Emergenza dopo emergenza… siamo tutti prigionieri

Giuliano Castellino

Sono decenni ormai che le emergenze sono diventate normalità e che in loro nome sono state soppresse o limitate libertà naturali e diritti sociali.

Negli anno ’70 l’emergenza terrorismo portò alla Legge Reale, e fu così che inventarono le carceri speciali.
Le forze di Polizia da quel giorno possono sparare per le strade, entrare nelle case dei cittadini senza mandato delle autorità giudiziarie.

Chi osò piangere i brigatisti trucidati a via Fracchia dai carabinieri di Dalla Chiesa?
O il povero Alberto Giaquinto, giustiziato con un colpo alla schiena da un agente della Digos? Chi osò protestare contro le carceri speciali?
Tanto ad assaggiare il tutto erano dei terroristi…

Poi arrivò l’emergenza mafia, ed ecco il 41 Bis, il 4 Bis e l’ergastolo ostativo per i non collaboratori…
Tutto bene, i mafiosi non sono persone…

Arriviamo a Mani Pulite… con i processi che diventano mediatici trasformando i giudici in delle star!
Tutti gridavano “Viva le toghe, abbasso i politici!”.
Peccato che, quello della corruzione, fu solo un casus belli per uccidere la politica e consegnare la Patria alla speculazione vampiresca della finanza internazionale e del globalismo.
La gogna (non solo) mediatica? Giusta. Tanto si tratta di politici corrotti.

Implodono le Torri Gemelle e arriva l’emergenza Islam!
Tutti gli arabi venivano controllati e sorvegliati, gli aeroporti trasformati in un “Grande Fratello”.
Tutto il mondo finì sotto il Grande Occhio, intercettato, registrato… ed
il povero Assange è ancora prigioniero, perché l’unico a pagare sia l’unico che ha fatto quel che c’era da fare: dire la verità!
Ma gli arabi erano tutti islamo-fascisti e nessuno protestò…

Fu l’ora, poi, dell’emergenza Ultras… dei daspo, dei distanziamenti e della tessera del tifoso… un primo esperimento di “Green Pass” e di limitazioni, da perfezionare più in là con la gestione Covid.
E le questure acquisivano poteri indipendenti dalla magistratura… Ma, ben venga il pugno duro per i tifosi teppisti…

Con la grande crisi finanziaria giunse la stagione della Biagi-D’Antona e dell’abrogazione dell’articolo 18, scoprimmo lo Spreed, Troika e tecnocrazie si palesarono anche fuori dalle ristrette cerchie “complottiste”… Ma, andò bene così,
tutto accettato… volevamo, forse, fare la fine della Grecia?

Infine, forse, l’ormai famigerata emergenza sanitaria e le leggi anti rave!
Con tutte le conseguenze sulle limitazioni delle libertà che conosciamo fin troppo bene.

Emergenza dopo emergenza, dopo emergenza… siamo diventati tutti prigionieri.

Questa è la verità.
Al di là delle varie e presunte problematiche, è proprio la perma-emergenza ad essere diventata strumento essenziale di esercizio di ciò che resta del potere politico.

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