L'Italia Mensile

L’ENTITA’ SIONISTA STA FINENDO?

di Emanuele Fanesi, Coordinatore per l’Umbria di Italia Libera – Movimento Popolare di Resistenza

Le cosiddette “primavere arabe”, qualche anno dopo l’invasione da parte delle truppe statunitensi e l’uccisione del Presidente Saddam Hussein, sono state la punta più avanzata dell’azione geopolitica di Washington in medio oriente e nord africa. Infatti, se da un lato questi veri e propri colpi di stato, mascherati come avanzata della “democrazia” in quei paesi, hanno portato alla destituzione di numerosi governi e/o alla guerra come in Libia (che ha visto la barbara uccisione del Presidente Gheddafi) e in Siria, dall’altro ha fatto emergere la vera Resistenza.

In Siria, la guerra è stata portata avanti per “procura” attraverso l’addestramento e il rifornimento di armi di gruppi fanatici dell’Isis e residui di Al-Quaida eterodiretti da Washington e Tel Aviv. Esiste in rete una vera e propria “letteratura” bibliografica e videografica a conferma di quanto affermo, a riprova di ciò, l’esempio più plastico è dovuto dal fatto che non vi è stato nessun attacco dell’Isis nei confronti dell’entità sionista, mentre dovrebbe essere stato il primo obiettivo militare di qualunque gruppo islamico. Ma lo scenario siriano oltre a dimostrare che resistere all’imperialismo a stelle e strisce è possibile, oltre che doveroso, nonostante la superiorità numerica di “ascari” usati nell’offensiva e dell’appoggio sionista, ha fatto emergere una vera sorpresa: l’intervento in sostegno del legittimo governo siriano di Assad da parte del suo alleato, la Russia, che ha ribaltato l’esito del conflitto, riportando la Siria in pace (se non in qualche regione del nord-ovest, dove ancora ci sono attività terroristiche). In questi ultimi anni si è affermata sempre di più anche l’ascesa della potenza iraniana, storicamente legata all’Hezbollah libanese, al governo siriano e agli insorti yemeniti, ma non solo. Infatti dopo la caduta e l’uccisione del presidente iracheno Saddam Hussein per mano nord americana, l’Iran è stato capace di essere uno dei fautori della creazione della Resistenza irachena, sia grazie alla presenza della popolazione di credo sciita, ma soprattutto grazie all’azione del Gen.

Souleymani, che è riuscito a coordinare l’azione dei vari gruppi, anche se di credo religioso diverso. Ma anche qui il terrorismo yankee ha voluto mettere una pietra tombale: sotto la presidenza Trump, lo stesso ordinò l’uccisione del generale iraniano e di un alto comandante iracheno, ma le basi ormai erano state gettate, la Resistenza da Teheran a Beirut, passando per Baghdad era nata. L’entità sionista di fatto si è ritrovata senza spazio di manovra, gli unici punti che è riuscita a segnare sono stati gli accordi di pace con paesi arabi secondari, e la sua salvezza è il fatto di essere circondata, eccetto che a nord, da stati governati da fantocci filo-occidentali.

La stessa Resistenza Palestinese riesce ad essere viva e ad essere una vera e propria spina nel fianco dell’entità sionista, grazie all’unificazione dei vari gruppi, sotto un comando unico, da Hamas alla Jihad fino al FPLP.
Gli scontri nella Palestina occupata sono ormai divenuti giornalieri, soprattutto a causa della politica espansionistica di Tel Aviv a favore dei coloni sionisti. Ovviamente ciò determina una instabilità politica all’interno stesso del regime sionista, con governi che cadono e continue elezioni anticipate, e sempre con la spada dell’Iran sopra la testa. Infatti, grazie al Fronte della Resistenza transnazionale, descritto sopra, i sionisti si trovano a loro volta relegati in una e propria gabbia a cielo aperto, la stessa sorte che loro fanno vivere ai palestinesi della striscia di Gaza da decenni. Se a est e a sud sono in una relativa calma grazie a governi fantoccio, lo stesso non si può dire per i popoli che non aspettano altro per rovesciare i loro stessi governi, venduti agli interessi occidentali, e a loro volta entrare nel Fronte della Resistenza: ovviamente parlo di quelle classi sociali indebolite dagli ultimi decenni di crisi economica, non certo di quelle classi che attingono direttamente dai governi corrotti. Da qui l’esigenza dei sionisti di continuare a bombardare la Siria e di minacciare direttamente l’Iran, al fine di riconquistare quello “spazio vitale” di hitleriana memoria. Non tutte le ciambelle per fortuna riescono con il buco!

L’intervento determinante della Russia nella guerra “civile” siriana, il suo ritorno nel Mediterraneo, e l’intervento della Cina nel ristabilire nuovi rapporti diplomatici fra Iran e Arabia Saudita ha fatto in modo di chiudere ancora di più la belva sionista nella sua gabbia dorata. Se poi ci aggiungiamo le enormi difficoltà che gli USA e la Nato stanno incontrando sostenendo apertamente il governo “banderista” ucraino e l’ascesa in tutta la sua potenza dei paesi BRICS (da ultimo è entrata a farne parte anche l’Algeria) il quadro è completo.

Fino a che è esistito un mondo a guida unipolare, (dopo la fine del blocco sovietico, che con tutti i suoi difetti garantiva aiuti e speranze a tutti i popoli in lotta per l’indipendenza e l’emancipazione dal colonialismo) quella statunitense, anche i sionisti , diretti alleati, riuscivano a vivere più o meno tranquillamente, ora con la nascita di fatto di un mondo multipolare, i rapporti di forza sono mutati: gli USA, Europa occidentale (compresa la Gran Bretagna) e l’entità sionista sono in forte sofferenza sia al loro interno (sociale e politico) sia in politica estera, questo a dimostrazione che la geopolitica, riesce a far capire l’evolversi di determinate logiche estere ma anche interne. Per concludere: se l’entità sionista non sta finendo, poco ci manca, ma proprio come ogni belva ferita, ella si fa più pericolosa, come lo stesso accade per l’imperialismo nordamericano. Entrambi sanno di essere in pericolo di sopravvivenza, ma ciò li fa diventare più pericolosi, e possibili fautori di azioni scellerate che potrebbero portare il globo in una guerra nucleare. Sappiamo che la loro supremazia nel mondo (di USA ed entità sionista) sta per volgere al termine, bisogna solo sperare che essi non facciano come Sansone: “muoia Sansone con tutti i filistei!”

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