L'Italia Mensile

INTERROGATORIO A GIULIANO CASTELLINO, CAPO POLITICO DI ITALIA LIBERA, SULLE MANIFESTAZIONI DI LIBERTÀ DELL’AUTUNNO 2020

Il vero dissidente ha il coraggio di parlare davanti ad un giudice e affermare con fierezza le proprie idee ripristinando giustizia e verità per se stesso e per tutto il movimento di resistenza e dissenso e quindi per tutti noi.

PROF. TAORMINA: Le vengono contestati una partecipazione ad una riunione in un luogo pubblico, parliamo di episodi che si collocano tutti nel giorno 27 di ottobre 2020 , senza previo avviso al questore, di aver assunto atteggiamenti di istigazione alla disubidienza delle leggi di ordine pubblico con particolare riguardo ai procedimenti governativi usati per fronteggiare il rischio di infezione covid ed infine il concorso relativo alla presenza di numerosissime persone e alla condotta di violenza tale da turbare l’ordine pubblico.
La prima domanda è questa: Lei ricorda la manifestazione di cui stiamo parlando?

CASTELLINO: Ricordo perfettamente la manifestazione tenutasi tra la notte del 27 e del 28 di ottobre, a Roma.
Più che una manifestazione era una partecipazione di cittadini italiani liberi e indipendenti, che di fatto andavano a contestare le normative fatte dal governo Conte in materia di restrizioni e lockdown.

PROF.TAORMINA: Era l’unica manifestazione alla quale ha partecipato oppure ce ne sono state altre alle quali ha partecipato prima e dopo i fatti.

CASTELLINO: Prima e dopo ce ne sono state altre alle quali ho partecipato come libero cittadino.

PROF.TAORMINA: Lei dice come libero cittadino ma c’erano associazioni, organizzazioni che Lei sappia che hanno partecipato, perché da quello che risulta da fatto notorio, si trattò di manifestazioni molto partecipate. Domando se queste partecipazioni erano dovute da un fatto spontaneo oppure se si trattava di una situazione in qualche modo in precedenza aveva comportato la possibilità che si verificassero aggregazioni d più persone, di più associazioni, di più rappresentanze.

CASTELLINO: Credo che questo sia il primo punto da chiarire in maniera chiara. Dal 7 marzo 2020 in poi, tutte le manifestazioni che si sono svolte a Roma e in Italia non sono manifestazioni organizzate da un singolo movimento o da una singola associazione, ma tutte le manifestazioni sono state indette per nome e per conto di cittadini italiani liberi, dove poi le varie realtà e le varie individualità aderivano.
Il grande delle mobilitazioni avveniva via social, via manifesti, via volantini.
Non c’e una – e dico una – manifestazione dal 7 marzo 2020 in poi che sia stata firmata per nome e per conto di un partito o di un movimento politico.
Anche quella di quella sera.
Io sono andato come cittadino, sicuramente come contestatore e dissidente, perché tale sono e lo rivendico con un pizzico di orgoglio, per dire no a quella che era una legge che io ritenevo ingiusta, in maniera totalmente pacifica e non violenta, come del resto tutte le altre volte.

PROF. TAORMINA: A queste manifestazioni erano utilizzate bandiere di partito, di associazioni, di sindacati?

CASTELLINO: Assolutamente no, e lo specifico: in tutte le manifestazioni anti narrazione covid non sono mai state utilizzate bandiere di nessun partito, associazioni, movimenti. L’unica bandiera sempre presente era quella italiana, era il tricolore, proprio a rimarcare, da parte dei cittadini, la totale libertà da movimenti e ideologie politiche.

PROF TAORMINA: Ci può dire a grandi linee come si è svolta la manifestazione del 27 otobre

CASTELLINO: Quella manifestazione si è svolta dalle 22.00 alle 00.00.
Decine e decine di cittadini e cittadine si sono riversati in maniera spontanea in Piazza del Popolo. Secondo me il problema nasce dalla parola “autorizzazione” o “non autorizzazione” della manifestazione.
Per andare in piazza a manifestare non serve alcuna autorizzazione. Io devo solo eventualmente comunicare la mia presenza e sempre eventualmente il questore può vietarlo per questione di ordine pubblico.

PROF TAORMINA: Andiamo per ordine. Questa manifestazione a che ora è cominciata?

CASTELLINO: verso le 22.30

PROF TAORMINA: Come se c’era una grande affluenza e come si è verificata la stessa?

CASTELLINO: 300-400 persone.
Una grande affluenza, ma non grandissima e sicuramente non la più grande manifestazione che ci sia stata riguardo a quelle tematiche.

PROF TAORMINA: Lei è andato con altre persone?

CASTELLINO: Sono arrivato da solo in pazza, ho trovato altre persone, alcune le conoscevo, la stragrande maggioranza non le conoscevo. Non si può negare che sono straconosciuto alle forze dell’ordine e dagli operanti di polizia, i quali ogni volta che scendevo in piazza si avvicinavano e mi chiedevavano che cosa avessimo intenzione di fare.
Come ho sempre detto dissi che volevo stare in piazza e disse anche agli operanti che eravamo intenzionati a rimanere in piazza fino alle 00.01 per dimostrare che il lockdown era un qualcosa di sbagliato e che alle 00.00 avremmo acceso i fuochi d’artificio.

PROF TAORMINA: A chi e quando avete comunicato tutto questo?

CASTELLINO: A chi personalmente non lo ricordo, sicuramente al responsabile dell’ordine pubblico e al responsabile della Digos di quel giorno e a chi in quel momento erano le forze schierate sul territorio.
La prassi delle manifestazioni è sempre stata quella.
Capisco che in questioni così mediaticamente di risalto, qualcuno si è negato questo ruolo, ma la Digos ha sempre dialogato con noi per concordare ogni tipo di iniziativa e manifestazione.
Sono pronto a qualsiasi confronto con qualsiasi agente o dirigente della Djgos in materia.
Ribadisco, la Digos ha sempre concordato con i manifestanti, non solo con il sottoscritto, come dovevano essere organizzate le manifestazioni. E come quel giorno fu detto chiaramente alla Digos e al Primo Distretto, i quali erano coloro che dovevano gestire l’ordine pubblico, che l’intenzione dei manifestanti era quella di rimanere in piazza fino alle 00.01 in maniera totalmente pacifica e non violenta.

PROF TAORMINA: Lei però sa perfettamente che la legge prevede che venga dato un previo avviso alla questura sullo svolgimento di una determinata partecipazione

CASTELLINO: No, la legge non prevede questo.
Questa è una consuetudine.

PROF TAORMINA: In questo caso, prima che lei arrivasse in Piazza del Popolo, era stato dato avviso al questore dello svolgimento di questa manifestazione?

CASTELLINO: Non c’è un obbligo di avvisare il Questore per una manifestazione, ma solo di comunicarlo e come si può evincere dalla sorveglianza speciale che mi è stata inflitta, io comunicavo sempre tramite web, in maniera quindi limpida, trasparente, aperta a tutti, ogni tipo di iniziativa. Anche quel giorno sul nostro sito – che è www.litaliamensile.it – e la sorveglianza lo specifica chiaramente, ore e ore prima abbiamo detto che avremmo partecipato a quell’evento. Non solo quindi la Questura sapeva benissimo, come dice chiaramente la stessa Questura nel provvedimento di sorveglianza speciale, cioè che quella manifestazione esisteva, quindi era stata comunicata.
Al mio arrivo e di tanti altri alle 22.30 comunicammo sia alla Digos che alla Questura che al preposto del Primo Distretto, le nostre intenzioni di manifestare e nessuno ce lo ha mai vietato. Ripeto nessuno ha obbligo di chiedere permessi, è solamente la Questura che può vietare per ordine pubblico un tipo di iniziativa. Questo è un passaggio fondamentale perchè io non ho solo questo procedimento, ma tanti altri dove mi viene contestata questa “manifestazione non autorizzata”. Questo stare in piazza non autorizzato, non lo prevede la Costituzione, né la legge.
Nnessuno deve assolutamente comunicare o chiedere il permesso a nessuno.
E’ consuetudine comunicare, anche in rispetto alla propria iniziativa, per avere un servizio d’ordine, comunicare alla questura la manifetsazione.
Ma se qualcuno non vuole farlo non lo fa.
Anche perchè quella manifestazione non era organizzata da me, o da noi.
Era stata lanciata in rete, come tante altre, e vari gruppi, associazioni, liberi cittadini aderivano a questi appelli. Io proprio per far si che la questura venisse a conoscenza della nostra presenza in piazza, in maniera sempre pubblica e trasparente, comunicavo sempre con largo anticipo, ore, ma anche giorni, la nostra presenza in piazza.
Che la Questura ne fosse a conoscenza, basta vedere il procedimento di sorveglianza dove mi si accusa di annunciare la mia presenza. Quando da un lato io comunicavo la mia presenza, mi viene data la sorveglianza speciale e oggi sono qui sul banco degli imputati perchè teoricamente non avevo dato il mio preavviso alla partecipazione.

PROF TAORMINA: Quindi possiamo dire questo: che per quello che riguarda la comunicazione alla questura, relativamente allo svolgimento della manifestazione, questa comunicazione per la data del 27 ottobre, da suo ricordo c’è stata.

CASTELLINO: Assolutamente si, alle 22.30 sicuramente in piazza.

PROF TAORMINA: E prima delle 22.30?

CASTELLINO: Abbiamo fatto sempre delle locandine sul nostro sito ufficiale. Quindi de facto c’è stata.

PROF TARMINA: “De facto” cosa significa?

CASTELLINO: Lo pubblico sul mio sito, che è monitorato da loro, pubblico che sarò presente, tutto il mondo sa che sarò in piazza, questura compresa. A meno che loro non vendano Folletto anzichè fare prevenzione, è un problema loro.

PROF TAORMINA: Accanto a questa comunicazione “de facto” come la chiama lei, ce n’è stata una sua specifica, per ottemperare alle disposizioni delle prescrizioni che lei ha in quanto sorvegliato speciale

CASTELLINO: No, no io non avevo la sorveglianza speciale e arrivata dopo questa manifestazione. Quando arrivo in piazza, essendo persona conosciuta, sia il dirigente della Digos che il dirigente della questura mi chiedono cosa siamo intenzionati a fare. Io rispondo che avrei sentito i manifestanti, in quanto non organizzata da me, come non ho organizzato mai direttamente nessuna di queste manifestazioni. A tutte ho partecipato ed essendo volto noto, utilizzato come interlocutore dalle forze repressive e allo stesso tempo dai manifestanti come portavoce, in quanto avevo più esperienza in fatto di manifestazioni.

PROF TAORMINA: Usato come interlocutore e in rapporto, diciamo sinergico con la polizia?

CASTELLINO: No sinergico no, in quanto non ho rapporti sinergici con la questura o con le forze dell’ordine assolutamente.
Sul posto in quanto ho sempre detto quello che eravamo intenzionati a fare, non avendo nulla da nascondere, non avendo mai coperto il volto, non essendomi mai nascosto anzi rimanendo sempre in prima linea, ovviamente ho sempre detto in largo anticipo quelle che erano le intenzioni dei manifestanti, non essendoci nulla di illegale. Non faccio il ladro, faccio il dissidente.

PROF TAORMINA: Parlando di questa volta, lei arrivato in piazza viene riconosciuto dalle forze dell’ordine e interloquite, nel senso di far conoscere quello che sarebbe accaduto

CASTELLINO: Mi danno anche l’ok , potete sparare i fuochi d’artificio a mezzanotte, purchè alle 00.05/00.10 liberate la piazza.
Questo è quello che io ho detto e questo è l’ok che ho ricevuto.

PROF TAORMINA: Andiamo avanti. Che cosa succede?

CASTELLINO: Noi rimaniamo in piazza in maniera totalmente pacifica e non violenta, le immagini lo posso dimostrarlo e possiamo visionarle nel corso del dibattimento.

PROF TAORMINA: Cosa avete fatto fino alle 00.00?

CASTELLINO: La gente stava li e chiacchierava. Non ci sono stati comizi, cori, niente, zero.
Le persone presidiano la piazza in attesa della mezzanotte in cui scattava la violazione del lockdown. A mezzanotte sono stati accesi i fuochi d’artificio e alle 00.00 puntuali la Polizia, con due reparti celeri e con gli idranti, hanno caricato i manifestanti, spazzando tutti via dalla piazza, picchiando selvaggiamente tutti quelli che si sono trovati davanti, in maniera secondo me sconsiderata e senza nessun tipo di motivo, se non quello che a mezzanotte scattava il divieto di stare in piazza.

PROF TAORMINA: In precedenza c’erano stati tafferugli, scontri con la polizia?

CASTELLINO: Assolutamente no. Ma non c’è stato neanche l’avviso di andare via.
Di solito, in altre occasioni è successo, viene il funzionario che intima le persone a liberare la piazza. Quel giorno non c’è stato nessun tipo di preavviso, anzi lo sottolineo che sia la Digos che il Primo distretto erano perfettamente a conoscenza che noi a mezzanotte avremmo acceso i fuochi d’artificio per poi lasciare la piazza alle 00.10. Era un atto assolutamente simbolico contro i lockdown, sforare di dieci minuti la chiusura, invece loro a mezzanotte, nonostante ci avessero dato l’ok e torno a ripetere che sono pronto a fare un confronto con qualsiasi operante in quanto non sono un bugiardo e bugie non ne dico, mi sono sempre assunto le mie responsabilità dei miei atti politici, militanti e di dissenso, non ho bisogno di nascondere nulla, alle 00.00 puntuali la Polizia, con idranti e i reparti celere, ha caricato in maniera violenta e selvaggia i manifestanti. Specifico una cosa fondamentale perchè è giusto che alcune cose si sappiano: queste piazze anti covid non erano piazze politico- militanti, la Polizia di fronte non si trovava Castellino con il casco e il manico di piccone pronto a scontrarsi, la stragrande maggioranza di queste piazze, almeno dal 7 marzo in poi che hanno animato le piazze italiane e romane, erano composte da persone perbene, normali, cittadini, cittadine, lavoratori, partite iva, gente che non voleva perdere il lavoro. Questo era, basta vedere i volti di queste persone in tutte le immagini viste.
Aver attaccato una manifestazione del genere, in quella maniera – e parla uno che non ha paura di essere attaccato dalla polizia perchè non voglio fare nè il boy scout nè il santarello ed infatti quando ho ritenuto giusto scontrarmi con le forze di polizia l’ho fatto e ne ho pagato le conseguenze, – in questo caso è successo qualcosa di incredibile.
Ci furono anche le famose immagini del poliziotto che rincorreva con la pistola i manifestanti, dicendo: “oggi vi ammazziamo a tutti” ed è possibile vederle su tutti i canali di Fanpage che spesso le considerate “fonti aperte” utilizzate contro di noi. Sarebbe opportuno che venissero utilizzate per rimettere al centro la verità totale.

PROF TAORMINA: I temi trattati, in questo caso specifico, quali sono stati?

CASTELLINO: I lockdown serale che il governo Conte due giorni prima aveva annunciato.

PROF TAORMINA: Come veniva fuori questa cosa della raccolta di persone, tutte orientate verso la non condivisione di quello che stava accadendo a livello di governo nazionale?

CASTELLINO: Ringraziando Dio, in Italia rispetto a quella che chiamiamo emergenza sanitaria, non tutti gli italiani hanno creduto a questo e lo testimoniano 12 milioni di non vaccinati, ma nella specifica condizione che era il coprifuoco dalle 00.00 alle 6.00 e quindi soprattutto partite iva, ristoranti, discoteche alcune attività commerciali venivano fortemente danneggiate, fu facile nel tam tam della rete, e nei vari appelli delle varie organizzazioni, soprattutto lavoratrici aderire a queste manifestazioni, ma non solo a Roma ma in tutta Italia per protestare contro questa ennesima chiusura. Venivamo da tre mesi e mezzo di domiciliari di massa preventiva. Venivamo dall’obbligo delle mascherine a scuola per i nostri figli, dai banchi a rotelle, la gente cominciava ad aprire gli occhi di fronte a qualcosa che oggi, nonostante le 800 morti al giorni, l’ attuale governo , l’attuale potere dichiari che questa storia sia finita.
Forse non ci siamo incontrati con i tempi, ma quello che era illegale due anni fa oggi non lo è più e diventa idea di governo.

PROF TAORMINA: Erano questi quindi i temi trattati?

CASTELLINO: Si

PROF TAORMINA: Lei sa che le viene contestato il reato di istigazione alla disubbidienza delle leggi di ordine pubblico, in particola riguardo ai provvedimenti governativi adottati per fronteggiare il rischio di infezione covid. Questa è una contestazione che sta a significare che rispetto alle leggi dello stato, avete assunto in quella circostanza un comportamento che disattende la non condivisione di questi provvedimenti in particolar modo quelli relativi ai lockdown. Cosa dice al riguardo?

CASTELLINO: Non era una legge ma un DPCM, un decreto del Consiglio dei Ministri che tantissimi tribunali hanno giudicato assolutamente illegittimi e anticostituzionali. Io ero lì contro quel decreto che vietava ai cittadini italiani di girare liberamente sul territorio nazionale dopo le 00.00.
Ero lì ovviamente per contestare con la mia presenza, con il mio corpo per dimostrare che nessuno mi può vietare di stare fuori casa se non ho prescrizioni precise.
Se ho la sorveglianza speciale e alle 21.00 devo stare a casa, alle 21.00 mi trovano a casa. All’epoca non avevo nessuna restrizione, ritenevo illegittimo e anticostituzionale lasciarmi a casa.

PROF TAORMINA: Per completare l’argomento relativamente alla sua situazione attuale, queste sono state le ragioni per le quali le è stata applicata la sorveglianza speciale?

CASTELLINO: Si, in maniera incredibile tra l’altro.
Questa manifestazione e quella successiva di tre giorni dopo, sono state il motivo che ha permesso che mi venisse inflitta una sorveglianza speciale di 5 anni, che penso che in Italia non l’abbia mai avuta nemmeno Totò Riina.
Premetto che ne avevo finita una di 2 anni qualche tempo prima e non avevo nulla in sospeso.

PROF TAORMINA: Questo provvedimento di applicazione della sorveglianza speciale è un provvedimento che è basato, che lei ricordi, soltanto sulla istigazione alla non osservanza dei decreti?

CASTELLINO: Io avevo finito un’altra sorveglianza speciale il 20 giugno 2020, qui parliamo del 28 ottobre. Visto che in quel lasso di tempo non avevo commesso nessun illecito, quella sorveglianza di 5 anni e figlia e frutto di queste manifestazioni come è scritto nero su bianco nell’ordinanza di sorveglianza. Che nella stessa poi abbiamo scritto il resto, come mi insegnano il giudice o lo stesso pubblico ministero, con la vecchia sorveglianza conclusa a giugno, io avrei coperto tutto quello che avrei commesso prima.
Quindi non può valere il discorso dei precedenti.

PROF TAORMINA: Per quanto riguardo riguarda la sorveglianza precedente?

CASTELLINO: Sempre per manifestazioni. Contro gli sfratti e per il diritto all’abitare principalmente, comunque sempre inerente alla mia attività politica e militante.

PROF TAORMINA: Quindi lei non ha reati di ersi da quelli diciamo “di piazza” che sono gravi ugualmente.

CASTELLINO: No, sono quelli e sono ancora tutti da dimostrare.

PROF TAORMINA: La contestazione riguarda anche comportamenti violenti che sarebbero stati assunti tanto da turbare l’ordine pubblico. Può dirci quali sono stati i suoi comportamenti violenti o quelli che possono essere stati atti violenti altrui se ha ricordo?

CASTELLINO: Io comportamenti violenti non me ho assunti, anche perché altrimenti mi avrebbero arrestato visto che sono sempre a volto scoperto, o fatto contestazioni specifiche. Per i comportamenti altrui, non sono responsabile anche perché fino a prova contraria le responsabilità penali sono personali.
Io quel giorno non ho visto nessun comportamento violento se non quello della polizia.

PROF TAORMINA: Lei dice giustamente, quel giorno nessuno mi ha fermato

CASTELLINO: Neanche mi viene contestato il reato.

PROF TAORMINA: Comportamenti specifici infatti non le vengono contestai, però come presente alla manifestazione, ha ricordo di comportamenti violenti di altre persone?

CASTELLINO: Si, dalla polizia e dagli agenti in divisa.

PROF TAORMINA: Lei quindi non ha ricordi di comportamenti violenti da parte dei manifestanti?

CASTELLINO: No, nel modo più assoluto, da parte di nessuno compresi tanti dei miei coimputati che sono oggi qui che non conosco e che non sapevo esistessero neanche come persone.

PROF TAORMINA: Quando si è conclusa la manifestazione, come lei ricorda, sono stati utilizzati idranti e quant altro poi vi siete dispersi o avete avuto modo di poter parlare con la polizia prima di andare via da Piazza del Popolo?

CASTELLINO: Io sono andato a casa. Io la polizia l’ho rivista alle 4 di mattina quando sono andato fuori alla Questura a prendere dei ragazzi che avevano fermato e che conoscevo. Io alle 00.30 ero già a casa. Quando poi ho saputo che due ragazzi che io conoscevo erano stati fermati dalla polizia ed erano a via Genova ho li rincontrato la Polizia alle 4.30 di mattina e nessuno mi ha detto niente o contestato nulla. Hanno rilasciato i due ragazzi e ce li siamo riportati a casa.

PROF TAORMINA: Ha poi partecipato ad altre manifestazioni pubbliche dopo il 27 ottobre?

CASTELLINO: Certo che si. Si due giorni dopo, ce ne fu un’ altra identica, stesso copione.

PROF TAORMINA: Anche li avete avuto lo stesso?

CASTELLINO: Stesso identico copione.

PROF TAORMINA: Anche per quel giorno ha avuto contestazioni?

CASTELLINO: Identico a questo. Processo fotocopia.

PROF TAORMINA: E dopo quella ci furono altre?

CASTELLINO: Dopo quella, essendo successivamente sotto sorveglianza, non ho partecipato più a nessuna manifestazione se non quelle in estate contro il green pass. Ripeto che nel mio provvedimento di sorveglianza, non c’è il divieto di partecipare, ma solamente di comunicare alla Questura la mia presenza in pazza, cosa che ho sempre regolarmente fatto tramite mail all’Ufficio di Gabinetto.
La polizia sapeva perfettamente della mia presenza in tutte le piazze dove sono stato anche quelle di luglio e agosto.

PROF TAORMINA: Ha mai avuto contestazioi sul posto per la sua presenza?

CASTELLINO: Sul posto assolutamente no. Sul posto ho avuto rapporti con la Polizia che sapeva che io potevo stare in piazza in quanto avevo avvertito via mail all’ Ufficio del Gabinetto con largo anticipo sulla mia presenza in piazza.

PROF TAORMINA: Lei parla di questa sua conoscenza delle forze dell’ordine, può spiegare?

CASTELLINO: Loro conoscono me, io avrei preferito non conoscerli.

PROF TAORMINA: La conoscenza è sempre reciproca.

CASTELLINO: La conoscenza è sempre reciproca, non in questo caso.
In questo caso non è piacevolmente contraccabiato come è deducibile.

PROF TAORMINA: Le chiedo: per le forze dell’ordine lei rappresentava o le veniva chiesta una cooperazione affinché le cose non degenerassero nel corso della manifestazione?

CASTELLINO: Loro sanno perfettamente che non possono avere una mia collaborazione perché non sono un collaboratore e non lo sarò mai. Ero una persona sraconosciuta nel mondo del dissenso.

PROF TAORMINA: Collaborazione nel senso di agire nell’interesse dell’ordine pubblico

CASTELLINO: No, io facevo l’interesse dei manifestanti e di conseguenza anche dell’ordine pubblico affinché la manifestazione si svolgesse nel miglior modo possibile. Sicuramente Digos e Polizia mi conoscono da 25 anni ed era più facile interagire con me sapendo che sono una persona rispettabile e che se dico una sanno che quella è. Se dico alla polizia che da Piazza del Popolo ci dirigiamo alla Rai quello è, che se dico che vado a casa, vado a casa, come sanno perfettamente che se dico che da qui per farmi andare via mi devono ammazzare, mi devono ammazzare per togliermi dalla piazza. Questo è il comportamento che ho sempre tenuto con le forze dell’ordine e questo comportamento, questa onestà intellettuale e questo tipo di approccio in ogni piazza lo hanno sempre riconosciuto. Io ho fatto sempre e solamente gli interessi dei manifestanti anche nel fare in modo che la manifestazioni stesse sinsvolgessero nel miglior modo possibile. Come credo fosse anche nei loro interessi. Nessuno va in piazza per fare altro, perché altrimenti nessuno andrebbe in piazza a volto scoperto, annunciandolo prima, dialogando con tutti, rilasciando interviste davanti alle telecamere e parlando con tutti i riferimenti dell’ ordine pubblico.

PROF TAORMINA: Sulla piazza c’erano manifestanti a volto coperto o con armi?

CASTELLINO: Io non ho mai visto nulla del genere.

PROF TAORMINA: Ha mai visto atti svolti ad offendere?

CASTELLINO: Assolutamente no e lo escludo categoricamente. Ripeto, dal 7 marzo 2020 alla più grande manifestazione di piazza del 9 ottobre, non ho mai visto manifestanti a volto coperto o con armi in mano perché è lo specifico, quello è stato ed è un fenomeno che la Questura non ha mai conosciuto davvero o mai ha voluto affrontare in maniera profonda.
Non era un fenomeno politico militante, non c’erano i fascisti e i comunisti, non c’erano quello di destra o di sinistra, o gli studenti e i sindacati, ma di fronte avevano gente normale, età media 40, 50, 60 anni, non c’era un ragazzo in linea generale nelle grandi piazze mobilitate. Erano persone che probabilmente prima del 7 marzo non erano mai scese in piazza. Ovviamente chi come me in piazza c’è nato e cresciuto aveva un’esperienza che permetteva di organizzare nella maniera migliore una piazza rispetto ad altri. Nessuno mi ha mai dato questa autorità né da me è stata mai imposta. Vista la mia storia politica e di notorietà sia da parte dai manifestanti, che dalle forze dell’ordine di avere questo ruolo di “mediatore”. Tutto qui.

PROF TAORMINA: Ok quindi per quanto riguarda il previo avviso ci ha spiegato come sono andate le cose, per quanto riguarda l’istigazione alla disubbidienza delle leggi, ci ha detto quello che ci ha detto.

CASTELLINO: Io sicuramente ho disubbidito ad un DPCM, ma non ho istigato gli altri a farlo. Poi non ho capito cosa significa “istigazione”, se io ora sto parlando e ho un giudizio su qualcosa , non isrigo voi a pensarla come me. Io faccio politica non vendo bambole, quindi quando in piazza cerco di convincere il più alto numero di persone che quello che io dico corrisponde a verità o al giusto. Se poi questo in Italia è diventato “istigazione” non so cosa dire.
Io dissi che secondo me era illegittimo lasciarci chiusi in casa dalle 00.00 alle 6.00 e che era un diritto di tutti gli italiani stare in piazza.
Se questo significa istigare, basta accendere la TV e denunciare ad istigazione a delinquere tutti i politici che affermano una verità che in questo momento può essere contro il governo.

PROF TAORMINA: Per quanto riguarda il turbamento dell’ordine pubblico e per gli altri comportamenti violenti lei li esclude in maniera categorica.

CASTELLINO: Quando per qualcuno ho avuto comportamenti violenti, questo comportamenti mi sono stati contestati e sto facendo i processi. In questo caso non mi sono stati contestati comportamenti violenti.

PROF TAORMINA: Nella contestazione c’è anche di aver istigato alla disobbedienza delle leggi anche tramite social network, quindi ci sarebbero due modalità con le quali lei avrebbe avuto un comportamento ostigatorio. Quello di piazza di cui finora ha parlato, dicendo appunto le tematiche di cui trattavate, le stesse le avrebbe trattate le avrebbe affrontate anche via social per altro nemmeno in concorso in quanto non c’è concorso con alcuno. Cosa vuole dire al riguardo?

CASTELLINO: Io sono il direttore politico de L’Italia Mensile nonché del blog quotidiano.

PROF. TAORMINA: Lei come professione cosa fa nella vita?

CASTELLINO: Io sono giornalista regolarmente iscritto all’albo. Ovviamente ho sempre scritto sul blog quali sono le mie idee e se c’era una manifestazione invitavo tutti ad andarci.
Se questo significa istigare, allora sono colpevole. Se scrivere su un blog o urlare in piazza al mondo intero che uscire dopo le 00.00 nonostante un lockdown me lo vieti, allora sono colpevole. Da questo non posso difendermi. Però non posso credere che scrivere, pensare, lanciare idee sia un reato, se ora lo è diventato in Italia, allora datemi l’ergastolo perché io dirò sempre quello che penso. In maniera pacifica e non violenta, ma questo non me lo può vietare nessuno, neanche voi giudici, pubblici ministeri o poliziotti.
Se una cosa non mi piace, non la condivido e voglio dire no lo dico, sempre nel rispetto della non violenza e senza farne uso.
Abbiamo visto direttori di giornale simpatizzare con chi sparava a commissari di polizia o addirittura i loro figli diventare direttori a loro volta e nessuno si è mai sconvolto e io non posso scrivere che per me il lockdown era un provvedimento anticostituzionale e illegale?
E che secondo me è dovere di ogni cittadino rivendicare la Costituzione?
Se questo è diventato illegale allora non posso difendermi, neanche possono farlo il Prof. Taormina o l’avvocato Daloisi che sono i migliori avvocato di Roma.

PROF TAORMINA: Inutile nasconderci, lei viene da una storia di militanza con il partito politico denominato “Forza Nuova”. Le domando, quando si sono verificati questo fatti oggetto di contestazione, la sua collocazione dal punto di vista di questa sua vecchia militanza, lo dica lei perché io non la conosco, era persistente ed era una militanza che aveva a che fare con lo svolgimento delle manifestazioni?

CASTELLINO: La mia presenza, come quella di altri di Forza Nuova in queste manifestazioni è stata usata solo ed esclusivamente per crinalizzare un movimento che era popolare, anti ideologico e non politico. Dal 7 marzo 2020 mai Forza Nuova è stata in piazza con bandiere, simboli o proprie strutture. Tutte le manifestazioni sono sempre state popolari, anti ideologiche e apartitiche, né di destra né di sinistra con una assenza sia visiva che fattiva di organizzazioni politiche. Questo lo abbia sempre sottolineato e rivendicato.

PROF TAORMINA: I suoi rapporti con Forza Nuova all’inizio di queste manifestazioni quali erano?

CASTELLINO: Dal 7 marzo 2020 tutti noi abbiamo detto che in piazza si scendeva e si lavorava rispetto ad una nuova emergenza che aveva stravolto e cambiato totalmente il sistema valoriale di ognuno di noi e che si scendeva come liberi italiani, come Italia Libera, come liberi cittadini, come popolo e che ogni tipo di etichetta era totalmente inutile in quel momento storico. Poi quello è stato il mio percorso privato che proseguo anche ora.

PROF TAORMINA: Vuole dire la sua posizione attuale?

CASTELLINO: Io attualmente sono un dirigente nazionale e il capo politico di Italia Libera che è una forma formazione anti-globalista, totalmente anti ideologica, né di destra né di sinistra, la potremmo definire socialista e patriottica.

PROF TAORMINA: Che rapporti ha attualmente con Forza Nuova?

CASTELLINO: Zero. Da mesi

PROF TAORMINA: Si è dimesso da Forza Nuova?

CASTELLINO: Si, con questo non rinnego nulla né dico che gli altri sono cattivi sia chiaro.

INTERROGATORIO A GIULIANO CASTELLINO

Un commento su “INTERROGATORIO A GIULIANO CASTELLINO, CAPO POLITICO DI ITALIA LIBERA, SULLE MANIFESTAZIONI DI LIBERTÀ DELL’AUTUNNO 2020

  1. che dire ?……….bellissima testimonianza di un ITALIANO VERO. Parole semplici chiare pulite di un italiano libero e” liberato ” da quella sapienza popolare che viene dalla nostra lunga storia , eredità preziosa, che la ROMANITA’ in quei giorni e in quelle sere a PIAZZA DEL POPOLO ha riconsegnato ad una cospicua pensante e pesante minoranza di persone….Io c’ero quella sera e ne sono orgoglioso, anche io sono parte di quel popolo minuto che “non aveva mai partecipato a manifestazioni di piazza”… e…. si è risvegliato a quella LIBERTA’ che solo il sentimento di appartenere a qualcosa che ci sovrasta e a cui dobbiamo venerazione e ossequio può garantirci!…. GRAZIE GIULIANO

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