L'Italia Mensile

Esercito ucraino allo sbando.
Bakhmut è liberata.

di a Fabio C. Maguire

Le ultime notizie dal fronte russo-ucraino riferiscono importanti conquiste degli uomini della Wagner che in queste ultime ore stanno completando l’accerchiamento del complesso di Bakhmut.
Quest’ultimo è un importante centro strategico che i nazionalisti ucraini difendono da oltre 110 giorni e che è divenuto luogo emblematico della resistenza nazionale.

Nell’ultima settimana è stata completata la liberazione delle aree limitrofe, interrompendo le linee di rifornimento ed emarginando così gli ultimi reparti di Kiev rimasti in città, quest’ultimi richiamati alla ritirata dallo stesso Zelensky che ha recentemente ammesso una prossima vittoria delle truppe russe.
Gli ucraini stanno cercando di ritardare il più possibile l’ingresso dei membri della Wagner nella cittadina, facendo saltare ponti e strade per garantirsi una più rapida e sicura fuga.

Le condizioni dei soldati di Kiev sono pessime, a denunciarle sono gli stessi combattenti che riferiscono una grande carenza di munizioni e armamenti, oltre cha la loro impossibilità tattica di affrontare il nemico.
La situazione per loro è abbastanza critica tanto che si stima che la durata media di un milite ucraino sul fronte di Bakhmut sia di circa quattro ore, considerando anche l’assenza di un esercito professionale, quest’ultimo composto per lo più da ragazzini ed anziani, vittime del reclutamento selvaggio di Kiev, che vengono catturati per le strade delle città, come mostra un ultimo video pubblicato dal capo della Wagner in cui compaiono due giovani di 16-17 anni e un vecchio.

Questa sarebbe una vittoria strategica che, oltre ad essere importante a livello simbolico perché nell’oblast di Donetsk, consentirebbe ai russi di aprirsi una nuova strada per due delle più grandi città della regione, Slovyansk e Kramatorsk.
Intanto l’Unione Europea tenta di far fronte alla labile condizione militare di Kiev, trovando nell’Epf i fondi necessari per finanziare i rifornimenti di armi.

Questa struttura sarebbe destinata a migliorare la capacità dell’Unione di prevenire i conflitti, costruendo la pace e rafforzando la sicurezza internazionale.
La suddetta era dotata di un fondo di circa 5,7 miliardi di euro che sono stati prelevati, su iniziativa di Borrell, per acquistare nuove armi letali destinate all’Ucraina.

Dal fondo sono stati prelevati 3,6 miliardi di dollari con i quali sono stati acquistati 325 carri armati, 200 lanciarazzi, 1000 droni e 36 elicotteri d’assalto.
Un sistema che dovrebbe garantire l’uso della diplomazia per la risoluzione delle controversie internazionali rappresenta oggi il nuovo portafogli per i guerrafondai dell’Occidente che hanno investito nell’attuale conflitto oltre 14 miliardi di dollari.

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