L'Italia Mensile

LA DIMENSIONI DEL MULTIPOLARISMO E L’ESIGENZA DI UNA FORMAZIONE SPECIFICA ADEGUATA

Aleksandr Dugin

Il multipolarismo ha diverse dimensioni e ognuna di esse richiede una riflessione approfondita, poiché non sono né ovvie né banali.

  1. Il multipolarismo è una filosofia che nega le pretese di esclusività e universalità della civiltà occidentale. Gli slavofili russi, Danilevskij e soprattutto gli eurasiatisti, in Germania Spengler e Leo Frobenius, in Inghilterra Toynbee, negli Stati Uniti France Brass e più tardi Huntington pensavano in questo senso. Senza studiare a fondo le loro teorie, non ha senso parlare di multipolarismo.
  2. Il multipolarismo è una particolare teoria geopolitica che, a differenza della geopolitica bipolare classica, si basa sul principio dell’Heartland distribuito, cioè sull’identificazione in diverse zone civilizzate di un nucleo identitario, del suo asse storico regionale e della sua opposta rete cartaginese liberale globalista. Per capire il significato di un Heartland distribuito, tuttavia, bisogna prima padroneggiare le basi della geopolitica classica. Inoltre, il concetto schmittiano di “grandi spazi” è fondamentale.
  3. Occorre prendere in considerazione tre concetti relativamente nuovi: il Secondo Mondo, la semiperiferia e lo Stato-Civiltà. Inoltre, contrariamente alle opinioni prevalenti (ad esempio, quella di Wallerstein), il Secondo Mondo e la semiperiferia non sono soggetti alla stratificazione – in centro e periferia, in primo e terzo mondo, ma si consolidano e agiscono solo come poli. Ma anche in questo caso è importante esaminare le teorie pertinenti.
  4. Nel campo delle relazioni internazionali, ho proposto una teoria separata basata su un ripensamento del realismo, del liberalismo, del postpositivismo e del neo-grammaticismo, in cui l’oggetto delle relazioni internazionali non sono gli Stati-nazione, ma le civiltà, ovvero i poli.
  5. Infine, l’aspetto militare. Il multipolarismo implica un approccio completamente nuovo all’elemento guerra e porta alla ribalta la teoria delle guerre civili, che è ancora agli albori.

Il multipolarismo richiede quindi una ristrutturazione dell’intero sistema del nostro sapere umanistico (il primato dell’approccio tramite il concetto di Civiltà), una riqualificazione del corpo diplomatico, un nuovo pensiero strategico-militare e, come non accennato in precedenza, un ripensamento dell’economia mondiale dalla posizione di macroregioni economicamente sovrane.

(https://t.me/ideeazione)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *