L'Italia Mensile

IN FRANCIA SI LOTTA PER DIFENDERE LE PENSIONI.IN ITALIA A 65 ANNI SI MUORE SUL POSTO DI LAVORO

Maurizio Neri

Ancora morte sul lavoro.
Mentre in Francia il paese intero protesta contro l’aumento dell’età pensionabile a 64 anni, in Italia si muore sul lavoro a 65 anni, come accaduto a un operaio in un cantiere edile impegnato nei lavori di ristrutturazione della facciata esterna di una villetta a Marcellina, in provincia di Roma, morto dopo esser caduto da un’impalcatura a tre metri di altezza.
Nel primo bimestre si contano già 100 morti sul lavoro, l’incidenza è più che triplicata e arriva a 3,5 infortuni mortali ogni milione di occupati nella fascia dei più giovani, un’incidenza ancora più elevata nella fascia dei lavoratori al di sopra dei 65 anni (11,6) e nella fascia di lavoratori 55-64enni (6,9).
I settori maggiormente colpiti per numero di decessi in occasione di lavoro sono Edilizia (9), Trasporti e Magazzinaggio (14) Costruzioni (9) e dalle Attività Manifatturiere (8).

La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (33 su un totale di 73).

L’anno appena concluso, il 2022 è stato l’ennesimo “annus horribilis” per la sicurezza sul lavoro; secondo i dati raccolti dal sindacato USB e Rete Iside Onlus sono stati, infatti, almeno 1089 i morti di lavoro. Una cifra in linea con quelli degli ultimi anni, testimonianza di come la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori siano considerati sacrificabili sull’altare del profitto, derubricati a danni collaterali nel sistema economico capitalistico, e in quanto tali seppelliti dall’inazione della politica e dei sindacati complici, che si rifiutano di andare oltre il rituale stracciarsi le vesti ad ogni nuova morte. L’unica cifra accettabile delle morti sul lavoro è pari a zero ed è per questo che bisognerebbe lottare affinché venga introdotto nel codice penale il reato di omicidio sul lavoro.

Troppo spesso, infatti, ci troviamo a commentare casi in cui le norme e le misure di sicurezza sono state apertamente violate o ignorate: veri e propri omicidi. Questo accade perché per la classe imprenditoriale italiana la salute e la sicurezza di chi lavora rappresentano un costo, da ridurre all’osso.

L’introduzione del reato di omicidio sul lavoro potrebbe, finalmente, fornire uno strumento di deterrenza, rendendo non più conveniente per i padroni il taglio di costi e dei tempi di produzione a scapito della vita. Così come bisogna lottare per l’abbassamento dell’età pensionabile a 60 anni con abrogazione della Legge Fornero, proprio perché a 65 anni uno dovrebbe godersi i nipoti o il tempo libero dopo una vita sul lavoro, invece di morire cadendo da un’impalcatura, l’abrogazione della criminale Alternanza Scuola-Lavoro dove sono morti 18 ragazzi e quasi 300 mila infortuni dal 2017 a oggi, morti nemmeno “risarcite” a livello economico (oltre al danno di aver
perso un figlio, pure la beffa di non avere giustizia.
Anche l’attuale governo continua a seguire la linea della più totale indifferenza nei confronti di questa strage silenziosa, anzi afferma che “il governo lascia libere le imprese di fare” a scapito di lavoratori e lavoratrici che senza nessuna possibilità di scelta mettono a rischio la propria esistenza, dimenticando che c’è chi continua a morire nel silenzio, infranto da una gru che crolla o da occhi stanchi che precedono lo schianto.

Così come sul tema è da segnalare tristemente l’indifferenza più totale dei sindacati concertativi di regime CGIL-CISL-UIL che oltre a esser stati complici delle peggiori porcherie fatte dai vari governi di centrodestra e centrosinistra contro il mondo del lavoro, la selvaggia precarizzazione, non pensano minimamente a tutelare i lavoratori in termini di salari, diritti e sicurezza del lavoro.

Lottiamo per:
INTRODUZIONE DEL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO;
ABROGAZIONE DELLA CRIMINALE LEGGE FORNERO CON ABBASSAMENTO A 60
ANNI DELL’ ETA’ PENSIONABILE;
ABROGAZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO;
MESSA IN SICUREZZA DI TUTTI I LUOGHI DI LAVORO;
BASTA CON LA STRAGE SILENZIOSA DEI MORTI SUL LAVORO.

RILANCIARE IL CONFLITTO CONTRO LA CLASSE DOMINANTE,
LOTTA DI CLASSE E SOCIALISMO UNICA RESISTENZA!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *