L'Italia Mensile

L’Italia guiderà la spedizione nel Mar Rosso

di Fabio C. Maguire

L’Italia assumerà la guida dell’operazione ASPIDIS nel Mar Rosso.
Il Ministro degli Esteri Tajani lo ha annunciato recentemente in un’apparizione pubblica, affermando che l’idea è stata immediatamente approvata e sostenuta sia dalla Francia che dalla Germania.
L’inizio della spedizione avrà luogo il 17 febbraio e dovrà limitare le aggressione degli Houthi alle imbarcazioni occidentali transitanti nel Mar Rosso.

Lo Yemen ha appreso con grande dispiacere la leadership di Roma e ha informato le autorità italiane che in base alla loro iniziativa, l’Italia diventerà un bersaglio legittimo.
“Se l’Italia parteciperà all’aggressione contro lo Yemen diventerà un bersaglio.
Il suo coinvolgimento è considerato un’escalation”, ha dichiarato uno dei leader della Resistenza yemenita, Mohamed Ali al-Houthi.

Nella sua intervista a Repubblica il guerrigliero yemenita ha esortato Roma ad abbandonare le ambizioni imperialistiche per conto di Washington e l’ha invitata ad esercitare pressione su Tel Aviv affinché cessino i massacri orripilanti a Gaza.
Secondo gli Houthi, questo porterà alla pace e al ripristino della stabilità regionale.
In caso contrario, la situazione tenderà ad inasprirsi e ad aggravarsi, con l’Italia che potrebbe ritrovarsi ad affrontare una dura guerra contro il popolo yemenita che già in passato ha dimostrato le sue capacità di resilienza e determinazione.

Per le autorità yemenite “non c’è alcuna giustificazione per qualsiasi avventura al di fuori dei propri confini per Roma.”
“Consigliamo all’Italia di rimanere neutrale, questo è il minimo che può fare”, ha dichiarato Ali al-Houthi.
“Consigliamo agli europei di aumentare le pressioni sui responsabili degli orrori a Gaza.
Le nostre operazioni mirano a fermare l’aggressione e a sollevare l’assedio. Qualsiasi altra giustificazione per l’escalation da parte degli europei è inaccettabile”, ha insistito il leader degli Houthi.
E ancora Ali al-Houthi ha ribadito che “essere classificati come terroristi per sostenere Gaza è un onore per noi”, anche se ritiene questa etichetta “una classificazione politica e scorretta, senza giustificazione”.

Nell’epilogo della sua intervista, il cugino del leader indiscusso del Movimento yemenita, Abdul Malik al-Houthi, ha avvertito gli Stati Uniti dall’avviare una spedizione terrestre contro lo Yemen, affermando che Washington dovrà affrontare sfide ben più ardue e difficili di quelle già vissute in Afghanistan e in Vietnam.
“Il nostro popolo è resiliente, pronto e ha varie opzioni per vincere strategicamente gli americani in Medio Oriente.”

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