L'Italia Mensile

Hugo Chavez, a dieci anni dalla sua morte

di Fabio C. Maguire

Il 5 marzo del 2013 moriva Hugo Chavez storico presidente venezuelano e fondatore del Movimento Quinta Repubblica.

Nacque nel 1954 da una famiglia di umilissime origini amerinde, fatto che lui stesso ammise di aver influito molto sulla maturazione della propria coscienza politica.

Negli anni universitari si dedicò molto allo studio di testi e scritti di importanti ideologi comunisti che contribuirono alla personale formazione politica e che divennero centrali riferimenti nell’arco della propria esperienza presidenziale, tra i quali Marx e Lenin come anche Gramsci e Negri.

Fu fortemente influenzato altresì dalla così definita dottrina patriottica di sinistra, il bolivarismo, ispirata alla filosofa panamericanista elaborata dal celebre combattente ottocentesco Simon Bolivar.
Imprigionato nel 1992, riabbracciò la libertà nel 1994 e fondò nel 1997 il Movimento Quinta Repubblica.

La propria attività politica, che suscitò una grande attrattiva nei confronti della gente, lo portò alla vittoria alle elezioni presidenziali del 1999 con il 56,2% dei voti.
Il paradigma politico proposto da Chavez si fondava sui principi del socialismo del XXI secolo, ovvero sull’equivalenza economica, basata sulla teoria marxiana del valore; sulla democrazia della maggioranza, quindi l’utilizzo dei plebisciti per decisioni inerenti all’intera società; l’instaurazione di una democrazia diretta, ove i cittadini divenissero critici, responsabili e autodeterminati.

La sua natura socialista e patriottica si sposò con il sentimento anti-imperialista.

Infatti fu un strenuo critico della politica espansionistica e neo-colonialista statunitense e della globalizzazione liberista.
Instaurò nel corso della sua esperienza presidenziale importanti legami con Paesi del Terzo Mondo, in particolare con la Libia di Gheddafi, Cuba e l’Iran e fu anche il primo a riconoscere lo Stato della Palestina, denunciando il massacro de popolo arabo e le atrocità commesse dalle autorità israeliane.

Sul fronte interno il Venezuela sotto la sua guida registrò un grande sviluppo economico e sociale.

La sua politica riformista liberò definitivamente il paese dall’ analfabetismo, garantendo a tutta la popolazione un’istruzione gratuita.
Importanti opere di riforma vennero eseguite negli ambiti della sanità e del lavoro, grazie alle quali oltre diciassette milioni di venezuelani poterono, per la prima volta, accedere alle cure e ai trattamenti sanitari gratuiti e assicurati dallo Stato.
Si registrò nel corso della sua presidenza un’importante riduzione della mortalità infantile e della disoccupazione, oltre che della povertà che passò dal 37% del 2005 al 23% del 2009.
Fu altresì il fautore della Banca del Sud, un fondo monetario alternativo a quello proposto dall’Occidente, ideato come una banca di sviluppo per finanziare opere infrastrutturali e appoggiare le imprese pubbliche, cercando di attuare un’integrazione sistemica dei paesi latini americani assai cara a Chavez.
Hugo Chavez rappresenta un mito, un faro di libertà e un esempio per tutti i combattenti nel mondo.

Il suo operato dovrà essere fonte d’inspirazione per la costruzione di un Stato cristiano, socialista e patriottico che vede nel Venezuela di Chavez la sua massima espressione.

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