L'Italia Mensile

Roma, No Ztl: il mainstream a difesa dei privilegi green

Non si tratta di stupore, da sempre quando la sinistra è estranea alla protesta popolare, utilizzando la propria corte di giornalisti (sotto) prezzolati, tende a giocare sui numeri e sulle presenze per ridicolizzarla e anestetizzarla, ma non possiamo non notare che questo genere di attività denigratoria sta ormai raggiungendo livelli paradossali: si fa il gioco delle tre carte per guardare sempre il dito e fingere di ignorare che sta indicando qualcosa di importante.

L’emarginazione dei poveri, la sottrazione di cittadinanza, la creazione di categorie di merito per consentire solo ai ricchi la possibilità di godere di diritti fondamentali in nome di una mania finto ecologica che, anche se realizzata in toto, permetterebbe tutt’al più di intraprendere lo svuotamento del mare con un secchiello.

Ma, si sa, il mainstream preferisce pompare le proteste teleguidate ed elitarie di sardine e tendine minimizzando e colorando politicamente la portata di quelle che sono genuine manifestazioni del malessere popolare di fronte alla realizzazione di un’agenda folle e profondamente razzista.

Già, ed anche questo è noto, viviamo tempi strani: quelli in cui gli antifa non si accorgono dei simboli nazi sfoggiati dai propri beniamini di turno, ma sottopongono ai raggi x la storia politica di chi scende in piazza per i diritti di tutti accusandolo di pensare, o aver pensato, intimamente qualcosa che si presume sia vietato a pensare.

Non evidenziando l’estrazione proletaria e le lotte popolari che da decenni caratterizzano alcuni quadri e militanti oggi prima linea della resistenza anti-globalista.

Altro che Inquisizione… i pennivendoli sono ormai gli animatori di veri e propri comitati di salute pubblica.

Naturalmente, la lotta prosegue e si struttura, chissà cosa ci toccherà leggere nelle prossime settimane.

Poco importa, come successo sotto Dittatura Sanitaria, quello che ci interessa è l’aggregazione e l’unità popolare.

Chi vive, anzi tenta di sopravvivere col veleno del 900 è ormai fuori dalla lotta.
Al massimo può tentare – con scarso successo – di criminalizzarla dai salotti radical-chic e dai palazzi del potere.

La lotta di classe e di liberazione rimangono il motore della storia… oggi guidate dal solo Tricolore del Popolo.

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