L'Italia Mensile

LA VICENDA DI MARCO DE FELICE, UN CITTADINO COMUNE, CHE CHIEDE GIUSTIZIA IN RIFERIMENTO AI POTERI FORTI

Nella seguente testimonianza, si esprime Marco De Felice, protagonista di una vicenda emblematica, che rappresenta in modo trasparente la sfiducia di tanti cittadini comuni, in crisi di fiducia verso istituzioni, che può toccare la disperazione.

Impegnato in modo combattivo per uno Stato che sia realmente democratico e di diritto, e non “mafioso” e al servizio di poteri forti, Marco De Felice, fin da giovanissimo, è stato impegnato contro soprusi, a partire dall’impegno contro distribuzione di merendine scadute, che aveva scoperto in una scuola.

Dopo una lunga serie di vicissitudini personali e sociali, per cercare rapporti umani ed istituzionali più limpidi, Marco De Felice aveva perso una cifra molto ingente, per errori indipendenti dalla sua volontà: gli avevano fatto investire 400.000 euro, su un terreno poi definito non edificabile, per un bar nato così morto….

Soldi che non ha attualmente recuperato, il che lo ha drammaticamente mandato sul lastrico, con gravi conseguenze per sè e per i sui figli…inoltre, in quanto padre attualmente single, i problemi economici sono ancora di più forte impatto.  

Autore di un atto dimostrativo presso il comune di Novara, per attirare l’attenzione contro i soprusi dei quali si è sentito vittima, è stato in carcere, in condizioni non semplicissime anche sul piano del diritto alla salute, nonostante la pena fosse inferiore a tre anni.

I suoi avvocati, nominati fiduciariamente, Maurizio Antoniazzi e Federica Barbero, hanno, nel luglio 2022, ottenuto un successo, con la riduzione della sua pena, ma molti problemi rimangono irrisolti.

Attualmente agli arresti domiciliari lo stesso, primario diritto alla salute di Marco De Felice trova ostacoli: ad esempio, nel curare i denti: aveva già pagato una clinica croata, più specializzata, al riguardo, ed attualmente non può completare il trattamento, poiché non può recarsi all’estero, ed è costretto a nutrirsi in modo limitato, a causa di ciò.

Anche la sua aspirazione a fondare un’associazione benefica, per aiutare vittime di ingiustizia, trova ostacoli per la sua condizione attuale. Un caso di disperazione indotta, quindi, nel quale è incontrovertibile che il danno al muro del comune di Novara sia stato assai minore dei danni subito da Marco De Felice: del resto, l’uno è danno ad una cosa, gli altri sono danni ad una persona. Segue un dialogo con lo stesso Marco De Felice, in proposito.

1) Il 25 luglio 2002 ha visto ridotta la sua pena da due anni ed otto mesi, a due anni, per avere, circa un anno prima, sfondato la porta del Comune di Novara: partendo dalla premessa che i fatti attestano che si sia trattato di un atto di protesta puramente dimostrativo, poichè effettivamente si era prima accertato che non passassero persone, può spiegare in forma più estesa cosa abbia portato ad una riduzione della pena? C’è stata derubricazione di qualcosa?

Non saprei risponderle giuridicamente a questa domanda in quanto anche il legale mi ha risposto dicendo sinteticamente questo: “DE FELICE CE L’HANNO CON LEI”.. e di seguito a molti silenzi di comunicazione interni..

2)  Premetto che l’atto di protesta contro il Munipicio, avvenuto il 31 luglio 2021, aveva destato scalpore, ma fin dalla prima fase delle indagini era emerso che non ci fosse volontà di arrecare danni alle persone, mentre si constatava il suo stato di disperazione, tanto che aveva tentato un atto autolesionistico, cercando di darsi fuoco, per attirare l’attenzione su una serie di ingiustizie che afferma di avere subito. Si può approfondire in cosa consistano tali situazioni? Accenno solo che aveva affermato di avere reagito a 15 anni di ingiustizie, personali, ma anche a causa di infiltrazioni di una mafia di “colletti bianchi” nelle istituzioni, e di avere perso anche 400.000 euro per l’investimento nell’apertura di un bar, poi risultato troppo tardi su terreno non edificabile… Oltre ad ulteriori, ingentissimi danni economici, per altre circostanze…

 Si parla di 15 anni di omissioni archiviazioni e silenzi di ogni genere, una ragnatela che comincia dai vari avvocati che hanno tutelato TERZI*, lo Stato e gli enti statali che hanno fatto una serie di omissioni art 361 e altri per tutelarsi, tutelare la casta quali politici e interessi oltre che una serie di attacchi personali gratuiti di abuso di stato conditi dal falso giuridico, attacchi che ho subito solo per essere messo ko e in disparte ed isolato, ne potrei elencare molti che potremmo paragonare a torture di stato se elencati in sequenza.

3) Dopo una carcerazione che ha visto anche momenti drammatici, con sciopero della fame, è riuscito da un po’ di tempo ad ottenere arresti domiciliari, con braccialetto elettronico: pensate di potere ottenere, sul piano della libertà e non solo, una situazione ulteriormente migliorativa della sua situazione? Anche, eventualmente, per ottenere un risarcimento sulla questione del bar?

Non ho ottenuto nulla.

Si parla sempre solo del bar.

Ma ci tengo a precisare che oltre ad aver perso con la mia famiglia dei capitali in quel frangente, ne sono stati persi altri negli anni a venire e inoltre mi sporcarono la fedina penale per avere chiesto di prendere delle telecamere dove mio padre veniva aggredito dai proprietari dell’area.. è minacciata di morte tutta la famiglia 

In quell’occasione intervenne la DIGOS SQUADRA MOBILE IN BORGHESE ci fu una trattativa durante la quale il signor RESTA si diceva disponibile a risarcire tutto con un assegno, dunque prendiamo appuntamento dai legali per il giorno successivo, successivamente la Digos polizia scompare e appaiono i carabinieri che chiedono i documenti a me e mio padre… ci chiedono di andare in caserma e ci tengono molto tempo.. quando capiamo che la situazione era cambiata … chiedo di prendere le telecamere dell’area EXROTONDI ma ridono e dunque dico in esclamazione: “ SIETE SCHIAVI DEI POTERI FORTI“

vengo processato per direttissima in caserma 

*questo è solo un episodio

Di molti altri.. c’è una sequenza di omissioni archiviazioni e/o attacchi alla mia persona/famiglia, diretti indiretti

Da parte delle istituzioni che se li dovessi elencare tutti dovrebbero sotterrarsi dalla vergogna

4) E’ stato in carcere, nonostante la pena fosse inferiore ai tre anni (ed in questi casi solitamente scattano pene alternative) ed ai domiciliari non riesce ancora ad usufruire di cure dentistiche specialistiche, in una clinica più avanzata, oltre confine: ciò, nonostante avesse già pagato ed iniziato le cure. Può descrivere di più questa situazione? Cosa pensa possa essere utile per evitare di più tali situazioni?

Preferisco non parlare dei drammi personali di salute in pubblico in quanto li vivo sulla pelle e non sono pochi, purtroppo posso solo constatare che lo Stato non è presente e che viviamo un’era capitalista,

Penso che se non ci fosse la corruzione vivremmo in uno Stato migliore ma penso anche che sia stato inutile collaborare con lo Stato.

Introduzione e quesiti di Antonella Ricciardi

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