L'Italia Mensile

Navi russe al largo di Taiwan. La Cina e gli USA lavorano per una possibile guerra nello Stretto.

di Fabio C. Maguire

Il Ministero della Difesa di Taiwan ha informato di aver avvistato due imbarcazioni da guerra russe al largo della sua costa orientale.
Le navi, secondo il Dicastero, sono state individuate “mentre navigavano da sud a nord nelle acque a largo della nostra costa orientale.”
Il Colonnello Sun Li-fang, portavoce della Difesa taiwanese, ha riferito che “alle 23.00 di ieri, erano state rilevate due fregate russe nelle nostre acque territoriali, lasciando la nostra area di risposta dal mare di Suao verso sud-est”.
L’esercito di Taiwan ha monitorato i spostamenti delle due imbarcazioni, attivando aerei, navi e sistemi missilistici a terra.

Taipei non ha precisato la distanza delle due navi da guerra russe dalla costa, indicando come insolita la presenza di imbarcazioni russe in queste acque.
L’agenzia di stampa statale russa Interfax ha riferito che “un distaccamento di navi da guerra della Flotta del Pacifico è entrato nel Mare delle Filippine dopo aver attraversato il Mar Cinese Meridionale”.

Secondo l’agenzia le navi stavano svolgendo compiti nell’ambito di una traversata marittima a lungo raggio, nella quale era prevista una “battaglia navale simulata per respingere un attacco missilistico di un nemico simulato in mare.”
Come riferito dallo stesso Ministero della Difesa di Taiwan, la presenza di imbarcazioni da guerre russe in queste acque è anomala, una manovra rara concepita a seguito delle crescenti tensioni nella regione.

L’esercitazione potrebbe essere intesa anche come un avvertimento a Washington.
Un segnale per far intendere la propria presenza al fianco della marina militare cinese in caso di conflitto, rimarcando la cooperazione tra Mosca e Pechino anche in ambito militare.
La Repubblica Popolare ha contemporaneamente iniziato a simulare possibili scenari di guerra totale con gli Stati Uniti.
Pechino ha elaborato una serie di possibili attacchi da parte di una fantomatica “Alleanza blu”.
Il South China Morning Post ha parlato di una guerra totale in cui saranno impiegate tutte le risorse e le capacità del paese per ottenere la vittoria.
Nei documenti è stato spiegato anche il ruolo della popolazione civile e dell’economia che dovranno essere adatti alle seguenti esigenze di guerra.
Dall’altra sponda del Pacifico anche gli Stati Uniti si muovono per una nuova guerra.

Washington ha donato alla Guardia Costiera di Taiwan droni da ricognizione tattica Jump 20 mentre altri funzionari del Dipartimento di Stato hanno informato Taipei di “non dover restituire il denaro, basta che fate la guerra alla Cina…”.

La rivalità tra Cina e USA potrebbe degenere presto in un conflitto aperto tra potenze.
Uno scenario del genere condurrebbe inevitabilmente alla terza guerra mondiale e la strada intrapresa dagli attori coinvolti sembra andare proprio verso questa direzione.

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