L'Italia Mensile

LE ELEZIONI COME STRUMENTO E RILANCIO DELLA SOVRANITÀ POPOLARE

Le elezioni possono essere il passaggio per la trasformazione sociale?
Per un cambiamento e per un rilancio di una proposta politica alternativa al sistema?

Ovviamente dopo la Caduta del Muro e la vittoria globalista, dopo il golpe di mani pulite e la stagione dell’anti-politica grillina gli spazi di democrazia e partecipazione politica sono sia diminuiti che delegittimati.

La perdita di sovranità era e rimane il progetto globalista, oggi messo anche nell’agenda 2020-2030: portare al 25-30% il corpo elettorale.

In semplici parole il trionfo delle tecnocrazie ai danni delle democrazie.

Purtroppo oggi le elezioni politiche si inquadrano come mera e superficiale affermazione di rapporti di forza interno a gruppi che agiscono in un sistema paralizzato.

La finalità delle elezioni non è più quella di una contrapposizione tra visioni e modelli diversi di società, ma solo quella di testimonianza della propria esistenza.

Il mondo si muove su interessi particolari a cui spesso ci si sottomette pur di esserci.

Oggi le forze del dissenso e quelle nazional-popolari devono costituire la spinta per un rilancio della politica come strumento di cambiamento radicale.

Anche con lo strumento elettorale.
Ponendosi come autentica forza alternativa ed indipendente rispetto al quadro politico generale.

Come rappresentanza anti-sistema capace di inserirsi nel contesto più ampio sia internazionale che popolare.

Per questo è impossibile rinunciare a partecipare alle sfide elettorali.

Attualmente questo è l’unico campo su cui muoversi.
Unica fase in cui gran parte del popolo è attento alle dinamiche politiche e sembra svegliarsi dal torpore e dai ritmi frenetici di questa società capitalista e consumista.
Resa sempre più forte e invadente dai social, media e smart phone.

Ovviamente la partecipazione alle elezioni deve essere inquadrata come una opportunità per farsi conoscere e per approfittare dei piccoli spazi di dibattito sempre più limitati in un sistema alla deriva antidemocratica e caratterizzato dalla accentuata manifestazione repressiva nei confronti di ogni voce fuori dalla visione unica globalista.

Le elezioni possono, se opportunamente utilizzate, divenire strumento per la riorganizzazione del dissenso e per la costruzione di un progetto alternativo di società.

La politica è occupazioni di spazi e rapporti di forza.
Non affrontare queste sfide significa essere destinati alla sconfitta e all’emarginazione.

Ovviamente non si può e non si deve prescindere, oramai, dal contesto politico internazionale, dalle posizioni euro-atlantiste e dal ruolo che la NATO svolge come esercito al servizio delle espansioni imperialiste.

Non si può e non si deve prescindere dai fermenti di piazza che proprio su questi temi hanno ritrovato vigore e attrazione popolare.

Non si può e non si deve prescindere dalla resistenza palestinese e dal genocidio di una popolazione oramai simbolo per l’intero pianeta di lotta contro gli oppressori.

Non si può e non si deve comprendere le nuove offensive anti-popolari, anti-sociali ed anti-proletarie della quarta rivoluzione industriale e del capitalismo 4.0…

Nn si può e non si deve fuggire dalla realtà e dalla consapevolezza di essere dentro un golpe globale (Great Reset).

Non si può e non si deve riaffermare la lotta di classe tra dominati e dominanti.

L’incapacità di alcune organizzazioni di non saper leggere la storia e di non saper cogliere la potenzialità che l’attuale contesto offre, per chiudersi in scelte di piccolo cabotaggio nella speranza di conseguire un’effimera affermazione ideologica e risiduale dimostra una grave miopia politica.

E’ necessario alzare il livello di guardia e di scontro politico facendo emergere le contraddizioni di un sistema che, per poter sostenere l’insostenibile, fornisce narrazioni falsate della realtà e che, non avendo argomentazioni valide, utilizza la repressione, la delegittimazione fino alla criminalizzazione e l’oscuramento delle idee come unica arma di difesa.

Occorre sposare una visione multipolare e radicale per potere essere davvero protagonisti e spingerci alla vittoria.

Tutto il resto è noia… roba da secolo scorso, divorata dalla storia.

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