L'Italia Mensile

No Vax – No School

Il sindaco di Washington, Muriel Bowser, ha deciso per la ripresa del nuovo anno scolastico, che tutti gli studenti non in regola con il certificato vaccinale e quindi anche con la vaccinazione covid, non saranno ammessi a tutte le scuole pubbliche, private e indipendenti.

Tempo massimo per potersi mettere in regola sarà il 3 Gennaio 2023.

L’obbligo vaccinale per i giovani, a Washinton era già in vigore dall’Ottobre scorso, quando il D.C. Council aveva introdotto una legislazione che richiedeva l’aggiunta del vaccino covid alle già tradizionali vaccinazioni obbligatorie per l’iscrizione all’anno scolastico.

E così il ricatto si estende. Non più sui lavoratori, su quello che era stato il loro presente e la loro facoltà di poter sostentare la propria famiglia, ma ora la tagliola del ricatto sociale arriva tra i banchi di scuola, tra quei giovani che non solo hanno pagato un prezzo altissimo in termini di socialità, ma a repentaglio ora c’è anche il loro futuro.

Fa sicuramente scalpore il fatto che questa decisione arrivi quando si ha un quadro pandemico confortante a molto lontano dall’essere emergenziale e soprattutto quando molte università, scuole e posti di lavoro hanno tolto qualsiasi obbligo. Perfino la Corte Suprema con il giudice Maurice Ross definisce assolutamente “illegittimo”  l’obbligo imposto dallo zelante e ipocondriaco sindaco sui lavoratori statali;  sentenza fra le altre cose emessa proprio in questa settimana.

A scagliarsi contro il sindaco di Bowser ci sono anche tre deputati repubblicani che in una lettera chiedono allo stesso di tornare sui suoi passi.

Ma quando si parla di pandemia e di ricatti sociali non c’è argomentazione che tenga, nemmeno lo spettro sempre presente delle discriminazioni razziali, dal momento che se l’obbligo sarà mantenuto, a subirne di più le conseguenze sarebbero proprio i ragazzi di colore che sono quelli meno vaccinati rispetto ai loro colleghi di studio bianchi.

Secondo il Washington Post il 53%  dei ragazzi di colore in età compresa fra i 12 e i 15 anni ha la vaccinazione covid, contro l’ 87% dei ragazzi bianchi della stessa fascia di età.

Di fronte ad una sfiducia sempre maggiore nei confronti di vaccini che non proteggono, che non immunizzano, che non hanno rispettato le promesse fatte, ecco che arriva l’ennesimo attacco alla libertà dell’individuo, del più giovane, del più vulnerabile e più influenzabile, e stavolta non saranno caldeggiati inginocchiamenti vari, pugni alzati e rivolte dei Black Live Matter, né tantomeno c’è un Trump da demonizzare, ma si sa,  anche le battaglie per l’uguaglianza sono giuste e sacrosante solo se è il sistema a deciderle.

Ci conforta solamente la certezza che quando lo Stato è agonizzante, sferra gli ultimi attacchi.

Proprio per questo l’importante è resistere.   

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