Fedeltà alla Nato, prima telefonata dopo il voto a Draghi, dichiarazioni d’amore via Twitter a Zelensky, tecnici nei ministeri chiave, Ronzulli alla Sanità, probabile conferma per Cingolani e i ministeri della transizione ecologica e digitale… se il buongiorno si vede dal mattino, è ancora notte fonda per il futuro dell’Italia e degli italiani.
La Meloni mostra subito di essere l’alternanza, non l’alternativa, il sistema procede al cambio dei cavalli e dei colori, con il bluette che sostituisce il fucsia, nelle due “diverse” versioni cromatiche del sistema liberista, politicamente corretto e mondialista.
Nessuna, anche minima, apertura a quel mondo multi polare a cui sarebbe necessario rivolgersi per garantire una rinascita nazionale.
Oggi più che mai è urgente e vitale resistere, per creare un fronte unitario del dissenso e della resistenza: solo una struttura dotata di consapevolezza politica, e geopolitica, può affrontare efficacemente il Partito Unico del Globalismo nella sua ultima versione.
D’ora in poi, chi lavora per coltivare il proprio orticello è un collaborazionista del nemico, di nome e di fatto.