L'Italia Mensile

FORSE QUEST’UOMO È UN EROE

Davide Tutino

Forse non sapremo mai se si è trattato di un errore o di un atto di eroismo.

Il generale di brigata tedesco Frank Graefe, collegandosi da Singapore con il ministro della Difesa Pisrorius e altri ufficiali tramite una rete non protetta, ha permesso ai russi di intercettare la riunione.

Gli ufficiali tedeschi progettavano un attacco terroristico per distruggere il Ponte di Crimea.

Non un attacco militare, ma una azione di terrorismo concepita per uccidere e atterrire i civili, con logica analoga alla distruzione del gasdotto North Stream 2 e delle Twin Towers.

Gli ufficiali dell’esercito tedesco stavano organizzando questo attentato terroristico per allargare la guerra, e trascinare le grandi potenze verso lo scontro totale.

La fuga di notizie per ora ha fatto saltare il piano, mettendo in grave imbarazzo il governo tedesco, e frapponendo un ostacolo allo scoppio definitivo e ufficiale della terza guerra mondiale.

Per qualunque ragione lo abbia fatto, per volontà o per errore, voglio pensare a quest’uomo come un nuovo Stanislav Petrov, l’uomo che nel 1983 disobbedi ai radar e alle macchine, non premendo il pulsante nucleare.

Voglio pensare a Frank Graefe, capo del dipartimento operazioni ed esercitazioni del comando dell’aeronautica militare della Bundeswehr, già addetto militare presso l’ambasciata tedesca negli Stati Uniti, come a un eroe che per coraggio o per errore, e comunque per umanità, ha rivelato un piano per portare il mondo intero in guerra.

Non sarà candidato al Nobel per la Pace, anzi sarà perseguitato dal governo tedesco, ma noi abbiamo bisogno di disobbedienti come lui.

Per noi resterà l’esempio che un uomo può salvare milioni di uomini, per volontà o perfino per errore.

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