L'Italia Mensile

LA FRONTIERA DELLA NOVOROSSIYA

Darya Dugina

Passiamo ora a ciò che la Novorossiya può insegnarci. Innanzitutto, la Novorossiya è la nostra frontiera. Questo è uno spazio qualitativo in cui si intersecano diverse culture. Questo spazio è totalmente eterogeneo, ha una propria lingua, una propria logica, una propria religione, i propri culti, ha un proprio atteggiamento nei confronti della vita e della morte. Ha anche il suo atteggiamento nei confronti della filosofia. Mi ha fatto molto piacere quando ho scoperto che anche i filosofi di Lugansk stavano sviluppando l’idea di frontiera. Novorossiya of Thunderstorms, Novorossiya of Dreams è il titolo di una raccolta di poesie di Elena Zaslavskaya in cui è raffigurata esattamente questa natura di frontiera della Novorossiya. Le frontiere non sono i confini. Non si tratta di una delimitazione tra il primo e il secondo, ma di una fusione. Si tratta di un certo spazio di interazione, di un certo campo dionisiaco, in cui c’è un logos e anche il secondo, e insieme formano qualcosa di completamente diverso. Prendi la lingua della Novorossia: è assolutamente sorprendente. Ho già detto in una conferenza qui che gli abitanti del Donbass hanno una loro lingua molto speciale. Non è sempre facile capirlo, è molto complesso. Non è un pidgin, ma ha alcune formule complesse, una strana costruzione di frasi, uno strano ordine delle parole in queste frasi.

E questa frontiera oggi è una frontiera didattica. La frontiera che ci insegna che siamo un impero. Continuiamo a dimenticare che siamo un impero. Molti di noi lo hanno già dimenticato. Ora c’è un numero enorme di artisti che condannano l’operazione militare speciale o che in qualche modo cercano di manifestare la loro posizione civica e di notte scrivono “No alla guerra” sulle pietre grigie del nostro paese. Essi, infatti, hanno dimenticato di far parte di un impero. E lo hanno tradito. Ma la frontiera chiamata Novorossiya ce lo ricorda regolarmente dal 2014. E alla fine, questa voce ha fatto breccia nell’asfalto. Questi alberi spuntarono dalla frontiera completamente soppressa dalla pista di pattinaggio in asfalto e cominciarono a darci lezioni.

Tratto dalla Conferenza al campo estivo dell’Unione Eurasiatica della Gioventù nell’anno 2022:
SULLA METAFISICA DELLA FRONTIERA di Darya Dugina, website geopolitika. ru

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