L'Italia Mensile

LA VITTORIA DELLA MELONI E DELLE DESTRE: LA FAME DEGLI ITALIANI

Premessa d’obbligo: oggi l’unica massa (che) critica è quella che si è opposta alla narrazione criminale e terrorista del Covid, al ricatto della vaccinazione e all’apartheid del Green Pass.

Popolo contro la destra e la sinistra, unito dal Tricolore.

Questo è un dato che nessuno può è deve mettere in discussione.

Farlo significa essere in malafede e non riconoscere la forza popolare e di opposizione di un mondo, quello del dissenso, che ha resistito alla più feroce offensiva globalista della storia dell’umanità.

Oggi però occorre un salto in avanti.

Il fronte del dissenso, forte, plurale, libero e popolare deve comprendere che la quarta rivoluzione industriale e il capitalismo 4.0 non sono solo dittatura sanitaria.

Perché dico questo?
Mi sembra che questa massa di manovra si mobiliti solo su questo specifico argomento, senza comprendere fino in fondo il golpe globale del Great Reset!

La questione pandemica è stata la miccia, ma c’è, purtroppo, tanto altro, in primis guerra, fedeltà alla Nato e attacco alla Russia e a quello che rappresenta.

La vittoria della Meloni, purtroppo votata da tanti “dei nostri” proprio perché in discontinuità con Speanza sul tema Covid, pandemia e Green Pass, ha una funzione precisa: far fallire e liquidare l’Italia.

La nostra ormai totale partecipazione alla guerra sta portano l’Italia nel tritacarne dell’inflazione e sotto le grinfie della Troika!

I risultati sono devastanti e davanti gli occhi di tutti: benzina oltre i 2 euro al litro, tassi sui mutui arrivati al 5% (stavano sotto l’1), bollette alle stelle e aumento di tutti i beni di prima necessità.

Nel mentre l’agenda di Davos avanza senza sosta su altri temi: emergenza climatica, transazione ecologica, tirannia alimentare, con la messa in commercio di scarafaggi ed insetti come cibo.

Così come una valanga avanza l’identità digitale e l’intelligenza artificiale.
Come non si ferma l’attacco gender e fluid contro la nostra Cultura, tradizione e famiglia.
O l’offensiva relativista contro religione e romanità.

La guerra alla Russia è anche per affermare tutto questo, in quanto nel Donbass oggi le bandiere rosse si innalzano col volto di Cristo e con i tricolori della patria.
Così come i comunisti vanno a braccetto col Patriarca di Mosca!

La Meloni non ha vinto a caso.
È la vittima – inconsapevole in quanto presuntuosa – sacrificale del globalismo, che la sta utilizzando per portare alla fame l’Italia.

La tempesta perfetta è alle porte.

Roma farà la fine di Atene.
Il futuro greco dell’Italia è matematicamente certo.
L’Unione europea ha già affilato le lame.

Le file alla Caritas aumentano, sempre più italiani sono senza lavoro.
Le pensioni sono un miraggio e l’attacco alle proprietà – ultima vera ricchezza nazionale, insieme al patrimonio artistico, turistico e culturale – è sempre più massiccio.

Con il caro affitti e caro mutui quanti italiani avranno un tetto sulla testa nei prossimi mesi ed anni?

Chi può fermare il declino dell’Italia?

Solo il popolo del dissenso!
Quello che ha fermato la vaccinazione obbligatoria ed ha resistito all’apartheid del Green Pass!

Ma deve, anche questa volta, fare quel passo in avanti che segna il cammino.

E trasformare il conflitto in conflitti, la resistenza in resistenze, perché la grande resettazione si ferma con una grande e plurale anti-resettazione!

Giuliano Castellino

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