L'Italia Mensile

Guerra alla guerra!

di Lillo Provenzano Turri

Il 21 Febbraio 2023 al Cinema L’Aquila a Roma si è tenuta l’Assemblea “Guerra alla Guerra” promossa da Unione Sindacale di Base (USB), due organizzazioni studentesche come Opposizione Studentesca d’Alternativa (OSA), Cambiare Rotta, più il Movimento per il Diritto all’Abitare, Coordinamento autonomo dei lavoratori portuali, Potere al Popolo e Rete dei Comunisti in vista della preparazione della Manifestazione Nazionale contro la Guerra promossa da USB che si terrà il 25 febbraio a Genova contro la politica guerrafondaia e ultra atlantista perseguita dal Governo Meloni, oggi in visita a Kiev, a garantire sostegno incondizionato al regime banderista di Zelensky e la fedeltà assoluta all’imperialismo statunitense, che si pone in perfetta continuità con il Governo Draghi e non solo nella politica estera ma anche nella politica interna economica, con il Governo Meloni che rappresenta la versione più rozza e incattivita del Governo Draghi, basti pensare all’abolizione del Reddito di Cittadinanza.

Il rappresentante del Coordinamento Autonomo dei lavoratori portuali ha parlato di come negli ultimi dieci anni, fin dall’intervento imperialista in Libia che vide l’Italia in prima fila, i lavoratori portuali abbiano adottato delle iniziative di lotta contro la Guerra nei vari porti italiani a partire dal controllo delle merci, con il blocco del caricamento di armi nelle navi e di come l’Italia sia succube degli interessi economici delle multinazionali d’armi statunitensi e italiane e degli interessi imperialistici dell’Alleanza Atlantica e degli Stati Uniti che vogliono perseguire a tutti i costi una vittoria militare dell’Ucraina pur di salvare la propria egemonia in un mondo che si va a configurare come sempre più multipolare.

Il rappresentante di USB all’Assemblea ha parlato su come nei luoghi di lavoro si debba creare coscienza nei lavoratori e coinvolgerli in iniziative di lotta contro l’invio di armi al regime banderista euro-atlantico ucraino, è degli ultimi giorni la notizia della richiesta del Ministro della Difesa Crosetto (noto lobbista d’armi, ma si sa nell’Italia neoliberale il conflitto d’interessi è ampiamente tollerato), di scorporare l’aumento delle spese militari dai vincoli del bilancio del 2 %.

Quegli stessi vincoli di bilancio che vengono usati come motivazione per poter attuare dei tagli sulla sanità, istruzione, trasporti, sul salario e sull’edilizia popolare come poi denunciato in Assemblea. Aumento della spesa militare e di invio di armi all’Esercito Ucraino, che non solo ha conseguenze in termini di soldi, che potevano essere dirottati in tutto ciò che è stato sociale (la Guerra in Ucraina tra invio di armi all’Ucraina, effetto dell’inflazione, aumento del prezzo del gas e effetti disastrosi delle sanzioni alla Russia è costata all’Italia circa 76 miliardi di euro), ma che vede l’opposizione della maggioranza del popolo italiano, almeno stando a tutti i principali i sondaggi, che non vuole un coinvolgimento né diretto e né indiretto dell’Italia nella Guerra in Ucraina.

Gli interventi degli studenti di OSA e Cambiare Rotta si sono focalizzati su come quei soldi destinati alle armi e alla guerra possano essere invece dirottati al miglioramento dell’istruzione sia nell’edilizia scolastica che per venire incontro alle vere e proprie esigenze di tutto il Mondo della scuola e hanno denunciato su come l’Università La Sapienza abbia stretto una collaborazione con la Leonardo S.p.A, uno dei principali venditori d’armi e veicoli militari a livello mondiale.

Vi è stato anche l’intervento dell’ex console italiano di Buenos Aires Enrico Calamai, che durante il suo mandato aprì l’Ambasciata italiana agli oppositori politici della dittatura militare argentina di Videla nel 1976, che ha parlato su come sia importante fare mobilitazioni contro la guerra, che la guerra non deve essere più il mezzo di risoluzione delle controversie internazionali in quanto vi è il rischio della distruzione dell’umanità visto la presenza di armi atomiche e di come l’Italia debba rispettare l’articolo 11 della Costituzione che ripudia la Guerra. Per la Manifestazione, che è solo la prima di una serie, la prossima Manifestazione contro la guerra sarà a Piombino l’11 marzo, partiranno dei pullman da molte città italiane compresa Roma dove partiranno due pullman da Via dell’Aeroporto, dove vi è la sede nazionale di USB, alle 6 del mattino.
Giù le armi, sù i salari, investimenti in scuola, sanità, trasporti pubblici e stato sociale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *