L'Italia Mensile

Italia Libera: un Movimento di Liberazione Nazionale è (forse) possibile, ma sarebbe assolutamente necessario

Giuliano Castellino
Giuseppe Provenzale

Un’immagine vale più di mille parole, il cosiddetto popolo del dissenso ha mostrato nell’ultimo anno una serie di gravi problematiche sia teoriche che strutturali, che relative alla tenuta e al livello (non) raggiunto di coscienza comunitaria.
Sul piano dell’analisi, troppi sono rimasti fermi alla questione sanitaria, all’eventuale ritorno dell’obbligo vaccinale ecc… la tirannia globalista cambia rapidamente i propri schemi d’azione, non abbandona del tutto le proprie piste, ma, in questa fase, è concentrata su una “guerra di civiltà”, letta dall’esclusivo punto di vista di una delle due parti in conflitto (quella che, per inciso, riveste il ruolo di prima vittima sacrificale).

Altro elemento palesemente mancante riguarda il senso di comunità, appartenenza e militanza come probabile conseguenza dell’essere intrappolato nella rete di tante pur valide persone, alcune delle quali hanno usato lo strumento come esaltatore del proprio ego e pessimo consigliere di scelte spesso suicide.

Come si vede dall’immagine da cui prende le mosse questo articolo, il passo da dissidente a comunista e da comunista a democristiano è molto breve ancora oggi… brevissimo!
Quello degli eventi avversi è un fatto drammatico e che grida vendetta, ma il mondo delle piazze tende o ad essere solo “no vax” o a tornare al riparo del più scontato schematismo vetero novecentesco e della solita pseudo alternativa destra/sinistra che distrugge i movimenti popolari dividendoli all’interno a vantaggio di quel sistema che i collaborazionisti della divisione dichiarano di voler combattere.

Un Movimento di Movimenti di liberazione nazionale, autenticamente agli antipodi rispetto al modello neo capitalista, sia nelle sue forme terapeutiche che finanziarie, che bellicistiche; una forza che dica sempre no a Nato e guerre di conquista, matura fino al punto di comprendere che lo scontro in atto è sì di civiltà, ma lo è perché è quella rappresentata dalla Russia ad essere minacciata dall’Occidente anglo americano; un Movimento di Movimenti consapevole della realtà rappresentata dalla nuova, inedita lotta di classe in atto tra dominanti e dominati, padroni e nuovi schiavi (tutti noi, tutto il popolo!), che sarà il nuovo motore della Storia del prossimo futuro.

Altrimenti, anche questa resistenza è destinata ad esaurirsi e a morire… come tutte quelle fatte di fazioni impermeabili che rimangono tali… come tante altre viste negli ultimi 20/30 anni.

Italia Libera lavora per far sì che, quanto sopra descritto, non si verifichi.

2 commenti su “Italia Libera: un Movimento di Liberazione Nazionale è (forse) possibile, ma sarebbe assolutamente necessario

  1. Ci sono “antipatie” e “simpatie” in politica,chi era preparato ha saputo distinguere la Realta’ dalla Narrazione generalista.C’e’ la cultura di mezzo quelle letture che chi ha voluto “cavalcare” la “tigre” non ha mai fatto.Ci siamo ritrovati con il CLN di Mattei,e con le altre amentita’(toscano,cunial,paragone,adinolfi,di stefano, ecc).L’unita’ per cui vi state battendo passa per la Consapevolezza del problema Usuraio,che gestisce anche questa possibilita’ di “comunicazione”,e sinceramente la vedo dura.Si Riesumano gli “Anarchici” (dove cazzo stavano durante la c19?)per la prossima strategia della tensione a firma Meloni-PD,e i finti oppositori stanno nel loro spazio web credendosi Leader di una manciata di “mi piace”.Le piazze in questo momento servono a “loro” per dichiarare la prossima “emergenza”,serve altro,e quando leggo il solitario Prof. pubblicare i suoi sonetti su VK,penso sia l’unica cosa autentica da cui ripartire,ed Oltre.

    1. che serva “altro” credo che qui ne siamo tutti consapevoli, altrimenti non saremmo qui….scusa la mia ignoranza (in senso del tutto etimologico)…..ma chi è questo Prof. e i suoi sonetti su VK….da cui potremmo e dovremmo ispirarci per “andare oltre”….?

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