’UE (Ministero dell’Economie), il Wef (Ministero dell’Attuazione del Programma) e l’OMS (Ministero della Salute), il tiranno globalista mette in campo un nuovo Ministero sovranazionale, che ovviamente andrà a gestire la nuova emergenza, togliendo ulteriore indipendenza e sovranità a governi, democrazie, patrie e popoli.

I “rapporti di valutazione” periodicamente diffusi dall’IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyōto che l’attua.

L’IPCC è stato guidato da sir Robert Watson e, a partire dal 2002, da Rajendra K. Pachauri, il quale tuttavia ha rassegnato le sue dimissioni il 24 febbraio 2015, a seguito di uno scandalo a sfondo sessuale, che lo vide direttamente coinvolto a Nuova Delhi.

La carica di Presidente dello IPCC è stata provvisoriamente assunta da Ismail El Gizouli, che l’ha ricoperta fino alla elezione del nuovo presidente, il coreano Hoesung Lee, che ha avuto luogo il 6 ottobre 2015.

Rappresentante dell’IPCC in Italia, dal 2015, è Antonio Navarra, presidente del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (CMCC), subentrato a Sergio Castellari, membro dell’INGV e del CMCC.

Filippo Giorgi ne ha fatto parte dal 2002 al 2008, insieme ad altri scienziati italiani.

L’IPCC non svolge direttamente attività di ricerca né di monitoraggio o raccolta dati: l’IPCC fonda le sue valutazioni principalmente su letteratura scientifica pubblicata in seguito a revisione paritaria e su rapporti delle maggiori istituzioni mondiali.

Tutto sotto l’ombrello dell’ONU!

Tutti i rapporti tecnici dell’IPCC sono a loro volta soggetti a procedure di revisione paritaria; i rapporti sintetici (oggetto di attenzione mediatica) sono soggetti anche a revisione da parte dei governi.
Senza però possibilità di veto!

L’attività principale dell’IPCC è la preparazione a intervalli regolari di valutazioni esaustive e aggiornate delle informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche rilevanti per la comprensione dei mutamenti climatici indotti dall’uomo, degli impatti potenziali dei mutamenti climatici e delle alternative di mitigazione e adattamento disponibili per le politiche pubbliche.

In poche parole sono I teorici della nuova ideologia della Tirannia Ecologista!

I rapporti di valutazione finora pubblicati sono sei, l’ultimo pubblicato nel 2022.

I rapporti IPCC sono ampiamente citati in qualsiasi dibattito sul mutamento climatico.
Diventandone linea guida per tutto il mondo.

Il primo rapporto dell’organizzazione internazionale è datato 1990.
Insomma, quando insieme ad Hollywood, si iniziava la campagna mondiale e mondialista a difesa di “Madre Terra” contro l’Uomo!

Quando si iniziava a curare i sani con l’OMS e a curare la “Terra Malata”, naturalmente il tutto in nome della globalizzazione nascente che, con la caduta del Muro di Berlino, si apprestava a conquistare il pianeta.

Dopo la pandemia si sta passando all’emergenza clima, con la stessa strategia.

Non a caso sarà il prossimo novembre l’affondo deciso dell’IPCC, il nuovo braccio armato della quarta rivoluzione industriale, da usare contro i popoli e le loro libertà.

Anno 2023: anno dell’attacco finale della Tirannia Green

Il rapporto IPCC 2023 sul cambiamento climatico, già dal titolo, la dice lunga e parla chiaro: “Bisogna agire ora!”

Il Great Reset non può più attendere.
Dopo l’emergenza sanitaria tocca passare alla nuova emergenza!

Il Rapporto IPCC 2023 parla di gravità, urgenza e speranza, tre parole simbolo con cui il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico sintetizza il sesto studio di valutazione delle informazioni scientifiche e socio-economiche sul cambiamento climatico (AR6).

Ottantaquattro pagine che riassumono i risultati chiave delle tre sezioni precedenti e forniscono una summa della conoscenza globale sul cambiamento climatico o, per dirla con le parole del segretario generale Onu, “una guida di sopravvivenza per l’umanità”.

Avete letto bene: GUIDA DI SOPRAVVIVENZA UMANA!

Il rapporto in sintesi è il risultato di una precisa strategia.
Lo scopo di questo documento è quello di essere uno strumento per i responsabili politici, un riassunto quanto più agile e chiaro che possa fornire una guida di orientamento per l’azione politica sul clima dei 193 Paesi membri della Nazioni Unite.

In altre parole questo documento serve in ultima battuta a ribadire per l’ultima volta una condizione perentoria: “bisogna agire ora o sarà troppo tardi”, una sorta di ultimatum globalista a popoli e nazioni.

Per questo il documento deve diventare la “nuova stella polare” che guiderà le decisioni del prossimo vertice della Nazioni Unite sul clima, meglio conosciuto con il nome di Cop28 che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023.

Ancora una volta le vite delle persone e delle comunità non verranno decise da governi regolarmente eletti o dalla sovranità popolare e politica, ma da un pool di scienziati – commissari politici dei governi – che ordineranno quello che fare, le linee politiche, economiche e antropologiche e il futuro prossimo di tutti noi.

Come successo per la pandemia.

In nome dell’emergenza permanente i globalisti ci stanno togliendo ogni libertà.

La fine dell’umanità come l’abbiamo conosciuta è dietro l’angolo se non avremo la forza di resistere, lottare e fermarli.

Il post-umanesimo, il capitalismo 4.0, la società orwelliana sembra destinata a trionfare.

Il Great Reset e la sua agenda 2020 – 2030 vanno spediti come un treno…

Mentre qui ancora si discute su destra e sinistra, fascismo e comunismo, anti quello è anti questo, Berluscones sd anti-berlusconismo…

Forse ancora non comprendiamo a fondo la gravità della situazione.

Eppure dal 2021 al 2022 abbiamo visto di cosa sono capaci…

Il tutto con una guerra mondiale e nucleare sullo sfondo…

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