L'Italia Mensile

La Città di 15 minuti ovvero Smart City che cosa è?

Blondi Fedeli

Nasce a Parigi il progetto dal Sindaco Anna Hidalgo con la scusa di trasformare radicalmente l’organizzazione di città grandi e piccole, che mira a ridisegnare i quartieri ed avvicinare i servizi di prima necessità per i cittadini residenti.

Presentato e divulgato come riorganizzazione e riqualificazione degli spazi urbani, in cui tutti i servizi devono essere raggiunti nel tempo massimo di 15 minuti a passo pedonale o in bici, lo scopo è di migliorare sia l’aria, sia la qualità della vita, e soprattutto salvare il pianeta dalla “terribile” CO2.

Apparentemente tutto molto bello, un progetto per nulla controverso.

Finché non si sono scatenate proteste, soprattutto nel Regno Unito, dove i manifestanti contro la “Città di 15 minuti” si sono uniti contro l’Ulez “Ultra Low Emission Zone” di Londra, che chiude il traffico a veicoli che non rientrano in determinati standard.

La “Città di 15 minuti” prevede difatti che i residenti di un quartiere debbano avere il permesso certificato per poter uscire dal suo perimetro in auto.

Per Oxford il progetto è stato più avanzato, sono previsti ad esempio massimo 100 permessi all’anno, superati i quali le auto verranno multate con sanzioni pesanti, sanzione che dovrebbe ammontare a 100 sterline ad infrazione

La realtà concreta è che dietro questa manovra c’è tutt’altro obiettivo:

impedire la libera circolazione per controllare il popolo.

Cosa è l’intelligenza artificiale?

Tecnologia che si attiva grazie a il finanziamento dell’Unione europea (UE) e il “Mercato delle città intelligenti”, cioè una ramificata rete di aziende del settore hi-tech reclutate dalla UE a promuovere le loro soluzioni imprenditoriali legate alla trasformazione digitale di moltissime città.

Città in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti attraverso l’uso di soluzioni digitali.

Insomma…davvero intelligenti!

Peccato che l’IA è priva di sentimenti e non è versatile,
sta a significare che siamo noi a doverci adattare e a dover modificare il nostro comportamento e le nostre abitudini.

Esperti stimano che entro il 2030 una media di 250 milioni di lavoratori dovranno per forza cambiare e imparare nuovi mestieri.

Ma quanto può essere è affidabile l’I.A.?

Da non sottovalutarne il margine di affidabilità.

Capita e non raramente che I.A. sia difettosa ad esempio i dati che utilizza per alimentarsi, possono essere comprensivi di errori di filtraggio.

Cosa accade con la privacy?

L’intelligenza artificiale censura totalmente la privacy di ogni cittadino, è in grado di prevedere la probabile posizione futura di un utente osservandone la cronologia delle sue posizioni e i dati della localizzazione di contatti social.

Si basa su “Sistema di credito sociale” a stampo cinese, poi già adottato in diverse amministrazioni comunali in Italia attraverso assegnazione di punti e classifiche basate sul comportamento dei loro assistiti.

Ora vi è più chiaro il concetto?

Verremo giudicati socialmente da algoritmi di applicazioni digitali, ci saranno i “buoni“ che riceveranno premi e i “cattivi” sanzionati.

Proprio a Fidenza (PR):
la “Carta dell’assegnatario”.

Il comune ha assegnato
un sistema che attribuisce a i nuclei famigliari che ne hanno diritto, un punteggio per ottenere una casa popolare, vi è un carnet di punti a disposizione e se questi punti si esaurissero, la famiglia è
costretta a lasciare l’alloggio:

per l’utilizzo di un barbecue sul balcone di casa si perdono 10 punti, se si ospitano persone estranee al nucleo assegnatario
dell’alloggio, senza autorizzazione del Comune, si perdono 25 punti,
è vietato consumare alcolici negli spazi comuni o distribuire cibo a volatili in genere.

Questi sono solo alcuni esempi di penalità di perdita punti.

Il caso Trento:
E-Wallet “il portafoglio digitale”.

Trento è la città capofila per la sperimentazione della European Digital Identity Wallet, una piattaforma in cui i i cittadini caricheranno i propri documenti personali, come carta di identità, patente, tessera sanitaria, titoli di studi, apertura di conti bancari, sim del telefonino, abbonamenti, ricezione delle prescrizioni mediche, la volontà dell’Unione europea è quella di estenderla a ulteriori servizi.
(www.digital-identity-wallet.eu)

Sempre a Trento la sperimentazione dell’intelligenza artificiale, “spacciata” come servizio della sicurezza urbana, che ha introdotto: telecamere e microfoni che raccolgono nei luoghi pubblici informazioni incrociate con l’analisi dei social network.

Prossime città con progetti di credito sociale sono Roma e Bollgna

Smart Wallet

Per attuare questi progetti i cittadini saranno
sorvegliati 24 ore su 24 attraverso delle App che le amministrazioni appaltano a grandi società hi-tech per gestire una grandissima quantità di dati, che a dir loro
migliorerebbe il comportamento dei cittadini.

Ma realmente cosa si otterrebbe?

Cittadini di serie A sul “libro paga dei buoni”
e cittadini di serie B
“libro nero dei cattivi”.

Cosa accade se l’intelligenza artificiale bloccherà l’E-Wallet perché siamo classificati “cattivi “?

Sarà impossibile svolgere qualunque attività della vita quotidianità.

Tutto per arrivare all’obiettivo di imporci un determinato comportamento sociale ed un sistema basato sulla perdita dei diritti dell’uomo.

In questo modo il dissenso non esisterà più e la politica non avrà più “nemici” e vivremo in prigioni a cielo aperto .

Nella Capitale italiana, la “città dei 15 minuti” è uno degli obiettivi principali annunciati dal Sindaco Roberto Gualtieri, indignati i cittadini romani e sono pronti a protestare senza sosta ripetutamente, non si sono risparmiati ad arrivare fin sotto le sue finestre, per volontà di realizzare un’immensa zona verde dotata di ben 51 varchi, da cui si prevede di eliminare con sanzioni applicabili da novembre prossimo, tutte le auto che non corrispondono a parametri
a dir loro “ecologici“.

Prossimo 21 ottobre il CORTEO NO ZTL,
partirà alle ore 15 da Piazza Esquilino.

Si prevede scenda in campo tutto il popolo romano del dissenso: famiglie, esercenti, partite iva e lavoratori da ogni quartiere, centro storico, periferie e borgate romane.

L’esperienza dei lockdown durante la “Pandemia” insegna ,
non solo ha indubbiamente reso malfidati i cittadini d’Italia rispetto alle autorità (che una volta sarebbero stati più fiduciosi nelle soluzioni proposte dall’alto a problemi globali) ma sono stati letteralmente beffati per aver creduto ad una politica che si è autoproclamata scienza , obbligando milioni di cittadini a sottoporsi a più vaccini che non sono serviti ad isolare un virus, bensì a modificarlo con numerose varianti.

Strumento di ricatto?

La tessera verde, altrimenti non si poteva lavorare e prendere mezzi pubblici ed entrare alla pasta e in banca.

Tutto concentrato sulla paura, attraverso un vero e proprio terrorismo mediatico.

Ricordiamo durante la pandemia le campagne mediatiche che in nome di una scienza ufficiale hanno censurato opinioni autorevoli, marchiandole come “disinformazione”.

Oggi c’è però il rovescio della medaglia:

hanno indotto molti cittadini ad ascoltare chi spiega che la CO2 non è cattiva bensì di vitale importanza per la vegetazione.

Tale dichiarazione invaliderebbe la natura stessa per ogni restrizione alla libertà di movimento delle persone con il supporto tecnologico dell ingegneria artificiale I.A.

Ricordate il film “The Truman show”?
Bene, ci siamo realmente dentro.

È ora di uscire dalla Matrix o presto sarà troppo tardi.

Il golpe globale del Great Reset va avanti senza sosta… va fermato.

Per noi… per i nostri figli… per il nostro futuro!

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