L'Italia Mensile

Il Governo avrà il coraggio di modificare il “consolidato sul piano sociale” basato sulla menzogna?

AL NUOVO GOVERNO CI PERMETTIAMO DI OSSERVARE CHE SUI TEMI ETICI CI VUOLE CORAGGIO, PENSIERO E… FEDE!

Le questioni etiche rappresentano uno dei temi più importanti dell’indirizzo politico di un Governo.

Vedremo come opererà il nuovo Esecutivo su questo terreno e quali scelte adotterà.
Non basta, infatti, frenare la deriva del traffico insaziabile dei c.d. diritti civili, utilizzati strumentalmente dalla sinistra e dal Movimento 5 Stelle per fidelizzare una parte dell’elettorato, ma è necessario intervenire anche sulla normativa vigente in nome di un pensiero forte, roccioso, razionalmente evidente qual è quello del giusnaturalismo classico.

Non è accoglibile la tesi dei neopositivisti secondo la quale dall’essere non può derivare alcun dover essere e, dunque, anche le regole del diritto, in ragione del fatto che la natura non comanda, non prescrive essendo costituita da meri fatti.
Un’impostazione di questo tipo è limitante, dal momento che presuppone una concezione del reale in senso esclusivamente biologico, materialistico e meccanicistico.

Il passaggio dal “sein” al “sollen”, dall’essere al dover essere, non avviene sulla base dell’esistenza, ma dell’essenza (ciò che rende un ente quello che è) la cui negazione porta all’annullamento delle differenze (che cosa differenzierebbe un uomo da una pietra?).
Ora, l’essenza di ogni ente ha in sé dei fini propri che consentono all’ente medesimo di tradurre l’essenza nel suo esistere nel mondo: l’uomo è animale ragionevole, tende a vivere all’interno di una comunità organizzata, è spinto a tutelare la vita e a procreare etc.
Questo significa che il dover essere è già nell’essere, né strutturalmente parte in ragione della dimensione teleologicamente orientata di ogni ente. La politica è chiamata a tradurre tutto questo anche in termini normativi.
Non lo farà perché la prima regola, anche della maggioranza parlamentare di centro-destra, è il mantenersi in equilibrio, il non modificare ciò che si è consolidato sul piano sociale (“non toccheremo la legge ordinaria dello Stato n. 194/1978” ha dichiarato nel suo intervento programmatico il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni).

Ci vuole coraggio, pensiero….., ma soprattutto fede.

di Daniele Trabucco

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