L'Italia Mensile

Kosovo: duri scontri tra manifestanti e truppe NATO.

di Fabio C. Maguire

In Kosovo la situazione sta peggiorando gradualmente.
Dopo i primi scontri di venerdì, i disordini si sono registrati anche in quest’ultime ore nelle regioni del nord.
In particolare si teme una critica escalation nella cittadina di Zvecan dove sono intervenute le unità della Kosovo Force, una forza militare internazionale diretta alla NATO.
Le forze armate della KFOR, infatti, avrebbero aperto il fuoco sui manifestanti, inizialmente con proiettili di gomma, sparando infine con munizione letali sulla folla.

Si contano, secondo la stampa locale, diverse decine di feriti, molti dei quali appartenenti anche alle formazioni della NATO che si sono viste costrette a ripiegare dopo i violenti incidenti con i cittadini serbi.
La polizia rimane invece asserragliata nel municipio, circondata da diverse migliaia di persone decise a interrompere l’atto d’insediamento dei nuovi sindaci.
I manifestanti hanno chiesto nuovi amministratori e le dimissioni degli attuali “sceriffi illegali e illegittimi”.
La richiesta si è allargata alle stesse forze armate di Pristini, le quali sono state invitate ad abbandonare tutta la regione settentrionale, abitata prevalentemente da serbi.
Belgrado ha condannato fermamente l’operato della Kosovo Force e la gestione internazionale degli eventi.

La premier serba, Ana Brnabic, ha commentato: “Non ho belle parole da dire sui nostri partner nell’Unione europea e all’interno della Kosovo Force, la loro reazione è stata tardiva.
Il loro mandato, secondo la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è proteggere la pace e la stabilità, e prima di tutto proteggere le persone: oggi loro non proteggono le persone, non proteggono la democrazia, non proteggono le istituzioni sono lì per proteggere gli usurpatori dalla democrazia e dalla gente comune, cittadini comuni, ma dobbiamo continuare a preservare la pace”.

Il Segretario della NATO Stoltenberg ha invitato il governo del Kosovo a “smorzare le tensioni e non compiere passi unilaterali e destabilizzanti”.
Intanto l’ambasciatore statunitense in Kosovo, in un post social, ha condannato le “violenze dei manifestanti” ai danni delle truppe di pace della NATO.

Dall’ospedale di Kosovska Mitrovica, il dottor Zlatan Elek ha riferito che oltre cinquanta cittadini serbi hanno chiesto assistenza e cure mediche presso il centro ospedaliero “dopo aver riportato ferite da bombe elettriche, proiettili di gomma e munizioni vere.”
Con l’esercito serbo dispiegato lungo il confine, la tensione sale di giorno in giorno con il rischio, presente e concreto, di un escalation bellica nella regione.

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