L'Italia Mensile

L’Occidente interrompe le donazioni per i civili palestinesi

di Fabio C. Maguire

Nonostante la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, la quale intimava a Tel Aviv di prendere tutte le precauzioni per prevenire il genocidio del popolo palestinese, Israele insiste nella sua opera di sterminio.
L’intelligence israeliana ha infatti pubblicato un documento in cui accusa l’agenzia delle Nazioni Unite operante in Palestina, l’UNRWA, di aver collaborato con Hamas durante l’attacco del 7 ottobre.

Il dossier è stato esaminato dall’emittente britannica Channel 4 e dal quotidiano The Daily Beast che hanno avvertito dell’irrilevanza delle dichiarazioni dell’intelligence israeliana perché non supportate da prove coincise.
Secondo Channel 4, l’elaborato presenta esclusivamente affermazioni ed è privo di elementi probatori che possano avallare la teoria sostenuta da Tel Aviv.
Anche la CBS News ha individuato una grande laguna nelle prove presentate dall’intelligence israeliana, mentre il sito News Arab evidenzia come il rapporto stilato da Tel Aviv sia basato solamente sulle dichiarazioni di alcuni prigionieri palestinesi.

Sulla questione è intervenuto anche il quotidiano israeliano Haaretz che spiega come spesso i metodi brutali utilizzati dall’esercito israeliano durante gli interrogatori possano portare a delle confessioni inesatte e fuorvianti.
Nonostante diverse testate giornalistiche occidentali abbiano confutato la versione israeliana, diversi paesi, seguendo l’esempio degli Stati Uniti, hanno deciso di sospendere le loro donazioni all’UNRWA, sebbene l’agenzia abbia già sospeso i nove indiziati ed aperto un’inchiesta ufficiale.
Le Nazioni Unite hanno informato che questa presa di posizione potrebbe essere rovinosa per la popolazione civile di Gaza perché senza il sostegno economico di questi paesi, sarà impossibile continuare a fornire aiuti agli sfollati.

Senza l’ausilio dell’UNRWA si andrebbe incontro ad una vera e propria catastrofe umanitaria che l’israeliana Haaretz ha definito una “punizione collettiva.”
L’Occidente, perorando la causa di Tel Aviv, violerebbe la sentenza della Corte Internazionale, contravvenendo all’essenza del verdetto che impone di adottare qualsiasi misura per tutelare i civili.
L’Occidente è dunque complice di Israele e responsabile del genocidio di decine di migliaia di innocenti.

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