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QATARGATE. LA MACCHIA SI ALLARGA AL MAROCCO

La giustizia belga si starebbe interessando al caso di Mohamed Belahrech, considerato un agente dei servizi segreti marocchini. È sospettato di aver corrotto deputati europei negli ultimi anni. Sarebbe stato vicino all’ex europarlamentare italiano Pier Antonio Panzeri, ora in carcere e considerato il boss del Qatargate.

La moglie e la figlia di Panzeri avrebbero ricevuto “regali” dall’ambasciatore del Marocco a Varsavia, secondo una richiesta di estradizione belga. Ma ora la giustizia si chiede se l’ambasciatore stesso non abbia ricevuto i suoi ordini da Mohamed Belahrech, descritto da Le Soir come un “uomo pericoloso” da qualcuno vicino alle indagini.

L’agente marocchino non era sconosciuto alle agenzie di controspionaggio europee. Era stato sospettato di un caso di infiltrazione nelle moschee spagnole nel 2013. Nel 2017 era anche riuscito a ottenere 200 fascicoli riservati su sospetti terroristi in Francia.
Questo nuovo filone di indagine amplia quindi le accuse di corruzione e ora porta ufficialmente in ballo il Marocco. Il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne aveva precedentemente lasciato intendere che Rabat potrebbe aver avuto un ruolo nel Qatargate.

(Fonte: Maroc Leaks)

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