L'Italia Mensile

Ieri il Grido di Protesta di un Coraggioso Parroco Contro l’Inclusione dell’Aborto nella Carta UE

di Antonello Cavallotto


In un momento in cui la deriva antropologica si fa sempre più evidente, un coraggioso parroco, padre Pasquale, ha alzato la sua voce per difendere il diritto alla vita del nascituro. Nel cuore di Roma, nella chiesa dei SS. Antonio e Annibale Maria di Piazza Asti, zona Appio Latino Tuscolano, si è levato un grido di protesta contro la Risoluzione b9-0205/2024 dell’Unione Europea, che propone di includere l’interruzione di gravidanza come parte della tutela della salute della donna.
Il parroco denuncia con forza e passione la disumanità di considerare l’aborto come un diritto, ribadendo che il concepito ha già una vita autonoma fin dal primo istante del suo concepimento. Padre Pasquale invita alla mobilitazione delle coscienze, chiamando ieri non solo i suoi parrocchiani ma tutti i romani ad una giornata di digiuno e preghiera per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di difendere il diritto alla vita del nascituro. “Non possiamo rimanere indifferenti”, afferma il parroco, “dobbiamo fare rumore e non cedere davanti all’uccisione di una vita, da oggi considerata diritto. Non esiste nessun diritto umano all’aborto. Esiste, caso mai, il diritto del nascituro a vivere come ogni essere umano.”
Questo appello alla difesa della vita umana, indifesa e vulnerabile, risuona come un monito contro una deriva morale che minaccia i fondamenti stessi della società. La voce di padre Pasquale richiama tutti alla responsabilità di difendere il diritto alla vita, un diritto fondamentale che non può essere negato a nessun essere umano.

3 commenti su “Ieri il Grido di Protesta di un Coraggioso Parroco Contro l’Inclusione dell’Aborto nella Carta UE

  1. I nostri politici sono tutti comprati o demoni incarnati…..vedi ursula o Mario……..elenco infinito di massoni contro la vita. Via dall’Europa subito!!!!!! E il Vaticano in religioso silenzio

  2. Per me il primo diritto delle donne è la maternità e la tenerezza . Preghiamo perché le donne si sentano madri, come può essere una la legge che permetta a una mamma di fare ammazzare il proprio figlio. Lei è la prima persona umana a proteggere questo bimbo, suo figlio. Preghiamo per le donne disperate perché i loro figli non diventino loro nemici da amazzare. Una guerra che incomincia da chi li deve proteggere. Povere donne, non si rendono conto forse perché sono in momento buio per loro stesse. Spesso dopo un aborto che incomincia il buio vero. Il pensiero di abortire è già un segnale di aver perso il proprio diritto. Che trovino lumi attraverso le nostre preghiere e vicinanza. Quando un bambino o bambina nasce, è sempre una gioia e suscita tenerezza, mai diventa un nemico. Mamma ti chiedo almeno quel 9 mesi con te.

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