L'Italia Mensile

Idiozie Giornalistiche Sì, Ma Dati Ufficiali Per Le Rilevazioni Internazionali No. Ecco Come Il Regime Ha Scelto D’Indossare L’Ultima Sua Tragica Maschera

Le incredibili fandonie dei giornali plurisovvenzionati dal regime non hanno più limiti, e così da questi pennivendoli apprendiamo che il caldo ha fatto aumentare la mortalità del 21% anche se – proprio l’Italia – da tre settimane che non fornisce più tali dati ai canali ufficiali europei di rilevazione statistica

di Pamela Testa

Tra le categorie professionali che in virtù del proprio ruolo dovrebbero fornire alla società un contributo essenziale quanto imparziale e qualificato, quella dei giornalisti spicca su tutte per il grado di spudorato collaborazionismo che è stato in grado di garantire al regime; una vera e propria collusione spiegata anche – se non soprattutto – dalle consistentissime sovvenzioni dirette ed indirette (ovviamente a spese dei cittadini) che gli ultimi tre Governi hanno fatto confluire nel sempre più “strategico” settore mediatico.

Per esser doverosamente chiari, stiamo parlando di oltre 175 milioni di euro di “aiuti” per il 2019, di oltre 317 mln. di euro per il 2021, e di oltre 386 mln. di euro per il 2022; in un’escalation che sembra non conoscere fine e che altri settori pubblici decisamente più essenziali – come la sanità ad esempio – possono soltanto sognare.

Detto in termini più spicci la politica – dagli anni ‘80 ad oggi – ha sempre più frequentemente piazzato sulla bilancia dei propri interessi tv, giornali e giornalisti che ha poi “remunerato” in proporzione dei loro “servigi”, ovviamente dietro la giustificazione di dover salvare il settore dell’editoria dalla sua eterna crisi nonché di offrire un’informazione “pluralista” ai cittadini; talmente “pluralista” che le sovvenzioni multimilionarie di cui sopra sono state erogate a pioggia ma patto che le stesse fossero destinate alla divulgazione dei messaggi (ovviamente governativi) per il contrasto alla pandemia da Covid-19, e questo – si badi bene – in una proporzione che per l’anno 2021 ha superato la percentuale del 60% (quasi 233 mln. di euro nello specifico a fronte dei 386 mln. complessivi).

Non dobbiamo dunque meravigliarci se in Italia l’indipendenza della stampa dal potere sia sprofondata a livelli infimi, certamente inaccettabili per un Paese che si autodefinisce civile e democratico, il tutto nell’indifferenza generalizzata ed ormai cronica della società e nel continuo travisamento dalla realtà dei fatti: fattori che poi generano situazioni illogiche sulle quali gli Ordini regionali dei Giornalisti, come lo stesso Consiglio Nazionale dell’Ordine, non intervengono MAI andando a sanzionare come dovrebbero tutti quei loro iscritti che redigono articoli riportanti notizie palesemente false, o comunque esposte in maniera tale da trarre in inganno il lettore.

Credo che a moltissimi di Voi sarà capitato di leggere quell’articolo pubblicato su più giornali nazionali, secondo il quale un giovane studente sarebbe di punto in bianco deceduto a seguito di un arresto cardiaco causato dalla troppa felicità per aver ottenuto un bel voto dopo un esame(!?) facendoci così apprendere che quel che una volta era conosciuto come “crepacuore” oggi non colpisce più soltanto dopo un terribile dolore, bensì anche dopo una grande gioia.

Anche in questo caso nulla di nuovo sul fronte occidentale delle menzogne giornalistiche, in una reiterata serie di notizie sul genere che ogni santo giorno offendono pesantemente l’intelligenza d’ogni cittadino (per di più anche “contribuente” visto ci ha rimesso di tasca propria per esser sbeffeggiato a questo modo), il tutto rientrante in una precisa strategia mediatica volta a rappresentarci come “normale” un qualcosa che però “normale” in questi termini non lo è MAI stato.

Credo abbiate notato tutti come da mesi a questa parte, anche sui giornali più importanti, sia un continuo fiorire di notizie di cronaca che ci riportano di morti improvvise (anche se non soprattutto di giovani) principalmente dovute ad arresti cardiaci e ictus.

Inutile girarci troppo intorno, perché in una popolazione di “sierati” che ha le percentuali di quella italiana anche l’uomo della strada di fronte a tali morti qualche domanda sulla probabile correlazione vaccino/decesso se la pone… ma è proprio qui entra in gioco il ruolo dei giornali, ovvero l’andare ad aprire nell’opinione pubblica l’ennesima “finestra di Overton” nella quale far passare a forza l’opinione pubblica fin quando non finisca con l’accettare senza troppe riserve mentali un qualcosa che proprio NON può essere accettato.

Notizie tragiche che nessuno di noi vorrebbe mai leggere proprio perché riguardano soggetti giovani ed in buona salute, e che prima erano relegate esclusivamente alle cronache locali.

Cosa siano e da cosa derivino tutte queste “morti improvvise” hanno però provato a spiegarcelo due studiosi del calibro del Prof. Alberto Donzelli e del Prof. Giovanni Frajese i quali, proprio di fronte a Commissioni senatoriali, hanno esposto i dati letteralmente agghiaccianti forniti dall’Istituto Euromomo sull’eccesso di mortalità in Italia nella fascia di età 14-44 anni, un dato che (per chi non lo avesse ancora osservato) è praticamente ESPLOSO dall’inizio delle vaccinazioni anti-covid nel ns. Paese.

Ovviamente i media cosi generosamente “sovvenzionati” dal regime si sono guardati bene dal riportare i contenuti delle relazioni esposte dai due scienziati, mentre sui dati di Euromomo (Istituto internazionale di ricerche statistiche accreditato presso tutti i Paesi UE) è calata, manco a dirlo, la più schifosa delle censure.

In tale “imparzialità” e “coerenza” dei pennivendoli italiani e di chi ancora li “sovvenziona” senza risparmi, non deve perciò destare troppa sorpresa il dato diffuso ieri dal Ministero della Salute retto dall’ineffabile Speranza (e qui una grassa risata ci starebbe se non fosse per la tragicità dell’argomento), il quale ci informa attraverso tutto il suo fidato mainstream di come a luglio scorso la mortalità in Italia sia addirittura aumentata d’un +21%, ovviamente senza scendere troppo nei particolari circa le fasce di età più interessate, e che proprio in questi casi normalmente vedrebbero (ma il condizionale ci sta tutto) quelle più anziane a dover pagare il contributo più pesante verso gli estremi metereologici.

In compenso una suddivisione è stata però fatta per città, e così non poco ci sconcerta sapere che a Latina – il cuore dell’Agro Pontino a due passi dal mare – detta mortalità è addirittura aumentata di un +72%, il che non renderebbe consigliabile un trasferimento o semplicemente una gita in quelle lande infuocate già un tempo terra d’umide paludi e d’assassina malaria.

Eh già, hanno gran premura d’informarci questi laidi manovali della mistificazione con i quali il Dicastero di Lungotevere Ripa va evidentemente a braccetto: attenzione perché di caldo si muore e sempre più si morirà in futuro! (giuro che hanno scritto anche questo nel loro incontenibile orgasmo da pseudo-realtà immaginata).

Come vedete non è dunque vero che si tende a dare una visione troppo ottimistica dell’aspettativa di vita in Italia, anche se alla luce dell’incontestabile “successo” ottenuto dalla campagna di vaccinazione anti covid-19… almeno a quanto ci riportano tali “giornalari”.

Sarà forse per questo che l’Italia (in compagnia dell’Ucraina che si trova immersa in una guerra e dell’Estonia che per il medesimo conflitto pure qualche preoccupazione ce l’ha) sono già tre settimane – e rimarco TRE SETTIMANE – che ad Euromomo non sta fornendo più i dati sull’eccesso di mortalità nel proprio territorio??

Dubito che questi servili scribacchini da un tanto al kilo ce lo diranno mai, a meno che, anche questo autorevole Istituto danese, finisca prima o poi per essere infilato nella già lunga lista dei “sovvenzionati governativi” del Belpaese.

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