L'Italia Mensile

Le bugie di Biden.

di Fabio C. Maguire

Il Presidente Biden ha dichiarato di essere preoccupato per le vittime civili a Gaza, per i crescenti decessi di bambini e donne assassinati dalle bombe israeliane.
Le parole dell’inquilino della Casa Bianca sono state pubblicizzate largamente nei media occidentali con l’obbiettivo di addolcire un opinione pubblica sinceramente sconvolta ed allarmata per la violenza indiscriminata utilizzata da Israele per contrastare le Brigate di Hamas.

John Biden ha perciò inviato in Medio Oriente il Segretario di Stato, Antony Blinken, per dissuadere il leader israeliano Netanyahu dall’ intraprendere un’operazione all’interno della Striscia di Gaza.
Ma le parole e le azioni di Biden e del suo entourage sono proditorie ed ingannevoli e a contraddirle sono le stesse iniziative e decisioni prese dalla Casa Bianca nelle ultime settimane.

Gli Stati Uniti hanno posto il veto alle innumerevoli risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed hanno esercitato il loro potere e prestigio per indurre i paesi europei ad opporsi alle richieste di tregua avanzate dai paesi del Sud Globale.
Washington ha sostenuto sin da subito la rappresaglia di Tel Aviv, sponsorizzandola come una legittima risposta alle violenze dei palestinesi, per decantare poi il diritto di Israele all’autodifesa.

Sempre gli Stati Uniti hanno sostenuto le dichiarazioni di Israele e difeso le azioni illecite dell’esercito israeliano, appoggiando i brutali e crudeli provvedimenti di Tel Aviv come l’interruzione dell’elettricità, dell’ approvvigionamento idrico e di beni umanitari.
Hanno impedito che i valichi dall’Egitto potessero essere aperti per permettere il transito di camion carichi di aiuti a sostegno della popolazione civile.

La Casa Bianca e il Congresso hanno poi elaborato un corposo pacchetto di aiuti militari per Israele, circa 320 milioni di dollari di bombe e razzi.
Inoltre, i leader americani stanno lavorando e discutendo su un pacchetto da oltre 14 miliardi di dollari come atto di solidarietà verso il regime israeliano.
L’esercito americano ha, inoltre, installato una postazione a propulsione nucleare in Israele che dovrebbe suonare come un chiaro e provocatorio avvertimento all’Iran.

La presunta preoccupazione degli Stati Uniti per le vittime civili è contraddetta dalle loro stesse azioni.
Israele rappresenta un baluardo statunitense in Medio Oriente, “una portaerei americana nella regione” come ha dichiarato il democratico Robert F. Kennedy Jr, che ha spiegato cosa rappresenti lo Stato israeliano per Washington e Londra.
Un avamposto per salvaguardare gli interessi anglo-americani nella zona, per limitare la crescita dei BRICS che senza Israele arriverebbero a controllare oltre il 90% del petrolio mondiale e “sarebbe davvero una grande catastrofe per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.”

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