L'Italia Mensile

Lo Yemen sequestra una nave israeliana.

di Fabio C. Maguire

Lo Yemen ha sequestrato un imbarcazione israeliana al largo delle coste yemenite nel Mar Rosso.
Questa è un dimostrazione paradigmatica del sostegno di Aden alla causa palestinese e un atto di ritorsione contro il regime israeliano per la violenza indiscriminata utilizzata durante gli attacchi alla Striscia di Gaza.

Le autorità yemenite avevano precedentemente dichiarato il pieno appoggio alla questione palestinese attraverso l’inizio di una serie di attacchi contro Israele.
I lanci di razzi contro lo Stato ebraico sono proseguiti per diverse settimane, ottenendo anche risultati soddisfacenti contro obbiettivi militari posti al confine.

Lo Yemen si è poi dichiarato disponibile ad alzare il livello dello scontro con Tel Aviv, annunciando il sequestro di tutte le navi mercantili e civili, battenti bandiera israeliana, che avrebbero navigato le acque yemenite.
La prima occasione è stata sfruttata dagli Houti, un gruppo armato nazionale, che ha bloccato l’imbarcazione Galaxi Leaders di proprietà israeliana.
A renderlo noto è stato il portavoce dell’esercito, Yahya Saree, che ha raccontato l’accaduto, informando che al momento il personale di bordo sta venendo identificato dalle autorità yemenite.

L’esercito israeliano ha però smentito le dichiarazioni dello Yemen, riconoscendo come britannica l’appartenenza della nave.
Le autorità yemenite hanno infine dichiarato che prenderanno d’assalto tutte le imbarcazioni israeliane e quelle gestite da compagnie nemiche.
I gruppi di resistenza dello Yemen hanno inoltre invitato tutti i paesi ad evacuare i propri cittadini dipendenti negli equipaggi di queste imbarcazioni.

L’Iran ha espresso gratitudine allo Yemen per l’impegno contro Israele ed ha esortato tutti gli Stati della Lega Araba ad interrompere immediatamente le relazioni diplomatiche con il regime israeliano.
Teheran ha poi avvertito dell’esigenza di dover prendere provvedimenti seri e duraturi che possano intaccare le capacità militari dell’esercito israeliano, questo attraverso l’interruzione del transito dei rifornimenti di gas e altri beni verso Israele.

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